La CET-S è entrata senza opposizione in materia sul progetto preliminare concernente il cambio di sistema nell’ambito dell’imposizione della proprietà abitativa (17.400) e ha svolto gran parte della deliberazione di dettaglio.

La Commissione ha approvato senza riserve l’attuazione, così come proposta, degli elementi principali del progetto: nessuna imposizione del valore locativo per il domicilio principale; mantenimento dell’imposizione del valore locativo per le abitazioni secondarie; nessuna deduzione per le spese di manutenzione; a livello federale non saranno più ammesse deduzioni giustificate da ragioni extrafiscali né per il risparmio energetico, né per la protezione dell'ambiente e neppure per lavori di cura di monumenti storici (sempre possibili invece nel diritto cantonale); deducibilità in caso di primo acquisto limitata nel tempo; riduzione o soppressione della deduzione degli interessi passivi. Per quanto riguarda la deduzione degli interessi passivi, la CET-S ha incaricato l’Amministrazione di elaborare alcune varianti. La Commissione intende concludere la deliberazione di dettaglio in occasione della sua seduta di febbraio e prevede di porre in consultazione il progetto il mese di marzo.

2. Iniziativa popolare «Più abitazioni a prezzi accessibili»

L’iniziativa popolare «Più abitazioni a prezzi accessibili» (18.035) intende ampliare l’offerta da parte dello Stato di alloggi a pigioni e prezzi moderati. Il Consiglio federale ha presentato al Parlamento un controprogetto indiretto che prevede la concessione di un credito quadro di 250 milioni di franchi per aumentare la dotazione del fondo di rotazione a favore dell’edilizia abitativa di utilità pubblica. Nella sessione invernale, il Consiglio nazionale ha deciso di raccomandare la reiezione dell’iniziativa popolare e di accogliere invece il controprogetto indiretto. Dal canto suo, la CET-S propone ora di allinearsi alla posizione del Consiglio nazionale. La maggioranza commissionale reputa eccessive le richieste formulate dall’iniziativa. A suo parere, la politica dell’alloggio perseguita finora dalla Confederazione, orientata all’economia di mercato, ha dimostrato la sua validità e deve continuare ad essere attuata attraverso l’aumento della dotazione del fondo di rotazione. L’entrata in materia sul controprogetto indiretto è avvenuta quindi senza alcuna discussione. Con 8 voti contro 4, la CET-S respinge l’aumento a 375 milioni di franchi del fondo di rotazione, mentre con 7 voti contro 5 propone di mantenere il legame tra l’iniziativa popolare e l’aumento dello stesso fondo, in modo che quest’ultimo possa essere aumentato soltanto nel caso in cui l’iniziativa venga ritirata o respinta. Per la minoranza della Commissione questo legame è inaccettabile. Nel caso in cui l’iniziativa popolare venisse accettata, il fondo di rotazione dovrà essere aumentato in ogni caso se si vuole che raggiunga i suoi obiettivi. Nella votazione sul complesso la CET-S ha accolto il controprogetto indiretto con 9 voti contro 0 e

3 astensioni. Con 9 voti contro 3, propone invece di raccomandare la reiezione dell’iniziativa popolare.

3. Deducibilità fiscale delle multe

Da un paio d’anni le Camere si stanno occupando della questione a sapere se, e a quali condizioni, le multe e le sanzioni pecuniarie inflitte all’estero possano essere deducibili fiscalmente dalle imprese interessate (16.076). Il Consiglio degli Stati si è espresso contro la deducibilità fiscale delle multe comminate all’estero, mentre nella scorsa sessione autunnale il Consiglio nazionale ha ammesso tale possibilità, assoggettandola tuttavia a determinate condizioni. All’unanimità, la CET-S propone ora alla propria Camera un’ulteriore variante: essa prevede che le multe inflitte all’estero possano essere dedotte fiscalmente soltanto se la sanzione viola l’«ordre public» svizzero, oppure se la condotta sanzionata poggiava sulla buona fede. Questa nuova proposta si spinge un po’ meno lontano di quanto deciso dal Consiglio nazionale e, secondo la CET-S, è compatibile con il senso di equità: a beneficiare di uno sgravio fiscale sarebbero infatti soltanto le imprese che avranno intrapreso tutto quanto si possa ragionevolmente pretendere per tenere un comportamento corretto.

