La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) è stata oggi informata dal Consiglio federale sullo stato dei chiarimenti con l’Unione europea. Nel contempo, conformemente alla legge sul Parlamento, il Consiglio federale ha consultato la CPE-N in merito alle opzioni per gli ulteriori passi da intraprendere. La Commissione ha respinto con 17 voti contro 8 l’opzione di interrompere i negoziati.

​La Commissione ha invitato il Consiglio federale di elaborare nuovamente proposte di compromesso che fungano da base per una soluzione soddisfacente sui tre punti aperti: protezione dei salari, aiuti di Stato e direttiva sulla libera circolazione dei cittadini dell’UE. A suo avviso, con la necessaria volontà politica da entrambe le parti è possibile elaborare un compromesso sostenibile. Il Consiglio federale è invitato a condurre con la massima intensità a livello politico e tecnico, conformemente al suo scritto del 7 giugno 2019, i negoziati complementari al fine di conseguire il migliore risultato possibile per la Svizzera. In parallelo alla conclusione dell’accordo quadro istituzionale si dovranno inoltre perfezionare gli accordi di associazione per le partecipazioni ai programmi Orizzonte Europa, Digital Europe, Euratom, Iter e Erasmus Plus per il periodo 2021–2027. I negoziati per l’accordo quadro istituzionale devono esser conclusi in tempi brevi con l’adozione del relativo messaggio. Una minoranza non è d’accordo con il parere della Commissione, in particolare per considerazioni di principio su alcuni elementi dell’accordo quadro, come il recepimento dinamico degli sviluppi del diritto dell’UE o la valutazione negativa delle divergenze. Inoltre, tale minoranza ritiene che la conduzione dei negoziati e la valutazione dei risultati non spetti alla Commissione, ma sia di competenza del Consiglio federale.