Il Consiglio nazionale in breve
BERNA (ats)
Nella sua seduta odierna, il Consiglio nazionale ha:
ASSEGNI FAMIGLIARI: approvato - con 137 voti contro 33 e 3 astenuti - una mozione di Isidor Baumann (PPD/UR) che chiede di introdurre la perequazione degli oneri tra le casse di compensazione per gli assegni familiari. Gli Stati avevano fatto altrettanto in marzo;
TARIFFE ANALISI: approvato - con 124 voti contro 57 - una mozione della Commissione della sanità e della sicurezza sociale degli Stati con la quale si chiede che assicuratori, medici e laboratori possano negoziare liberamente le tariffe delle analisi di laboratorio. Lo scopo è meglio controllare i costi;
ERRORI MEDICI: accettato - con 178 voti a 1 - una mozione della sua Commissione della sanità e della sicurezza sociale, che domanda di meglio proteggere i pazienti, in particolare contro gli errori medici. La Camera dei cantoni deve ancora pronunciarsi;
ABUSI NELLE PRESTAZIONI: approvato - per 128 voti a 51 - una mozione volta a lottare contro gli abusi nelle prestazioni complementari. Secondo la Camera del popolo, è necessario che queste vengano concesse solo a chi ne ha veramente bisogno. Il dossier va agli Stati;
GESTIONE DI PAZIENTI: accolto una mozione degli Stati con la quale si auspica che il personale non medico possa essere associato alla gestione dei pazienti e che i modelli di cure integrate siano rafforzati. Ciò consentirebbe di ottimizzare la presa a carico dei malati cronici;
TARIFFE OSPEDALI: accolto un'altra mozione degli Stati con quale si chiede al governo di intervenire sulle tariffe di riferimento affinché la libera scelta di un ospedale in tutta la Svizzera per i pazienti si fondi su una reale concorrenza. Attualmente, talune tariffe per i trattamenti fuori cantone sono nettamente più basse rispetto a quelle realmente applicate nei cantoni da cui proviene il paziente;
PRESCRIZIONE CANAPA: adottato tacitamente una mozione con la quale si chiede che i malati cronici dovrebbero potersi procurare più facilmente canapa per uso medico. Il Consiglio federale aveva dato la propria benedizione. L'atto parlamentare va al Consiglio degli Stati;
ELENCO CASE DI CURA: approvato - con 120 voti contro 58 - una mozione degli Stati con la quale si chiede al Consiglio federale di creare un diritto di ricorso per le associazioni di assicuratori contro le decisioni prese dai cantoni concernenti l'elenco di ospedali e di case di cura, i cui trattamenti sono rimborsati. Il Nazionale ha chiesto un tale diritto anche per le diverse casse malattia ;
LISTE NERE: adottato una mozione degli Stati con la quale si chiede che i cantoni con liste nere di persone che non pagano i loro premi di cassa malati devono definire quali siano le prestazioni mediche urgenti alle quali hanno diritto. Obiettivo: evitare casi gravi o persino decessi;
FATTURAZIONE PRESTAZIONI: approvato - con 168 voti contro 1 - un'altra mozione degli Stati con la quale si incarica il Consiglio federale di vegliare affinché gli assicuratori si assumano integralmente i costi, su una base forfettaria, del materiale utilizzato dal personale infermieristico nelle case di cura. Seguendo una sentenza del Tribunale amministrativo federale, il rimborso deve essere ripartito tra le casse, gli assicurati, i cantoni e i comuni;
IDENTIFICATORI PERSONALI: accolto tacitamente un postulato della sua Commissione degli affari giuridici con il quale si incarica il Consiglio federale di illustrare, entro la fine della corrente legislatura, in un piano come affrontare i rischi correlati all'utilizzazione del numero AVS a 13 cifre quale numero di identificazione personale unico;
MALATTIE RARE: accolto un postulato della Commissione della sanità e della sicurezza sociale degli Stati con il quale si chiede un rapporto sulle misure e i mezzi finanziari per migliorare le cure nel settore delle malattie rare;
SOCIETÀ DIGITALE: sostenuto - con 138 voti contro 52 - un postulato del gruppo PLR che chiede di studiare la creazione di un nuovo statuto professionale per il mercato del lavoro, ovvero quello di "lavoratore di piattaforme" che si situerebbe a metà strada tra salariato e indipendente;
