05.458 s Iv. Pa. Sommaruga Simonetta. Migliorare la protezione dei consumatori. Vendita a distanza e garanzia
06.441 s Iv. Pa. Bonhôte. Protezione dei consumatori contro gli abusi nell'ambito della vendita per telefono
Con 14 voti a favore e 12 contrari, la Commissione ha proposto al Consiglio nazionale di attenersi a quanto deciso nella scorsa sessione invernale e di non dare seguito alle iniziative parlamentari. L’iniziativa della consigliera agli Stati Simonetta Sommaruga propugna varie modifiche di legge per il rafforzamento della protezione dei consumatori nel settore della vendita a distanza. L’iniziativa dell’ex consigliere agli Stati Pierre Bonhôte riguarda un aspetto di tale vendita, e cioè la vendita per telefono. La maggioranza della Commissione considera sufficiente la normativa vigente nell’ambito della protezione dei consumatori e non vede quindi alcun bisogno di intervenire con ulteriori regolamentazioni. Una cospicua minoranza ritiene invece che si debba dare seguito alle iniziative. Considera infatti che nella vendita a distanza ci sia un considerevole potenziale di abuso, tale da rendere necessario un rafforzamento delle legislazione sulla protezione dei consumatori. Il Consiglio degli Stati ha già deciso due volte di dare seguito alle iniziative. Se il Consiglio nazionale dovesse seguire la proposta della maggioranza della Commissione, la decisione di non dare seguito alle due iniziative diventerebbe definitiva.
06.489 s Iv. Pa. Sommaruga Simonetta. Contro le clausole abusive stampate a caratteri piccoli
Con 14 voti a favore e 12 contrari la Commissione ha inoltre deciso di raccomandare al proprio Consiglio di non dare seguito neppure a questa iniziativa parlamentare, che chiede l’elaborazione di un disegno di legge volto a definire i principi concernenti la validità e la non validità delle condizioni commerciali generali (CCG) e le clausole contrattuali abusive. Il disegno di legge dovrebbe altresì prevedere un controllo astratto del contenuto. A proposito delle CCG, la maggioranza della Commissione ritiene sufficiente la protezione contro gli abusi garantita dalla normativa in vigore, rinviando, in particolare, alla copiosa giurisprudenza disponibile (per es. la «clausola inabituale» - o regola detta dell'insolito – e il principio «in dubio contra stipulatorem»). Anche in questo caso una significativa minoranza chiede che sia dato seguito all’iniziativa, argomentando che il diritto vigente non offre protezione sufficiente contro le clausole contrattuali abusive. Il Consiglio degli Stati ha deciso di dare seguito all’iniziativa. Se il Consiglio nazionale dovesse seguire la proposta della maggioranza della Commissione, la decisione di non dare seguito all’iniziativa diventerebbe definitiva.
09.034 s Immunità della consigliera federale Calmy-Rey
In seguito a denuncia penale sporta presso il Ministero pubblico della Confederazione, la Commissione si è occupata dell’immunità della consigliera federale Micheline Calmy-Rey. Il Ministero pubblico della Confederazione inoltra al Parlamento le denunce contro i membri del Consiglio federale senza prima esaminarne la pertinenza sotto il profilo penale. Gli autori della denuncia rimproverano alla responsabile del DFAE la maniera in cui ha informato l’opinione pubblica in vista della votazione dell’8 febbraio 2009 circa la proroga dell’accordo sulla libera circolazione delle persone e la sua estensione alla Bulgaria e alla Romania. Si riferiscono a una dichiarazione della consigliera federale Calmy-Rey in una intervista pubblicata nella «Thurgauer Tagblatt Unterrheintal» del 9 gennaio 2009 («Für uns ist die EU der wichtigste Wirtschaftspartner, was sich umgekehrt nicht sagen lässt. Wir hätten viel mehr zu verlieren, und die Unsicherheit bei einem Nein wäre für unsere Wirtschaft Gift.») nonché a una risposta data il 19 gennaio 2009 nel „Blick-Chat“ via Internet («Wenn das Volk nein sagt, dann würde die Schweiz die Personenfreizügigkeit kündigen – und nicht die EU. Mehr noch – sechs Monate später würden auch die übrigen Bilateralen I wegfallen – automatisch. Der Entscheid des Volkes gilt.»). In queste affermazioni gli autori della denuncia ravvisano un tentativo di incitare gli elettori ad approvare i testi in votazione con la minaccia di serie ripercussioni, il che costituirebbe attentato contro il diritto di voto ai sensi dell’articolo 280 CP. Con 13 voti contro 5 e 3 astensioni, la Commissione propone di non sopprimere l’immunità. A suo avviso, le dichiarazioni della responsabile del DFAE rispecchiano la posizione dei Consiglio federale come pure quella della maggioranza parlamentare. La Commissione ricorda altresì che il Consiglio federale deve informare gli aventi diritto di voto sui testi sottoposti a votazione (cfr. art. 10a della legge federale sui diritti politici). Non c’è quindi ragione alcuna di argomentare che le frasi citate costituiscono infrazione ai sensi dell’articolo 280 CP.
