Analogamente al Consiglio nazionale anche la CSSS-S appoggia il disegno del Consiglio federale 18.036 n LAMal. Adeguamento delle franchigie all’evoluzione dei costi, che ha accolto nella votazione sul complesso con 7 voti contro 4. L’obiettivo è di conferire al Consiglio federale la competenza di aumentare le franchigie ordinarie e quelle opzionali all’evoluzione dei costi nell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. È previsto un aumento di 50 franchi qualora i costi lordi medi per assicurato raggiungano un importo pari a 13 volte la franchigia ordinaria. Secondo la maggioranza della Commissione questo nuovo meccanismo rafforzerà la responsabilità individuale degli assicurati e li renderà maggiormente consapevoli dei costi. Contribuirà inoltre a contenere l’aumento dei costi nel settore della salute. Un primo adeguamento delle franchigie dovrebbe già essere attuato con l’entrata in vigore della nuova disposizione. Le franchigie per i minori non saranno interessate dalla nuova normativa. Una minoranza della Commissione respinge il progetto e chiede al Consiglio degli Stati di non entrare in materia adducendo che il provvedimento colpirebbe soprattutto gli ammalati cronici e le persone anziane che necessitano di trattamenti medici. Inoltre la partecipazione ai costi degli assicurati sarebbe già oggi assai elevata.
In seguito alla decisione a favore del nuovo meccanismo per l’adeguamento delle franchigie, la Commissione ha respinto all’unanimità diverse mozioni del Consiglio nazionale che chiedono anch’esse adeguamenti delle franchigie, in parte soltanto di quelle ordinarie e in parte anche di quelle opzionali (16.3084, 16.3110, 16.3112 e 16.3111). Secondo la Commissione, le richieste formulate sarebbero infatti in linea di massima adempiute con il nuovo meccanismo proposto oppure non vi sarebbe alcuna necessità di intervento.
Nessun vincolo pluriennale per le franchigie opzionali
La Commissione ha esaminato il progetto della sua omologa per l’attuazione dell’Iv. Pa. 15.468 «Rafforzamento della responsabilità individuale nella LAMal (Borer/Brand)» adottata dal Consiglio nazionale nella sessione invernale 2018. Il progetto prevede di vincolare gli assicurati per tre anni alla franchigia opzionale scelta. La CSSS-S propone alla sua Camera, con 6 voti contro 4 e 1 astensione, di non entrare in materia sul progetto di legge. Anche il Consiglio federale si era espresso a favore del rigetto. Dopo attenta analisi, la Commissione è giunta alla conclusione che il progetto non rafforzerebbe la responsabilità individuale nella LAMal, ma potrebbe addirittura indebolirla. A suo dire, gli assicurati sarebbero infatti tendenzialmente poco propensi a correre rischi e potrebbero quindi optare per una franchigia bassa per evitare di dover mantener per più anni una franchigia elevata. In definitiva il numero di assicurati indotti a passare a una franchigia più bassa potrebbe essere così elevato da avere effetti negativi sui costi della salute. Da ultimo il numero di assicurati che cambiano opportunisticamente franchigia in funzione del loro stato di salute sarebbe molto contenuto e non giustificherebbe quindi un vincolo pluriennale alla franchigia opzionale scelta.
Gli attori del settore sanitario sono chiamati a sviluppare la qualità
La Commissione ha proseguito l’esame di dettaglio dell’oggetto LAMal. Rafforzamento della qualità e dell’economicità (15.083 s). Con 7 voti contro 6 si è detta fondamentalmente favorevole all’istituzione di un’organizzazione comune di Cantoni, fornitori di prestazioni e assicuratori, che preveda altresì la partecipazione di assicurati, organizzazioni di pazienti ed esperti. L’organizzazione dovrebbe sviluppare indicatori di qualità mediante un processo «bottom-up» ed eseguire studi e programmi sullo sviluppo della qualità. Secondo la maggioranza – che respinge l’istituzione della Commissione federale per la qualità decisa dal Consiglio nazionale ritenendola troppo vicina alle autorità statali – tutti gli attori sarebbero in tal modo obbligati ad assumere degli impegni. La minoranza ha fatto valere che i fornitori di prestazioni e gli assicuratori avrebbero dovuto sviluppare la qualità da anni, ma ciò è avvenuto solo in minima parte. Inoltre la Commissione per la qualità trova un ampio consenso in Consiglio nazionale. La Commissione proseguirà il dibattito nella prossima riunione.
Gli assicurati morosi non devono essere obbligati a cambiare cassa
La Commissione ha sentito la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS) e le associazioni degli assicuratori Curafutura e Santésuisse nell’intento di trovare delle soluzioni al problema degli assicurati morosi. Con 11 voti favorevoli, nessun contrario e 2 astensioni propone di non dare seguito all’Iv. Ct. Ju. Premi LAMal non pagati: per un obbligo di affiliazione all’assicuratore malattie designato dal Cantone al momento in cui quest’ultimo effettua il pagamento degli attestati di carenza beni (17.320 s). Prevede però di continuare la discussione sulla base di un’iniziativa del Cantone di Turgovia (16.312 s) e di una mozione della sua omologa (18.3708 n).
Reddito dei medici sotto esame
Dopo che uno studio sul reddito dei medici commissionato dall’Ufficio federale della sanità ha sollevato accese critiche, la Commissione ha voluto essere informata sugli obiettivi, sulle fonti e sui metodi adottati. Ha preso atto che la Confederazione non prevede di effettuare alcuna nuova rilevazione sui redditi dei medici, ma farà riferimento alla rilevazione totale annuale degli studi medici e dei centri ambulatoriali effettuata dall’Ufficio federale di statistica (MAS). La Federazione dei medici svizzeri (FMH) ha assicurato dinanzi alla Commissione di sostenere la rilevazione MAS.
Per quanto concerne il finanziamento del materiale utilizzato per le cure mediche, la Commissione vuole dare al Consiglio federale la possibilità di trovare una soluzione d’intesa con i Cantoni, gli assicuratori e i fornitori di prestazioni. Sospende quindi sino alla riunione di aprile l’esame delle mozioni pendenti in questo ambito (18.3425 e 18.3710).
Più trasparenza sui dispositivi medici
La Commissione appoggia all’unanimità il Nuovo disciplinamento dei dispositivi medici (18.081 sn), con il quale la Svizzera riprende le norme UE recentemente inasprite. L’obiettivo è di meglio proteggere i pazienti dai dispositivi medici difettosi, assicurando nel contempo al settore Medtech d’esportazione di mantenere un accesso senza ostacoli al mercato europeo.
Nel caso di dispositivi ad alto rischio, quali gli impianti, i fabbricanti dovranno dimostrarne più rigorosamente i benefici e la sicurezza mediante dati clinici. I dispositivi dovranno poter essere identificati in modo inequivocabile e sarà quindi garantita la totale tracciabilità. Il pubblico dovrà poter consultare nella banca dati europea «Eudamed» informazioni rilevanti in una forma comprensibile. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore nel maggio 2020, contemporaneamente all’entrata in vigore nell’UE.
La Commissione ha avviato l’esame dell’oggetto Sicurezza sociale. Accordo con il Kosovo (18.086 s) e proseguirà la discussione nella prossima riunione.
Presieduta da Joachim Eder (PLR, ZG), la Commissione si è riunita a Berna il 17 e 18 gennaio 2019. A parte della seduta era presente il consigliere federale Alain Berset.