L'idea di regolamentare le attività degli intermediari non è contestata, ha dichiarato a nome della commissione Erich Ettlin (Centro/OW). Due anni fa, gli assicuratori hanno concluso un accordo di settore che regolamenta le attività dei rispettivi broker.
Tuttavia, questo accordo è vincolante solo per coloro che lo sottoscrivono su base volontaria. In futuro, il Consiglio federale avrà la facoltà di rendere queste regole obbligatorie per tutti gli assicuratori.
Tra le regole che gli assicuratori dovranno rispettare figura il divieto delle telefonate "a freddo", la formazione di queste persone, limiti ai compensi e la stesura, firma inclusa, di un verbale del colloquio intercorso col cliente. Chi non dovesse rispettare queste prescrizioni rischierà una sanzione.
Il Nazionale vorrebbe limitare l'obbligo di formazione e la retribuzione solo a quegli intermediari che non sono legati ad un assicuratore da un contratto, ma che lavorano per società esterne. Questo è un aspetto della revisione che la commissione preparatoria raccomandava al plenum di accettare.
Hans Stöckli (PS/BE) ha tuttavia messo in guardia i colleghi dal non cadere "in questa trappola". Negli ultimi mesi - ha spiegato il "senatore" bernese - alcuni assicuratori hanno rilevato diversi subappaltatori. Insomma, una definizione ristretta di questo status potrebbe aprire le porte a pratiche commerciali al limite dell'accettabile.
Anche il consigliere federale Alain Berset ha criticato la distinzione introdotta nella legge dal Nazionale, poiché creerebbe una disparità di trattamento. Al voto, l'ha spuntata il "ministro" della sanità per 21 a 19 contrari e 3 astensioni.
Come il Consiglio nazionale, anche la Camera dei cantoni si è detta però d'accordo - 25 voti a 19 - sul fatto che le nuove regole debbano essere applicate sia all'assicurazione malattia obbligatoria sia alle forme assicurative complementari, e ciò benché diversi esponenti del PLR e dell'UDC abbiano chiesto di escludere le complementari dal campo di applicazione della legge.
Alain Berset ha spiegato che sono state le stesse casse malattia a volere che le nuove regole venissero applicate a tutte le forme assicurative. Alle persone che ricevono una telefonata da un intermediario poco importa se gli viene proposta una nuova assicurazione di base o una complementare, ha sottolineato il "ministro" socialista.