Nel 2013 le Commissioni della gestione delle Camere federali (CdG) hanno incaricato il Controllo parlamentare dell’Amministrazione (CPA) di effettuare una valutazione delle misure che mirano a salvaguardare i terreni coltivabili e in particolare quelli da adibire all’avvicendamento colturale. Le cifre presentate dal CPA sono allarmanti: ogni anno la Svizzera perde circa 3400 ettari di terreni coltivabili e nel corso degli ultimi 25 anni sono quindi andati persi circa 85 000 ettari, una superficie pari a quella del Cantone del Giura. Secondo il CPA la causa principale di questa evoluzione è da ricollegare all’estensione delle zone edificabili.
In base ai risultati di questo studio, la CdG-N prende atto che le prescrizioni della legislazione federale in questo ambito non riescono a evitare la perdita di terreni coltivabili. In particolare la legislazione concernente la protezione del territorio tutela solo in modo limitato i terreni coltivabili e lascia ai Cantoni un ampio margine di manovra nella fase di attuazione. La fragilità delle norme intese a proteggere i terreni coltivabili è particolarmente evidente se confrontate con quelle alla base della protezione delle foreste, che prevedono un divieto di dissodamento e un obbligo di compensazione sanciti sul piano federale. Inoltre la compensazione di eventuali dissodamenti si effettua spesso ai danni dei terreni coltivabili.
Il «Piano settoriale del Consiglio federale per l‘avvicendamento delle colture», che dovrebbe completare la legislazione in materia di protezione del territorio, stabilisce un’estensione minima delle superfici d’avvicendamento colturale per ogni Cantone ma, secondo la CdG-N è solo in parte idoneo a proteggere in modo effettivo i terreni coltivabili. Infatti dall’indagine del CPA emerge che nei vari Cantoni le superfici d’avvicendamento colturale sono state censite utilizzando una metodologia non uniforme e quindi gli inventari cantonali non sono direttamente confrontabili. Molti Cantoni inoltre non hanno effettuato una mappatura completa della qualità dei terreni e di conseguenza la Confederazione non dispone di dati di base affidabili per una valutazione dello stato effettivo dei terreni coltivabili.
La CdG-N constata inoltre che la Confederazione esercita solo con riserbo il proprio ruolo di vigilanza nel settore della protezione dei terreni coltivabili. Nell’ambito della vigilanza sui processi di attuazione cantonali, l’attività della Confederazione è condizionata dal fatto che le modifiche della posizione, dell’estensione e della qualità dei terreni coltivabili le devono essere comunicate dai Cantoni. La valutazione indica che non tutti i Cantoni adempiono in modo sistematico tale obbligo. Per questo motivo le possibilità di intervento della Confederazione, fra cui va annoverato anche il ricorso contro progetti che riducono i terreni coltivabili, posso essere esercitate solo in modo limitato. Vi è quindi il pericolo che la Confederazione eserciti la propria vigilanza principalmente nei Cantoni in cui le autorità rispettano coscienziosamente i doveri d’informazione.
Ma, secondo la CdG-N, la protezione dei terreni coltivabili assume talvolta un’importanza minore anche nell’ambito di progetti della Confederazione che riguardano il territorio, come il potenziamento di infrastrutture di trasporto. Anche se la perdita di terreni coltivabili causata da progetti della Confederazione è piuttosto ridotta a confronto con l’intera superficie toccata dal fenomeno, la CdG-N è però convinta che in questo ambito la Confederazione è tenuta ad assumere un ruolo esemplare.
Nel rapporto pubblicato oggi la CdG-N chiede quindi al Consiglio federale di esaminare l’opportunità di rielaborare le prescrizioni della legislazione federale concernenti la salvaguardia dei terreni coltivabili, di esercitare in modo attivo e completo le prerogative connesse con le sua competenze in materia di vigilanza e di fare uso in modo coerente del margine di manovra di cui dispone. La Commissione chiede al Consiglio federale di esprimere entro il 15 aprile 2016 un parere in merito alle considerazioni e alle raccomandazioni presentate nel rapporto.
La Commissione si è riunita a Berna il 19 e il 20 novembre 2015 sotto la presidenza del consigliere nazionale Rudolf Joder (UDC, BE).
Annexe
Berna, 24 novembre 2015 Servizi del Parlamento