Diversi oratori hanno sottolineato che circa un terzo delle persone che vivono in un casa di cura necessita di meno di un'ora di assistenza al giorno. Il loro ingresso in tali strutture potrebbe essere ritardato, o addirittura evitato, se potessero vivere in un alloggio adatto alle loro esigenze o beneficiare di servizi di assistenza domiciliare.
La modifica legislativa riguarda anche le persone affette da disabilità. Intervenendo a nome della commissione, Barbara Gysi (PS/SG) ha sottolineato che molte persone vogliono rimanere a casa propria il più a lungo possibile. Sempre per la commissione, Cyril Aellen (PLR/GE) ha aggiunto che è necessario un sostegno per consentire a queste persone di scegliere dove vivere.
Vroni Thalmann-Bieri (UDC/LU) ha invece denunciato un "uso improprio" delle prestazioni complementari. Dal canto suo, Rémy Wyssmann (UDC/SO) ha criticato il "sovraccarico dei servizi sociali". Forti di queste riflessioni, i democentristi hanno perorato la non entrata nel merito, venendo però sconfessati dal plenum.
I nuovi servizi di assistenza domiciliare assumeranno la forma di una somma forfettaria pagata in anticipo quando ne sarà dimostrata la necessità. Gysi ha accolto con favore la misura, sottolineando che le persone interessate hanno pochi mezzi per prefinanziare questi servizi. Wyssmann, invece, ha messo in guardia dagli abusi.
La Camera del popolo ha nuovamente seguito il governo decidendo che tali importi forfettari non dovrebbero essere inferiori a 11'160 franchi all'anno. La sinistra avrebbe voluto aumentare questo importo a 15'000 o 24'000 franchi all'anno.
Il supplemento per l'affitto di un alloggio adattato e il rimborso delle spese per renderlo tale saranno calcolati sulla base dei costi effettivi. I deputati hanno aumentato gli importi.
I costi delle nuove prestazioni saranno interamente a carico dei Cantoni. Il governo stima che ammonteranno a una somma oscillante fra i 340 e i 730 milioni nel 2030, a fronte di risparmi per 280 milioni.
Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.