09.035 s Immunità di consiglieri federali in carica ed emeriti
In relazione con il caso Tinner, un privato ha sporto denuncia penale contro i membri del Consiglio federale in carica ed emeriti che hanno preso parte alla decisione di distruggere gli atti. Con 19 voti a favore, 0 contrari e 5 astensioni, la Commissione propone al Consiglio nazionale di non sopprimere l’immunità dei consiglieri federali interessati, allineandosi con le decisioni prese nella sessione estiva dal Consiglio degli Stati e partendo dalle medesime considerazioni. Pur trovando normale che queste decisioni del Consiglio federale abbiano dato adito a critiche, la Commissione dubita infatti che costituiscano abuso di autorità o infedeltà nella gestione pubblica (art. 312 e 314 CP) come pretendono gli autori della denuncia. E anche se avessero carattere di infrazione, sarebbe sproporzionato, secondo la Commissione, avviare un procedimento penale.
08.066 Legge sull'organizzazione delle autorità penali
All’unanimità la Commissione è entrata in materia sulla proposta di legge sull'organizzazione delle autorità penali della Confederazione (LOAP) e ha intrapreso la deliberazione di dettaglio. Con 15 voti favorevoli e 9 contrari si è quindi raggiunta una decisione di principio che riprende nelle grandi linee quella del Consiglio degli Stati per quanto concerne il Ministero pubblico della Confederazione (nomina del procuratore generale della Confederazione da parte dell’Assemblea federale, sorveglianza del Ministero pubblico ad opera di un’autorità di sorveglianza indipendente eletta dall’Assemblea federale). La maggioranza della Commissione intende così tenere conto del trasferimento parziale o totale, nel 2002, di importanti competenze dai Cantoni alla Confederazione, segnatamente nell’ambito della criminalità organizzata, del riciclaggio di denaro e dei reati economici di portata intercantonale o internazionale. Sottolinea inoltre che, con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento processuale in ambito penale, la funzione del giudice d’istruzione scompare e la competenza dell’istruzione è conferita al procuratore. Una minoranza della Commissione suggerisce invece di seguire la proposta del Consiglio federale del 10 settembre 2008, secondo la quale il Consiglio federale nomina il procuratore generale ed esercita la sorveglianza sul medesimo. A suo parere, la versione del Consiglio degli Stati non apporta migliorie e lascia irrisolte diverse questioni istituzionali. La Commissione proseguirà le deliberazioni su questo tema nel corso della sua prossima seduta ed esaminerà in maniera approfondita le conseguenze di un eventuale rafforzamento dell’indipendenza del Ministero pubblico della Confederazione.