STUDI SCIENTIFICI SU CANAPA: adottato - con 98 voti contro 92 e 2 astenuti - quattro mozioni identiche di PLR, PS, Verdi e Verdi liberali volte ad autorizzare studi scientifici, limitati nel tempo, sulla vendita controllata di canapa. La Camera dei cantoni deve ancora pronunciarsi;
PUBBLICITÀ TABACCO: respinto, con 94 voti contro 89 e 7 astenuti, una mozione di Niklaus-Samuel Gugger (PEV/ZH) che chiedeva un divieto della pubblicità sui prodotti del tabacco sui media "facilmente accessibili" allo scopo di proteggere i minori;
FINANZIAMENTO OSPEDALIERO: adottato - con 100 voti contro 92 - una mozione di Verena Herzog (UDC/TG) con la quale si chiede che le prestazioni di interesse generale fornite dagli ospedali ai cantoni vengano sottoposte al diritto dei mercati pubblici. Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi;
PREVIDENZA PROFESSIONALE: respinto - con 132 voti contro 59 - una mozione di Susanne Leutenegger-Oberholzer con la quale si chiedeva che gli assicurati possano seguire un programma di formazione sulla previdenza per la vecchiaia e in particolare la previdenza professionale;
CODICE PENALE: adottato una modifica del Codice penale volta a concedere l'impunità solo in caso di reati di lieve entità, previa riparazione del torto commesso e l'ammissione dei fatti. Il dossier passa al Consiglio degli Stati.
SISTEMI ELETTORALI: ha accolto l'entrata in materia su due iniziative cantonali (Uri e Zugo) volte a dare ai Cantoni libertà assoluta nel scegliere il proprio diritto elettorale. Il dossier passa ora alla commissione preparatoria per l'esame di dettaglio.
CENTRI PROFUGHI: accolto una mozione del "senatore" Fabio Abate (PLR/TI) mediante la quale si chiede un sostegno finanziario per la gestione di alloggi temporanei, come quello di Mendrisio/Rancate, destinati ad ospitare profughi che devono lasciare il Paese.
TERRORISMO: accolto una mozione di Fabio Regazzi (PPD/TI) che chiede l'espulsione degli islamisti pericolosi verso il Paese di origine, sia esso sicuro o meno. Il dossier va agli Stati.
ORATORI STRANIERI: adottato una mozione per 90 voti a 85 che chiede di reintrodurre l'obbligo di autorizzazione per i politici stranieri che intendono tenere discorsi in Svizzera. Il dossier va agli Stati.
SICUREZZA: accolto una mozione che domanda di disciplinare a livello nazionale le prestazioni di sicurezza private.
Il Consiglio degli Stati in breve
BERNA (ats)
Nella sua seduta odierna, il Consiglio degli Stati ha:
ARMI: tacitamente eliminato le due ultime divergenze col Nazionale in merito alla trasposizione nel diritto elvetico delle più recenti norme Ue sulle armi. Il dossier è così pronto per le votazioni finali;
ERITREA 1: bocciato, con 24 voti contro 16 e due astensioni, una mozione della consigliera nazionale Andrea Geissbühler (UDC/BE) che chiedeva di intavolare trattative con il capo del governo eritreo, Isayas Afewerki, affinché i cittadini del Paese africano che hanno chiesto asilo in Svizzera possano tornare in patria senza timore di persecuzione;
ERITREA 2: tacitamente adottato una mozione di Damian Müller (PLR/LU) che chiede di riesaminare i casi dei 3400 eritrei ammessi provvisoriamente e di potenziare la presenza diplomatica ad Asmara. Il governo era favorevole all'atto parlamentare: il riesame dei dossier dei profughi eritrei è del resto già iniziato, ha spiegato la consigliera federale Simonetta Sommaruga;
ERITREA 3: respinto, con 30 voti contro 9 e due astensioni, una petizione che chiedeva di rinunciare all'inasprimento della situazione per gli eritrei e la concessione dell'asilo. La tradizione umanitaria è già rispettata, ogni richiesta è esaminata individualmente e in modo equo, ha spiegato Pascale Bruderer (PS/AG) a nome della commissione;
STRANIERI CRIMINALI: approvato una mozione di Philipp Müller (PLR/AG) che chiede di adeguare le disposizioni sull'espulsione degli stranieri che commettono reati, eliminando gli attuali incentivi (come il ricorso al decreto d'accusa) ad applicare la clausola dei casi di rigore. Il governo si è detto pronto a intervenire se necessario. L'atto parlamentare passa ora al vaglio del Nazionale;
