Il 29 maggio 2009 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento un messaggio
concernente la legge federale sull’aiuto alle scuole universitarie e sul coordinamento
nel settore universitario svizzero (LASU) (09.057 s). Il disegno di legge, frutto di lunghe riflessioni, è volto all’attuazione delle disposizioni costituzionali sulla formazione adottate da popolo e Cantoni il 21 maggio 2006. I punti centrali sono la direzione congiunta del settore universitario svizzero ad opera della Confederazione e dei Cantoni per il tramite di tre nuovi organi (Conferenza universitaria svizzera, Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie, Consiglio svizzero di accreditamento unitamente ad Agenzia svizzera dell’accreditamento), la creazione di un sistema di accreditamento istituzionale applicabile a tutte le scuole universitarie, l’introduzione di un nuovi principi di finanziamento mediante i cosiddetti costi di riferimento come pure la definizione di condizioni quadro per una pianificazione della politica universitaria nazionale e una ripartizione dei compiti nei settori particolarmente onerosi. Con l’attuazione di queste misure si intende garantire l’elevata qualità ed efficienza nonché una maggiore competitività del settore universitario svizzero e abrogare i diversi atti normativi vigenti sull’aiuto alle università (LAU) e sulle scuole universitarie professionali (LSUP).
Nell’ambito della seduta della CSEC del 2 luglio nella Certosa di Ittingen, si sono espressi sul messaggio del Consiglio federale i rappresentanti delle seguenti istituzioni e organizzazioni: Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), Consiglio dei PF, Conferenza universitaria svizzera (CUS), Conferenza dei rettori delle università svizzere (CRUS), Conferenza dei rettori delle scuole universitarie professionali svizzere (KFH), Conferenza svizzera delle rettrici e dei rettori delle alte scuole pedagogiche (COHEP), economiesuisse, Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) Unione sindacale svizzera (USS), Unione svizzera degli universitari (USU), Actionuni e FH Svizzera.
La volontà della Confederazione di migliorare il coordinamento e di creare più ampie basi di promozione delle scuole universitarie ha riscosso l’approvazione generale; dovrebbe in effetti consentire una notevole semplificazione e un’uniformazione del coordinamento del settore universitario svizzero. Parimenti, l’armonizzazione e il rafforzamento dell’accreditamento e della garanzia della qualità hanno incontrato il favore degli organismi consultati. Si sono tuttavia levate anche voci pesantemente critiche. Si è lamentato, per esempio, lo scarso influsso delle cerchie economiche e degli attori del settore in seno al Consiglio delle scuole universitarie professionali e il disegno di legge è stato qualificato come provocatorio o addirittura difettoso sotto l’aspetto educativo e politico, poiché scardinerebbe i collaudati principi della collaborazione tra tutte le cerchie del settore. Il delicato equilibrio tra densità normativa e la flessibilità e l’autonomia necessarie è stato oggetto di considerazioni disparate. Alcuni partecipanti all’audizione temono inoltre che la volontà di coordinamento vada a svantaggio della competitività e della qualità. Il finanziamento, i criteri in base ai quali definiti i settori particolarmente onerosi, la collaborazione internazionale e la competitività sono stati citati come elementi imprescindibili del progetto bisognosi di riesame.
La Commissione ha preso atto delle richieste, talvolta discordi, delle cerchie interessate e affronterà il difficile compito di esaminarne desideri e esigenze.
Dopo una visita al Museo di Ittingen, il governo di Turgovia ha invitato la CSEC-S a un gradevole programma serale. La giornata del 3 luglio è stata interamente dedicata al Cantone di Turgovia, con una visita del parco del castello di Arenenberg, di recente apertura, e del Museo Napoleone.
La Commissione si è riunita nel Cantone di Turgovia il 2 e 3 luglio 2009, sotto la presidenza del consigliere agli Stati Hermann Bürgi (UDC/TG).
Berna, il 3 luglio 2009 Servizi del Parlamento