09.419 n Iv. Pa. Gruppo dell'Unione democratica di centro. Sancire il principio della doppia punibilità nella Costituzione
La Commissione propone al Consiglio nazionale, con 14 voti contro 7, di non dare seguito all’iniziativa che chiede sia integrato nell’articolo 32 della Costituzione federale quanto segue: «1Nell'ambito di uno scambio d'informazioni che avviene in occasione di un procedimento giuridico o amministrativo in cui vi sia un qualsiasi nesso con l'estero, deve essere rispettato obbligatoriamente il principio della doppia punibilità. 2 Una richiesta estera di scambio d'informazioni è trattata soltanto se il reato imputato all'estero sarebbe punibile, se fosse stato commesso in Svizzera, con una pena detentiva secondo il diritto svizzero.» Per la Commissione, il principio della doppia punibilità e quello di specialità sono fondamentali nell’assistenza internazionale in materia penale. Ciò nonostante considera che questi principi siano sufficientemente ribaditi nel diritto vigente (legge federale
sull’assistenza internazionale in materia penale e accordi bilaterali e multilaterali vincolanti per la Svizzera) e che non sarebbe avveduto, nell’attuale contesto internazionale, ancorarli nella Costituzione. La Commissione ricorda anche l’importanza dello scambio di informazioni tra gli Stati per lottare efficacemente contro la criminalità. Per una minoranza della Commissione è invece importante che il principio della doppia punibilità sia sancito dalla Costituzione.
08.510 Iv. Pa. Roth-Bernasconi. Più donne nei consigli d'amministrazione
La Commissione, con 16 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astensione, propone di non dare seguito a questa iniziativa. L’autrice dell’iniziativa chiede che nei consigli di amministrazione delle società quotate presso la borsa svizzera e delle società con partecipazione della Confederazione vi sia una rappresentanza almeno del 30 per cento di donne, rispettivamente di uomini. La maggioranza della Commissione ritiene che la determinazione di quote non sia il miglior metodo per aumentare la presenza delle donne nei vertici direttivi delle aziende, e che, al contrario, potrebbe addirittura rivelarsi controproducente. Una disposizione del genere costituirebbe un’ingerenza eccessiva nel management delle imprese private; non si può prevedere, per giunta, quali sarebbero le conseguenze se si restasse al di sotto di tale quota. Una minoranza della Commissione è invece del parere che occorre aspirare alla parità tra donna e uomo negli organi direttivi e che l’introduzione di una quota può essere un primo passo in questa direzione. Tanto la maggioranza come la minoranza della Commissione hanno ripreso argomenti già discussi più volte negli ultimi anni nell’ambito dell’esame di iniziative e interventi parlamentari sul tema della rappresentanza femminile in seno agli organi direttivi delle imprese.
02.440 n Iv. Pa. Zanetti. LEF. Crediti privilegiati dei dipendenti in caso di fallimento. Limitazione
Con 17 voti contro 0 e 8 astensioni la Commissione ha adottato un progetto, che sarà sottoposto al Consiglio nazionale, per l’attuazione di una iniziativa parlamentare depositata dall’ex consigliere nazionale Roberto Zanetti. L’iniziativa prevede una modifica dell’articolo 219 capoverso 4 della legge federale sull'esecuzione e sul fallimento (LEF) in modo che possano essere considerati crediti di prima classe solo i crediti dei dipendenti che non sono superiori al doppio dell'importo massimo del guadagno assicurato (attualmente 126 000 franchi). Nel caso i crediti siano superiori a questa somma, la differenza deve essere collocata nella terza categoria insieme alle pretese degli altri creditori. I crediti dei dipendenti relativi alla restituzione di cauzioni non devono tuttavia essere sottoposti alla limitazione prevista. Una minoranza propone che anche i crediti dei dipendenti relativi a piani sociali siano esclusi dalla disposizione.
08.011 s CO. Diritto della società anonima e diritto contabile
08.080 s Contro le retribuzioni abusive. Iniziativa popolare. CO. Modifica
La Commissione ha deciso all’unanimità di entrare nel merito del disegno del Consiglio federale di modifica del diritto della società anonima e del diritto contabile. Procederà alla deliberazione di dettaglio nella sua prossima riunione. Il Consiglio degli Stati ha adottato il disegno (a esclusione del diritto contabile) nella scorsa sessione estiva.
La Commissione si è riunita a Berna il 25 e 26 giugno 2009 sotto la presidenza della consigliera nazionale Gabi Huber (FDP, UR); la consigliera federale Eveline Widmer- Schlumpf ha presenziato in parte ai lavori.
Berna, 26 giugno 2009 Servizi del Parlamento