ASILO: tacitamente bocciato una mozione della consigliera nazionale Andrea Geissbühler (UDC/BE) che chiedeva al Consiglio federale di concludere accordi di riammissione di stranieri in situazione irregolare con Algeria, Repubblica dominicana, Marocco e Tunisia. I "senatori" hanno così seguito il parere di Simonetta Sommaruga secondo cui questi non garantiscono rinvii effettivi. L'esecuzione dell'allontanamento dipende infatti dalla disponibilità dei Paesi di provenienza a collaborare. Il Consiglio federale non può insomma agire unilateralmente, ha affermato la ministra di giustizia e polizia;
FORMAZIONE GIOVANI IMMIGRATI 1: approvato, con 34 voti contro 1, una mozione della sua Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura che mira a estendere a tutti gli adolescenti e giovani adulti immigrati l'Agenda integrazione Svizzera, strumento che vuole velocizzare l'integrazione delle persone coinvolte nella formazione professionale, nell'attività lavorativa e nella società;
FORMAZIONE GIOVANI IMMIGRATI 2: tacitamente bocciato una mozione della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Nazionale che chiedeva di elaborare e finanziare misure di formazione per gli adolescenti e i giovani adulti immigrati;
FEDERALISMO: approvato una mozione di Beat Vonlanthen (PPD/FR) che chiede un finanziamento a lungo termine dell'Istituto di federalismo di Friburgo. È vero che nel 2017 la Confederazione e l'istituto hanno negoziato un memorandum d'intesa, ha affermato il friburghese, tuttavia le risorse e l'infrastruttura necessarie non sono state considerate in misura sufficiente. Il Nazionale deve ancora esprimersi;
VIOLENZA CONTRO FUNZIONARI: tacitamente bocciato una mozione della consigliera nazionale Sylvia Flückiger (UDC/AG) che chiedeva di sanzionare più duramente la violenza perpetrata contro la polizia e le autorità. Il testo prevedeva obbligatoriamente pene detentive senza la condizionale. Pur non negando l'esistenza del problema, i "senatori" hanno ritenuto sproporzionate le proposte dell'argoviese, soprattutto se confrontate alle sanzioni inflitte per altri reati quali quelli contro l'integrità fisica o sessuale;
IPOTECHE: tacitamente approvato una mozione del consigliere nazionale Thierry Burkart (PLR/AG) che chiede al governo, nel quadro dei correnti lavori di revisione del diritto in materia di contratto di costruzione, di concretizzare le disposizioni del Codice civile sull'ipoteca degli artigiani e imprenditori in modo che il diritto del proprietario del fondo a prestare una garanzia sostitutiva riacquisti l'importanza originariamente conferitagli dal Legislatore. L'atto parlamentare è ora stato trasmesso all'esecutivo per la sua attuazione;
PROTEZIONE DELLE VITTIME: bocciato, con 29 voti contro uno, una mozione della consigliera nazionale Verena Herzog (UDC/TG) che chiedeva di introdurre nella legislazione la carcerazione disciplinare quale nuovo mezzo di esecuzione. Per i "senatori" le richieste della turgoviese sono già parzialmente soddisfatte dalla revisione della legge federale volta a migliorare la protezione delle vittime di violenza attualmente al vaglio del Parlamento;
OBBLIGO DI NOTIFICA: tacitamente approvato un postulato di Fabio Abate (PLR/TI) che chiede al governo di studiare una modifica d'ordinanza per armonizzare le sanzioni concernenti l'obbligo di notifica. Attualmente vi è un'importante differenza di trattamento tra datori di lavoro svizzeri ed esteri per quanto concerne il perseguimento delle infrazioni, ha sottolineato Abate nel suo atto parlamentare. Per il ticinese la sanzione e la relativa procedura dovrebbero in tutti i casi essere di natura amministrativa. "Il governo è disposto a verificare, insieme ai competenti servizi e autorità cantonali, se tale armonizzazione risponde a un'esigenza condivisa", ha affermato da parte sua la consigliera federale Simonetta Sommaruga;
ERGASTOLO: ritenuto che la durata della pena detentiva "a vita" è troppo breve. Per questo motivo ha approvato un postulato con il quale si incarica il governo di valutare un inasprimento della prassi. Attualmente chi ha scontato 10 o 15 anni viene infatti liberato con la condizionale se si è comportato bene e non è a rischio di recidiva.