Il Consiglio nazionale in breve
(ats) La sessione primaverile delle Camere federali si è aperta al Consiglio nazionale con il giuramento di Ursula Schneider Schüttel (PS/FR), che ha sostituito Jean-François Steiert, recentemente eletto al Consiglio di Stato del suo cantone.
Quello di Schneider Schüttel è un ritorno sotto il Cupolone: la friburghese ha infatti già seduto al Nazionale dal 2012 - quando aveva sostituito Christian Levrat passato al Consiglio degli Stati - al 2015. Alle elezioni federali di quell'anno non fu rieletta, complice il fatto che nel suo cantone il suo partito perse un seggio a favore dell'UDC.
Il Consiglio nazionale in seguito ha:
PROGRAMMA DI STABILIZZAZIONE: mantenuto tre divergenze di peso concernenti il Programma di stabilizzazione delle finanze federali per il periodo 2017-2019. La camera ha infatti nuovamente approvato i tagli concernenti il personale federale, i programmi d'integrazione dei migranti e i contributi federali destinati ai Cantoni per i sussidi di cassa malattia;
CONTROLLO FINANZE: approvato all'unanimità la revisione della legge sul Controllo delle finanze, volta a raggiungere una maggiore divulgazione dei risultati delle verifiche effettuate dal CDF, che ha il compito di vigilare sull'amministrazione. Il dossier è pronto per le votazioni finali. Le modifiche si prefiggono in particolare di migliorare lo scambio di informazioni tra il Controllo federale delle finanze (CDF) e i Dipartimenti interessati, gli uffici, il Consiglio federale, la Delegazione delle finanze e le Commissioni della gestione;
VEICOLI AZIENDALI: approvato, con 121 voti a 57 e 6 astensioni, una mozione degli Stati volta a impedire un'imposizione supplementare del reddito dei lavoratori dipendenti che conducono veicoli aziendali. Il Consigliere federale Ueli Maurer si è vanamente opposto alla mozione. A causa di alcune modifiche, i "senatori" dovranno nuovamente pronunciarsi;
TASSO INTERESSE IMPOSTE VERSATE IN ANTICIPO: bocciato, con 97 voti contro 86 e due astenuti, una mozione della sua Commissione delle finanze che voleva chiedere al Consiglio federale di fissare ad almeno lo 0,25% il tasso d'interesse rimunerativo per gli importi dell'imposta federale diretta pagati in anticipo (tale tasso era stato abbassato allo 0% in ottobre). Azzerando i tassi viene eliminato l'incentivo per i contribuenti a pagare le loro imposte prima della scadenza, la conseguenza sarà che i pagamenti verranno sempre più spesso rinviati, ha sostenuto, invano, il relatore commissionale Franz Grüter (UDC/LU). I tassi d'interesse sono al ribasso e quelli prelevati dalla Banca nazionale sono addirittura negativi (-0,75%). In questa situazione, rimunerare le imposte pagate in anticipo sarebbe un'operazione in perdita per la Confederazione, ha replicato, con successo, il ministro delle finanze Ueli Maurer;
PEREQUAZIONE FINANZIARIA: approvato, con 97 voti a 88 e 4 astenuti, una mozione del deputato Olivier Feller (PLR/VD). Lo scopo del testo è dare al Parlamento la facoltà di modificare la legge sulla perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (LPFC) in occasione dell'esame del rapporto quadriennale di valutazione. Gli Stati devono ancora esprimersi;
PREFERENZA NAZIONALE NELL'AMMINISTRAZIONE: bocciato, con 103 voti contro 83 e 5 astenuti, una mozione di Roger Golay (MCG/GE) che chiedeva di imporre all'Amministrazione federale e alle imprese controllate dalla Confederazione l'obbligo di assumere, "con priorità assoluta", persone residenti in Svizzera. Per la maggioranza, dopo l'approvazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa, governo e parlamento hanno già preso misure per favorire i disoccupati residenti;
TRUSTS: approvato, con 123 voti contro 67 e 2 astenuti, un postulato del gruppo PLR che incarica il governo di esaminare l'opportunità di adottare l'istituto giuridico del trust nel diritto privato svizzero. Per la maggioranza, la possibilità di costituire nuovi trust nel nostro Paese gioverebbe alla piazza finanziaria elvetica offrendole un importante strumento supplementare per poter competere ad armi pari con altre piazze come Londra, Lussemburgo e Singapore. Il consigliere federale Ueli Maurer ha invano chiesto la bocciatura della proposta sostenendo che l'introduzione di simili strutture sarebbe in contrasto con la politica del Consiglio federale in materia di mercati finanziari, finalizzata tra l'altro a garantire l'integrità della piazza finanziaria svizzera. Gli Stati devono ancora esprimersi;
IMPOSTE: approvato, con 133 voti contro 61, un postulato di Thomas de Courten (UDC/BL) che chiede al governo di valutare, in collaborazione con i cantoni, l'eventualità di armonizzare le procedure, le scadenze e la periodicità dei pagamenti per l'imposta sugli utili, l'imposta sugli utili da sostanza immobiliare e l'imposta alla fonte trattenuta sugli stipendi. L'esecutivo dovrà indicare quali adeguamenti a livello di leggi e ordinanze questa riforma richiede;
INFORMATICA NELLE DOGANE: approvato, con 130 voti contro 61, una mozione di Thomas de Courten (UDC/BL) che chiede al governo di dare priorità assoluta allo sviluppo dei progetti IT dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD). Lo scopo è migliorare l'efficienza delle procedure di imposizione doganale e sgravare le PMI. I costi di regolamentazione a carico delle imprese per le procedure di imposizione doganale all'importazione e all'esportazione di merci si attestano a circa 500 milioni di franchi l'anno. Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha invano chiesto la bocciatura del testo ricordando che progetti sono già in corso e sostenendo che il modus operandi proposto da de Courten è inopportuno e complica la gestione dei progetti TIC. Gli Stati devono ancora esprimersi;
VIDEOSORVEGLIANZA DOGANE: approvato una mozione dell'ex consigliere nazionale Urs Schläfli (PPD/SO) che chiede di estendere a tutti i valichi di confine che possono essere attraversati con veicoli a motore il sistema di ricerca automatica di veicoli e monitoraggio del traffico (Sistema AFV). Gli Stati devono ancora esprimersi;
PMI: approvato, con 139 voti contro 33, una mozione di Jacqueline Badran (PS/ZH). Il testo chiede che le piccole e medie imprese (PMI) possano costituire accantonamenti per propri mandati di ricerca e sviluppo fino almeno all'80% dell'utile imponibile. Gli Stati devono ancora esprimersi.
