Nel corso della deliberazione di dettaglio concernente la legge sulla formazione continua nella Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale sono emerse posizioni nettamente divergenti in merito agli obiettivi, al campo d’applicazione e agli eventuali ostacoli alla concorrenza legati a un intervento statale. La deliberazione ha richiesto più tempo del previsto e continuerà dopo la sessione autunnale.
Nella sua seduta del 28 giugno 2013 la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) ha sentito diversi rappresentanti di organizzazioni e istituzioni che saranno interessate dall’attuazione di una legge sulla formazione continua (13.038 n) e ha deciso di entrare in materia sul progetto (cfr. comunicato stampa del 28.6.2013). Il disegno di legge elaborato dalla (attuale) Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) è stato concepito come legge quadro. Le misure di incentivazione non sono dunque contemplate nella legge e secondo il Consiglio federale dovranno continuare a figurare nella legislazione speciale. Un’eccezione è costituita dagli aiuti finanziari concessi a organizzazioni della formazione continua per compiti d’informazione e di coordinamento e per la garanzia della qualità nonché dai contributi ai Cantoni per la promozione dell’acquisizione e del mantenimento delle competenze di base degli adulti.
Una minoranza ha chiesto all’inizio di rinviare il disegno di legge al Consiglio federale con l’incarico di abrogare, tenuto conto dell’articolo 64a1 della Costituzione federale, tutte le disposizioni non necessarie in quanto ritiene che il sistema svizzero di formazione continua risponda ampiamente alle attese. Con 4 voti contro 16 la CSEC-N ha respinto la richiesta di rinvio.
Già la definizione degli obiettivi è stata oggetto di approfondite discussioni. La proposta di estendere anche ai giovani e ai genitori le misure di promozione per l’acquisizione e il mantenimento delle competenze di base è stata accolta con 12 voti contro 11. La stessa, esigua, maggioranza ha approvato l’inserimento tra gli obiettivi della legge dell’accesso gratuito a un’informazione, una consulenza e un orientamento neutrali.
Una netta maggioranza è favorevole alla disposizione che lascia agli organi responsabili della politica universitaria la competenza di attuare i principi della legge. È stata inoltre accolta la proposta secondo cui la legge non soltanto deve garantire che il riconoscimento della formazione continua e della formazione informale ai fini della formazione formale avvenga in modo trasparente bensì anche che la permeabilità ai fini della validazione degli apprendimenti acquisiti sia strutturata e promossa. L’articolo sulle parti opportunità, infine, dovrà sancire che con la formazione continua da loro sostenuta la Confederazione e i Cantoni si adoperano per contribuire ad uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ecologico, sociale ed economico.
È stato infine deciso che anche formazioni continue organizzate o promosse dallo Stato debbano essere offerte a prezzi di mercato.
Con 18 voti contro 5 la CSEC-N ha deciso di entrare in materia sul decreto federale riguardante la partecipazione svizzera ai programmi dell’Unione europea per la formazione e la gioventù per gli anni 2014-2020 (13.023 s), approvato senza modifiche dal Consiglio degli Stati durante la sessione estiva 2013. La maggioranza dei membri della Commissione appoggia i programmi in questione poiché garantiscono ai cittadini svizzeri l’accesso paritetico a tutti i progetti di mobilità e di cooperazione dell’UE. Le competenze linguistiche, interculturali e sociali acquisite all’estero, inoltre, costituiscono un valore aggiunto sia per i partecipanti ai programmi sia per il mercato del lavoro elvetico. La Commissione ha dibattuto, in particolare, la questione delle riserve di 40 milioni di franchi previste per far fronte all’incremento del contributo al programma «Erasmus per tutti», a seguito delle fluttuazioni sui mercati valutari e degli aumenti di bilancio. Una proposta volta ad azzerare tali riserve è stata respinta con 15 voti contro 9. La Commissione auspica inoltre che il Consiglio federale sottoponga ad accurata verifica gli oneri amministrativi dell’agenzia nazionale preposta all’attuazione dei programmi, poiché i fondi stanziati devono andare a beneficio dei partecipanti e non coprire le spese d’esercizio.
La CSEC-N ha approvato il decreto federale con 17 voti contro 6 e 1 astensione. Una minoranza ha proposto al proprio Consiglio la non entrata in materia. Altre proposte di minoranza prevedono una decurtazione di 61 milioni di franchi dei contributi previsti e l’azzeramento delle riserve.
A maggio 2013 la CSEC-N ha accolto il progetto di atto legislativo che dà seguito all’iniziativa parlamentare Base costituzionale per una legge federale sul promovimento dell’infanzia e dei giovani nonché sulla loro protezione (Amherd; 07.402) ed ha proposto alla propria Camera di approvarlo (cfr. comunicato stampa del 28 maggio 2013). Nel corso della seduta odierna, la Commissione ha preso atto del parere del Consiglio federale, il quale propone la non entrata in materia poiché ritiene prematuro un intervento sul piano costituzionale. Prima di potersi esprimere in modo definitivo sulla necessità di ulteriori provvedimenti, reputa infatti necessario valutare l’efficacia delle misure adottate nel corso degli ultimi anni (programmi di protezione della gioventù, legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche). Secondo la maggioranza della CSEC-N, invece, è incontestabile che sia necessario garantire basi più solide alla politica in materia d’infanzia e di gioventù oltre che migliorarne il coordinamento. La modifica dell’articolo costituzionale, inoltre, sarebbe un chiaro segnale d’impegno da parte della Confederazione a favore dei giovani e dell’infanzia e della politica che li riguarda. Con 14 voti contro 10 la Commissione ha deciso di sospendere i lavori e di riprendere la trattazione dell’oggetto nell’inverno 2014/2015, quando sarà disponibile il rapporto intermedio del Consiglio federale sull’attuazione delle misure adottate. Il termine per la presentazione del progetto di modifica dell’articolo costituzionale scade nella sessione primaverile 2015.
Presieduta dal consigliere nazionale Christian Wasserfallen (RL/BE) la CSEC-N si è riunita a Berna il 29 e 30 agosto 2013. A parte della seduta era presente anche il consigliere federale Johann Schneider-Ammann. Poiché la seduta si è tenuta a Berna, nel luogo d’origine del presidente della Commissione, la CSEC-N ha colto l’occasione per fare visita all’ARTORG Center. I visitatori hanno avuto modo, durante la visita, di constatare l’ottimo livello della collaborazione tra l’Università di Berna, la scuola universitaria professionale bernese e l’ospedale dell’Insel impegnati in progetti comuni concreti.
I lavori della prima giornata di seduta si sono conclusi con una cena sul Gurten, offerta dal governo bernese, alla quale ha partecipato anche il consigliere di Stato Bernhard Pulver.