La discussione era stata lanciata in relazione alla candidatura di Sion per le Olimpiadi invernali del 2026 e alla promessa di quasi un miliardo di franchi di sostegno da parte della Confederazione. Nel frattempo, i Vallesani hanno respinto il progetto.
Con la sua iniziativa, Silva Semadeni voleva introdurre maggior chiarezza in materia per un eventuale "prossima volta". Ma, contrariamente al Consiglio nazionale, i senatori hanno respinto il testo appellandosi al federalismo: le grandi manifestazioni sono in primo luogo di competenza dei cantoni in cui si svolgono; ergo, le decisioni che li riguardano devono rimanere di loro competenza, ha spiegato a nome della commissione Andrea Gmür-Schönenberger (Centro/LU).
A suo parere, un referendum facoltativo a livello nazionale non è necessario. Il popolo si esprime già attraverso le votazioni cantonali. Un doppio voto potrebbe minare la protezione delle minoranze e perturbare il processo di organizzazione dei grandi eventi, che potrebbe quindi richiedere più tempo, ha aggiunto.
La sinistra, da parte sua, ha sottolineato l'importanza dei grandi appuntamenti come i Giochi Olimpici. A suo parere, l'intera popolazione dovrebbe avere voce in capitolo, poiché simili manifestazioni spesso coinvolgono diversi cantoni o addirittura l'intero paese, influenzando di conseguenza le finanze federali.