La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha trattato i crediti d’impegno per la strategia di cooperazione internazionale 2025–2028, in presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri. La Commissione ha approvato i crediti proposti dal Consiglio federale e intende concentrarsi, al momento della loro utilizzazione, sugli ambiti della sanità e dell’educazione. Nella votazione sul complesso, la CPE-N ha accettato l’oggetto con 14 voti contro 11 (disegno 1) e con 14 voti contro 10 (disegni 2 e 3).

I crediti d’impegno per la cooperazione internazionale 2025–2028 sono destinati a finanziare la cooperazione allo sviluppo, l’aiuto umanitario, misure di promozione della pace, il rafforzamento dei diritti dell’uomo e la ricostruzione in Ucraina. La CPE-N si è espressa a favore dei crediti d’impegno proposti dal Consiglio federale, allineandosi così al Consiglio degli Stati. La Commissione ritiene che la politica sanitaria debba essere un elemento centrale della cooperazione internazionale. Con 12 voti contro 10 e 2 astensioni chiede quindi una proroga della politica estera in materia di salute 2019–2024 per un periodo supplementare e un aumento dei mezzi attribuiti all’ambito sanitario nella cooperazione internazionale. La CPE-N ritiene inoltre che l’esperienza della Svizzera nell’ambito dell’educazione debba essere sfruttata nel quadro della cooperazione internazionale. Con 15 voti contro 9, la Commissione propone quindi che il tema dell’educazione sia considerato nell’ambito dei mezzi messi a disposizione. Trattando gli aiuti destinati alla ricostruzione in Ucraina, la CPE-N si è concentrata sul loro utilizzo concreto. Con 12 voti contro 12 e il voto decisivo del presidente, la Commissione ha deciso che gli aiuti alla ricostruzione devono se possibile essere forniti da aziende svizzere. Sempre nel contesto degli aiuti all’Ucraina, la CPE-N ha presentato, con 20 voti favorevoli, nessun voto contrario e 3 astensioni, una mozione di commissione (24.4268 Base legale per l’aiuto all’Ucraina) che incarica il Consiglio federale di sottoporre al Parlamento una legge che funga da fondamento giuridico per l’aiuto all’Ucraina. Il testo della mozione è identico a quello della mozione 24.3824 dell'APK-S, già presentata.

Dichiarazione sul genocidio degli yazidi

La CPE-N ha deciso, con 12 voti contro 10 e 1 astensione, di presentare una proposta di dichiarazione del Consiglio nazionale che riconosce il genocidio degli yazidi commesso nel 2014 (24.081 n Dichiarazione del Consiglio nazionale. Riconoscimento del genocidio del popolo degli yazidi). La maggioranza della Commissione ritiene che una dichiarazione in questo senso darebbe un segnale politico forte del Parlamento contro il terrorismo islamico e contro le violazioni del diritto internazionale. La minoranza, pur riconoscendo le sofferenze subite dal popolo yazida, ritiene che non spetti al Parlamento riconoscere i crimini perpetrati nel mondo. Benché abbia approvato la proposta di dichiarazione, la CPE-N ha invece deciso all’unanimità di non dare seguito alla petizione 23.2030 «Riconoscimento del genocidio degli yazidi nel 2014», le cui richieste vanno oltre il riconoscimento del genocidio degli yazidi.

Politica europea

La Commissione ha poi discusso con il consigliere federale Ignazio Cassis degli ultimi sviluppi nei negoziati Svizzera-UE. Ha poi preso atto dei lavori della sua sottocommissione permanente per le questioni europee legati alla direttiva dell’UE sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità. La sottocommissione ha constatato, a grande maggioranza, che questa specifica evoluzione giuridica non rientra nei negoziati in corso tra la Svizzera e l’UE.

Altri temi e decisioni

Dopo avere fatto il punto sulla situazione in Ucraina, in particolare sul fronte militare e su quello diplomatico, la Commissione ha poi deciso con voto unanime di non dare seguito alle petizioni 23.2025 «Pace in Europa» e 23.2042 «Che si fermi la guerra!».

Inoltre la CPE-N ha respinto, con 15 voti contro 10, le tre mozioni 23.3422, 23.3423 e 23.3424 «Incrementare l’aiuto umanitario all’Ucraina mediante un’uscita straordinaria, nell’interesse della Svizzera e come contributo alla sicurezza europea e alla solidarietà», in vista delle decisioni che propone di adottare a favore dell’Ucraina nel quadro della strategia di cooperazione internazionale 2025–2028.

In conclusione, la mozione 23.3255 «Programma di sostegno all'Ucraina. Almeno 5 miliardi di franchi, in particolare per gli aiuti umanitari, la protezione della popolazione civile, la promozione della pace e la ricostruzione» è stata ritirata dal suo autore.

La Commissione si è inoltre espressa all’unanimità a favore del mandato negoziale del Consiglio federale per la riforma del meccanismo di composizione delle controversie tra investitori e Stati della Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (UNCITRAL). Al contempo ha invitato l’Esecutivo a impegnarsi affinché i procedimenti dinanzi al tribunale multilaterale per gli investimenti siano per quanto possibile trasparenti ed economici per le parti. La Commissione chiede inoltre che si faccia il possibile per garantire l’indipendenza dei giudici ed evitare i conflitti d’interesse.

Con 12 voti contro 8 e 2 astensioni, la Commissione ha deciso di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 22.492 «Abolire la clausola relativa all’Upov nei mandati di negoziazione degli accordi commerciali svizzeri» e ha preferito presentare un postulato di Commissione (24.4267 «Fare chiarezza sull’importanza dell’UPOV 91 per la Svizzera e sui suoi effetti») che chiede al Consiglio federale di elaborare un rapporto in merito.

Presieduta dal consigliere nazionale Laurent Wehrli (PLR, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 4 e il 5 novembre 2024. A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del DFAE, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DEFR.