Legge federale sulla radiotelevisione. Modifica
Con 12 voti contro 1, la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S) si è chiaramente espressa contro la decisione del Consiglio nazionale di prevedere per cinque anni la possibilità di esenzione dal canone per le economie domestiche senza apparecchi di ricezione (opting out).

L’attuale sistema di canoni per la ricezione di radio e televisione vincola l’obbligo di pagare il canone alla presenza di un apparecchio di ricezione. Alla luce dei progressi tecnologici risulta sempre meno chiaro che cosa si debba intendere per «apparecchio di ricezione». Nel settembre 2011, il Parlamento ha trasmesso pertanto una mozione (10.3014) della CTT-N che incarica il Consiglio federale di elaborare una proposta di modifica dell’obbligo di riscossione dei canoni radiotelevisivi nel senso di introdurre una tassa per tutte le economie domestiche e le imprese, indipendentemente dalla presenza di un apparecchio di ricezione. Con il suo messaggio del 29 maggio 2013 (13.048 Legge federale sulla radiotelevisione. Modifica), il Consiglio federale ha adempiuto questa richiesta del Parlamento. Tale proposta prevede inoltre una maggiore flessibilità e una procedura di concessioni più semplice per le stazioni radiotelevisive private.

Nella sessione primaverile 2014 il Consiglio nazionale ha trattato il disegno e l'ha approvato con poche modifiche. La CTT del Consiglio degli Stati ha interpellato nuovamente le cerchie interessate (organizzazioni dei consumatori, sorvegliante dei prezzi, associazione delle industrie, economiesuisse, Billag, SSR, associazioni private dei media, Società svizzera di scienze della comunicazione e dei media), invitandole a una vasta consultazione. L’audizione ha evidenziato che la maggioranza degli attori condividono la valutazione del Consiglio federale e del Consiglio nazionale, secondo cui un canone di ricezione vincolato alla presenza di un apparecchio di ricezione non è più giustificato dal profilo tecnico. Riguardo all’attuazione concreta le opinioni divergono ampiamente, come sempre, le une dalle altre.

La CTT-S propone alla sua Camera, senza voti contrari, di entrare in materia sul progetto.

Quanto alla proposta del Consiglio nazionale di prevedere nella legge una possibilità di esenzione per cinque anni, la Commissione chiede, con 12 voti contro 1, di stralciare la pertinente disposizione e di attenersi al disegno del Consiglio federale. La maggioranza della CTT ritiene infatti che tale opzione trasporrebbe gli inconvenienti attuali nel nuovo sistema di canoni, il che comporterebbe elevati costi di amministrazione e controllo. Con 9 voti contro 3 la CTT-S ha inoltre respinto una proposta che chiede di stralciare dalla legge il canone per le imprese. Così facendo la maggioranza della Commissione ha seguito la proposta del Consiglio federale e del Consiglio nazionale. È infatti dell'idea che anche le imprese approfittino del servizio pubblico e possano pertanto essere giustamente chiamate a contribuire nella misura del 15 per cento dei proventi totali. Inoltre soltanto il 30 per cento sarebbe assoggettato all'obbligo, previsto unicamente per le imprese la cui cifra d'affari è superiore ai 500 000 franchi, e per molte di esse l'onere sarebbe inferiore a quanto pagato con il sistema attuale. La minoranza rileva invece che gli imprenditori e i loro collaboratori sono già obbligati in quanto privati a pagare il canone e che verrebbero pertanto assoggettati a una doppia tassa.

La Commissione proseguirà la deliberazione di dettaglio nella prossima seduta del 28 aprile 2014 e il Consiglio degli Stati potrà presumibilmente trattare il progetto nella sessione estiva.


Già in febbraio la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni si è occupata del rapporto del Consiglio federale sul trasferimento del traffico. All'unanimità ha approvato la proposta del Consiglio federale di aumentare in misura contenuta il limite di spesa per il promovimento del trasporto di merci per ferrovia attraverso le Alpi (13.102), passando dagli attuali 1495 milioni a 1675 milioni di franchi, e di prolungarne la durata di altri cinque anni fino al 2023. 

 

Berna, 1° aprile 2014 Servizi del Parlamento