4. Misure contro il turismo degli acquisti

La Commissione ha discusso su vari interventi e iniziative cantonali che hanno l’obiettivo comune di lottare contro il turismo degli acquisti. La CET-S sostiene questo obiettivo. Il turismo degli acquisti ha assunto – in particolare al confine con la Germania – dimensioni tali da richiedere l’intervento della politica. Questa necessità è stata riconosciuta anche dal Consiglio nazionale: nella sessione invernale del 2017 la Camera bassa ha infatti approvato un postulato, depositato dalla sua Commissione delle finanze (17.3360), che incarica il Consiglio federale di allestire un rapporto in merito alle ripercussioni del franco forte sull'IVA, in cui si indichi in particolare il modo in cui il regime dell’IVA possa venire adeguato per contrastare il turismo degli acquisti. Il rapporto in adempimento di questo postulato dovrebbe essere pronto per il terzo semestre del 2019. La CET-S prevede pertanto di ritornare sull’argomento in occasione della sua seduta del 29 agosto 2019, quando potrà disporre del documento; al contempo intende valutare la possibilità di presentare al riguardo un suo proprio intervento. Conformemente ai termini previsti dal diritto parlamentare, la Commissione ha dovuto emettere la sua decisione su alcuni interventi. Con 7 voti contro 2 e 1 astensione, propone di respingere le mozioni dei consiglieri agli Stati Werner Hösli (17.3131) e Peter Hegglin (17.3428), mentre con lo stesso risultato propone di non dare seguito all’iniziativa depositata dal Cantone di San Gallo (18.300). La Commissione ritiene che un’eventuale attuazione di questi interventi comporterebbe per i cittadini un eccessivo onere amministrativo. È previsto che la loro richiesta di fondo venga integrata nell’intervento prospettato dalla stessa CET-S. Per quanto riguarda l’iniziativa depositata dal Cantone di Turgovia (18.316), la Commissione prenderà una decisione il 29 agosto 2019.

5. Aumento delle deduzioni fiscali per i premi delle casse malati

La Commissione ha poi proceduto alla trattazione di due mozioni che chiedono un aumento delle deduzioni ammesse per i premi dell’assicurazione malattia per quanto concerne l’imposta federale diretta. Con 9 voti contro 3, la Commissione ha deciso di accogliere la mozione Grin (17.3171), che vorrebbe aumentare di quasi il doppio le attuali deduzioni. Per la maggioranza della Commissione, i premi delle casse malati sono spese obbligatorie e rientrano nei costi di sostentamento inevitabili. Per queste ragioni, oltre che a seguito della forte crescita dei premi registrata negli scorsi anni, essa ritiene giustificato un aumento delle deduzioni. Una minoranza respinge invece la mozione, in quanto ritiene che a beneficiare in modo preponderante di questa misura sarebbero i redditi più elevati. La mozione Lehmann/Regazzi (15.4027), che vorrebbe che i premi pagati personalmente per l'assicurazione malattia venissero resi interamente deducibili in base a una determinata scala secondo il reddito imponibile, è stata respinta con 8 voti contro 4. La graduazione è ritenuta problematica e tale da complicare eccessivamente il sistema fiscale.

6. Prezzo delle riviste

Con 10 voti contro 3, la Commissione propone di respingere la mozione depositata dall’omologa commissione del Consiglio nazionale (17.3629), approvata dal Consiglio  nazionale nella sessione del marzo 2018, che incarica il Consiglio federale di trovare, d’intesa con il Sorvegliante dei prezzi e la COMCO, una soluzione che sia la più semplice ed efficace possibile per lottare contro le differenze sproporzionate tra i prezzi delle riviste in Svizzera e i prezzi delle riviste all’estero. La maggioranza della Commissione è d’accordo con il Consiglio federale nel ritenere che un’eventuale attuazione della mozione porterebbe a regolamentare il prezzo delle riviste, prassi che risulterebbe problematica in un sistema liberale come il nostro. La Commissione rileva peraltro che il sistema attuale permette ai chioschi di restituire le riviste invendute, ciò che favorisce senza dubbio un’offerta diversificata sull’insieme del territorio. Secondo la minoranza, le differenze di prezzo sono talmente elevate che non possono essere spiegate con la differenza dei costi. A suo avviso, si tratta di differenze di prezzo che sfruttano in modo abusivo il potere d’acquisto del consumatore svizzero.

7. Nessun adeguamento della legge sul mercato interno

La Commissione ha deciso, con 8 voti contro 5, di non dare seguito a un’iniziativa parlamentare depositata dal presidente del Consiglio degli Stati Jean-René Fournier (17.517), che propone di modificare la legge sul mercato interno in modo da impedire alle imprese pubbliche di approfittare della loro posizione privilegiata sul libero mercato. La Commissione è unanime nel ritenere che, nel caso di imprese attive in settori in cui detengono il monopolio, sia necessario intervenire per contrastare i rischi di distorsione della concorrenza. A suo avviso andrebbe discussa anche la questione riguardante gli aiuti statali. Per la maggioranza della Commissione, l’iniziativa in esame propone tuttavia il rimedio sbagliato. I prospettati rapporti annuali sulla strategia del proprietario a livello federale, cantonale e comunale genererebbero, a suo avviso, un considerevole onere burocratico e costituirebbero un’indebita ingerenza nella sovranità cantonale e nell’autonomia comunale. La Commissione ritiene inoltre che estendere le responsabilità della Commissione della concorrenza attraverso l’attribuzione di nuove competenze decisionali risulti problematico dal punto di vista costituzionale.

8. Convenzioni di doppia imposizione

In linea con quanto deciso dal Consiglio nazionale durante l’ultima sessione, la Commissione ha inoltre approvato i decreti concernenti le convenzioni di doppia imposizione con il Brasile (18.064: 10 voti contro 1 e 1 astensione) e con il Regno Unito (18.062: approvato all’unanimità).

Presieduta dal consigliere agli Stati Pirmin Bischof (PPD, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 14 e il 15 gennaio 2019. In parte era presente alla seduta il presidente della Confederazione Ueli Maurer.