Il Consiglio degli Stati in breve
(ats) All'inizio della sessione primaverile il presidente del Consiglio degli Stati Ivo Bischofberger (PPD/AI) ha spiegato perché, giovedì 2 marzo, la Camera dei cantoni non terrà alcuna seduta: quel giorno i "senatori" appartenenti alla Commissione della sanità e della sicurezza sociale discuteranno delle proposte che usciranno domani dal Nazionale in merito al progetto Previdenza per la vecchiaia 2020.
Nel corso della seduta odierna il Consiglio degli Stati inoltre ha:
REGISTRO DI COMMERCIO: ribadito - come il Nazionale - che il registro di commercio va modernizzato. Tra le due Camere, nell'ambito della revisione del Codice delle obbligazioni (CO), rimane però una divergenza riguardo alla soglia a partire dalla quale entra in vigore l'obbligo di iscriversi. Gli Stati propongono 100'000 franchi, il Nazionale 500'000.
AUMENTO GIUDICI TAF: deciso - con 38 voti con 6 - che il numero di giudici al Tribunale amministrativo federale (TAF) potrebbe aumentare temporaneamente da 65 a 69 per ridurre il numero di ricorsi in materia di asilo e velocizzare le procedure. La Camera dei cantoni ha pertanto adottato una proposta in tal senso della sua Commissione degli affari giuridici.
CONVENZIONE DI ISTANBUL: approvato - con 32 voti contro 12 e 1 astenuto - una Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne (detta anche Convenzione di Istanbul). Il Nazionale deve ancora pronunciarsi.
JIHADISTI BINAZIONALI: affossato, con 30 voti contro 12, una mozione del consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI), con cui si chiedeva una revoca immediata del passaporto rossocrociato per i jihadisti svizzeri con doppia nazionalità che hanno volontariamente combattuto all'estero per un esercito straniero o in un gruppo paramilitare ideologicamente motivato. Secondo la Camera dei cantoni, un'ulteriore modifica legislativa non è necessaria, poiché le nuove disposizioni della legge sulla cittadinanza, che entreranno in vigore nel 2018, prevedono già la revoca della nazionalità.
CENTRI RICHIEDENTI ASILO: tacitamente accolto una mozione di Gerhard Pfister (PPD/ZG) che incarica il governo di procedere a una valutazione costante dei centri federali per richiedenti asilo.
SVIZZERA CASSAFORTE DIGITALE: tacitamente affossato una mozione del consigliere nazionale Claude Béglé (PPD/VD) volta a garantire la certificazione dello stoccaggio di dati digitali universali in Svizzera. Per i «senatori», intervenire così rapidamente in un processo legislativo, attraverso una mozione, non è il modo migliore per modificare la legge.
PROTEZIONE DEI DATI: tacitamente adottato una mozione del gruppo PLR alle Camere federali che chiede un migliore coordinamento tra Berna e Bruxelles nell'applicazione della legge sulla protezione dei dati. Secondo l'atto parlamentare, l'economia non dovrebbe fare le spese della regolamentazione europea in questo ambito. Il Consiglio federale per bocca di Simonetta Sommaruga si è detto pronto a negoziare con l'UE per evitare doppioni nell'applicazione del diritto.
AGGRESSIONI CONTRO FUNZIONARI: affossato - con 33 voti contro 10 e 2 astenuti - una mozione democentrista mediante la quale si intendeva lottare più severamente contro l'aumento delle aggressioni nei confronti degli agenti di polizia. Secondo la maggioranza dei «senatori», le violenze di cui sono vittime i funzionari non devono essere punite con una pena detentiva da uno a cinque anni. A loro avviso, gli autori di queste aggressioni sono già sufficientemente puniti: da un lato, tramite il reato contro un'autorità dello Stato e, dall'altro, attraverso quello contro l'integrità personale del funzionario.
CASI DUBLINO: discusso di due interpellanze concernenti i «cosiddetti» casi di Dublino e la clausola di sovranità depositate rispettivamente dalla «senatrice» Anne Seydoux (PPD/JU) e dalla sua collega Liliane Maury Pasquier (PS/GE)