Stando al "senatore" Peter Hegglin (PPD/ZG), autore della mozione, benché già oggi diversi produttori di derrate alimentari e negozi donino regolarmente cibo, a livello pratico incontrano vari ostacoli, che li inducono a gettare via molti alimenti che in realtà sarebbero ancora commestibili.
Tra le difficoltà evocate da Hegglin figurano ostacoli amministrativi e giuridici: è infatti meno rischioso gettare via gli alimenti, considerato che il produttore e il commerciante al dettaglio devono rispondere della qualità ineccepibile del cibo anche quando viene donato.
Ma vi è anche un ostacolo finanziario, secondo l'esponente democristiano: la donazione non offre incentivi finanziari rispetto allo smaltimento (fatta eccezione per il risparmio su eventuali tasse di smaltimento, cui però si contrappongono il dispendio per la cernita e quello amministrativo, che normalmente sono superiori).
Per questo, secondo Hegglin, si potrebbe modificare la legge federale sull'imposta federale diretta in modo che la donazione di derrate alimentari porti vantaggi fiscali alle imprese donatrici.
Secondo la Commissione europea citata da Hegglin, gli incentivi fiscali a favore delle imprese previsti in alcuni Stati membri (per esempio Francia, Spagna e Portogallo) hanno dimostrato la loro efficacia nell'incoraggiare le donazioni di eccedenze di cibo da parte dell'industria.
Lo scorso marzo, lo stesso Consiglio degli Stati aveva adottato una mozione del Nazionale che chiedeva al governo di fare di più contro gli sprechi alimentari, emanando disposizioni speciali per la consegna a organizzazioni o persone certificate. In questo caso, il Consiglio federale si era detto favorevole alla mozione.
Il consigliere federale Ueli Maurer ha ricordato (invano) oggi nel plenum che il Consiglio federale è già al lavoro per limitare lo spreco alimentare, ma che il ricorso alla fiscalità non rappresenta il metodo migliore per raggiungere questo obiettivo.