(ats) I corsi di ripetizione devono continuare a durare tre settimane. La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati propone al plenum di respingere la riduzione a 13 giorni (14.069). Di conseguenza, il totale dei giorni di servizio militare non deve essere portato da 260 a 225, ma a circa 240.

​Con 12 voti contro 1, la commissione ha optato per un modello di cinque corsi di tre settimane, mentre il Consiglio federale ne proponeva sei da due settimane, ha spiegato oggi ai media Jean-René Fournier (PPD/VS).

Per la decisione sono stati presi in considerazione i bisogni dell'economia che deve organizzarsi per liberare ed eventualmente rimpiazzare gli impiegati che prestano servizio militare. La preparazione e l'organizzazione di un corso di ripetizione è poi talmente lunga che con una durata di tredici giorni non ci sarebbe quasi più tempo per l'istruzione.

In caso di necessità, l'esecutivo potrà comunque prevedere corsi più corti. La scuola reclute avrà invece una durata di 18 settimane.

Fedele alla volontà del Parlamento, la commissione vuole un esercito di 100'000 uomini (contro i 200'000 attuali) con un budget annuo circa 5 miliardi di franchi. Per disporre del margine di manovra necessario, l'effettivo reale sarà di 140'000 uomini.

Con 9 voti a 1, la commissione ha adottato la riforma presentata dal ministro della difesa Ueli Maurer. Sono state tuttavia apportate diverse modifiche. Per incentivare gli svizzeri a proseguire nella carriera militare, viene ad esempio proposto il versamento di un contributo finanziario agli aspiranti quadri, utilizzabile per seguire formazioni civili. L'operazione dovrebbe costare circa 23 milioni di franchi all'anno.

La riforma dell'esercito prevede una riorganizzazione in 106 battaglioni o gruppi. Contrariamente alla proposta del Consiglio federale, la struttura, così come gli effettivi, dovrebbe apparire non nella legge, ma in un'ordinanza del Parlamento.

Con 8 voti a 5, la commissione vuole inoltre la presenza di tre brigate meccanizzate, e non solamente due. Questo permetterà maggiore libertà di manovra e una durata maggiore d'azione, ha spiegato Fournier. Sarà poi più semplice ottenere una brigata romanda, ha aggiunto.

Per difendere i prodotti locali, l'esercito dovrebbe - quando possibile - rifornirsi da fabbricanti svizzeri, prendendo in considerazione tutte le regioni del Paese.

 

ATS, 21 Gennaio 2015