Il disegno di legge federale sull’aiuto alle scuole universitarie e sul coordinamento nel settore universitario svizzero (LASU; 09.057) impegna la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) dall’estate 2009 (vedi comunicato stampa del 3 luglio 2009). Questo progetto di riforma del panorama svizzero universitario, che si basa sul nuovo articolo 63a della Costituzione federale adottato nel 2006, è volto a migliorare il coordinamento delle scuole universitarie e la permeabilità tra di esse nonché a garantire una migliore trasparenza del loro finanziamento: prevede inoltre l’introduzione di direttive uniformi in materia di garanzia della qualità. Il 27 agosto 2009 la CSEC-S è entrata in materia sul progetto del Consiglio federale e, vista la portata del compito e la complessità della questione, ha deciso di incaricare una sottocommissione di cinque membri di effettuare un esame preliminare. Questa sottocommissione, presieduta dal consigliere agli Stati Peter Bieri (PPD/ZG), ha proposto una serie di modifiche del progetto iniziale.
La CSEC-S ha avviato la deliberazione di dettaglio nella sua seduta odierna. Ha trattato le proposte della sua sottocommissione che chiedeva una netta distinzione tra il coordinamento della politica delle scuole universitarie su scala nazionale e la ripartizione dei compiti nei settori particolarmente onerosi. Per evitare che il progetto venisse considerato un’ingerenza centralistica nell’autonomia delle scuole universitarie, la sottocommissione ha proposto di sostituire in tutto il progetto i termini «pianificazione» e «regolamentazione» con «coordinamento». Come il Consiglio federale, anche la CSEC-S ha approvato questa proposta, con 8 voti contro 2 e 1 astensione. Per quanto concerne i primi articoli, la Commissione ha seguito gran parte delle proposte della sua sottocommissione. Nell’elenco degli obiettivi la maggioranza della Commissione era propensa a stralciare il promovimento della creazione dei poli di competenza; una minoranza intendeva mantenere questo obiettivo e anche l’obiettivo di assicurare la compatibilità della politica nazionale delle scuole universitarie con quella del promovimento della ricerca e dell’innovazione della Confederazione.
Inoltre, la Commissione ha approvato, senza modifiche, le proposte del Consiglio federale concernenti i compiti e le competenze della Confederazione nel settore universitario (art. 4) nonché la Convenzione di cooperazione (art. 6). Durante la deliberazione sull’articolo 5 la CSEC-S ha auspicato che l’autonomia concessa alle scuole universitarie e le pari opportunità vengano prese in considerazione al momento della procedura di accreditamento. La maggioranza della Commissione aveva dapprima respinto di misura – 6 voti contro 5 – l’inserimento di questo principio nell’elenco degli obiettivi (art. 3) ritenendo che il rispetto delle pari opportunità sia già garantito dalla Costituzione federale; inoltre, a suo avviso, sarebbe più efficace introdurre questo principio come criterio di accreditamento.
La questione degli organi comuni incaricati del coordinamento rimane ancora in sospeso. Una minoranza della sottocommissione esige una maggiore rappresentazione dei Cantoni che ospitano scuole universitarie. La Commissione tratterà nuovamente la questione nella sua prossima seduta, quando proseguirà la deliberazione di dettaglio.
(Il rapporto e le proposte della sottocommissione sono disponibili sul sito:
http://www.parlament.ch/i/dokumentation/berichte/berichte-legislativkommissionen/kommission-fuer-wissenschaft-bildung-und-kultur-wbk/pagine/default.aspx)
Presieduta dal consigliere agli Stati Theo Maissen (PPD/GR), la Commissione si è riunita il 20 aprile 2010 a Berna. A parte della seduta era presente il consigliere federale Didier Burkhalter.
Berna, 21 aprile 2010 Servizi del Parlamento