Le discussioni della Commissione in materia di politica europea si sono incentrate su due questioni: in primo luogo, il calendario previsto, fino alla votazione popolare, delle prossime tappe in vista della finalizzazione degli accordi; in secondo luogo, l’esame giuridico da parte del Consiglio federale della questione del referendum cui sarà sottoposto il pacchetto di accordi tra la Svizzera e l’UE (obbligatorio o facoltativo). Su questo secondo punto, la CPE-N ha sentito il direttore dell’Ufficio federale di giustizia (UFG), Michael Schöll, che ha presentato l’analisi giuridica dell’UFG del 27 maggio 2024 concernente il referendum in materia di trattati internazionali nel diritto costituzionale federale. La Commissione ha dibattuto a lungo sulla natura del referendum, in merito alla quale il Consiglio federale si pronuncerà in occasione dell’avvio della procedura di consultazione.
Nel prosieguo del dibattito la CPE-N ha deciso, con 15 voti contro 10, di trasmettere una lettera al Consiglio federale in cui lo informa che, secondo la maggioranza della Commissione, i criteri costituzionali inerenti al referendum obbligatorio non sono adempiuti per nessuno dei nuovi accordi e per nessuno degli aggiornamenti di un accordo esistente con l’UE. Infatti, questi accordi non implicano l’adesione della Svizzera a una comunità sopranazionale (art. 140 Cost.). Questa posizione si basa sull’esame, svolto dalla Commissione, della suddetta analisi dell’UFG. La minoranza ravvisa invece la necessità di un referendum obbligatorio o, perlomeno, di sottoporre la questione a ulteriori studi.
Ucraina
La Commissione ha sentito il delegato del Consiglio federale per l’Ucraina, l’ambasciatore Jacques Gerber, che ha illustrato il mandato del Governo, il suo piano d’azione e il funzionamento del gruppo di lavoro del programma per l’Ucraina.
Conformemente all’articolo 152 capoverso 3 della legge sul Parlamento (LParl), la CPE-N è stata consultata in merito al mandato negoziale con l’Ucraina in vista della conclusione di un trattato sulla partecipazione del settore privato svizzero alla ricostruzione dell’Ucraina. Con 13 voti contro 10 e 1 astensione, la Commissione ha respinto una mozione d’ordine che chiede di rinviare la consultazione finché non saranno trattate le due mozioni identiche delle CPE (24.3824 / 24.4268), le quali chiedono di istituire una base legale. La CPE-N sottolinea l’importanza di sostenere la ricostruzione dell’Ucraina. La maggioranza della Commissione ritiene che la forma del trattato consenta una maggiore rapidità e flessibilità di attuazione rispetto a una legge speciale. Secondo la minoranza, invece, procedere mediante un trattato e un’unica consultazione va a scapito delle procedure democratiche necessarie per l’elaborazione di una legge.
Nel quadro della trattazione dell’oggetto, la Commissione ha deciso di precisare il mandato negoziale come segue:
- con 21 voti contro 3 e 0 astensioni: l’obiettivo di applicare soltanto alle imprese svizzere che non hanno filiali in Ucraina la misura che rientra nel trattato relativa agli aiuti finanziari indiretti deve essere rivisto in un trattato sugli aiuti finanziari per i prodotti e i servizi delle imprese svizzere con o senza filiali in Ucraina;
- con 20 voti contro 3 e 1 astensione: il trattato stabilisce che i bisogni individuati dal governo ucraino e dalla SECO sono utilizzati in via prioritaria per rafforzare i servizi pubblici stabili (energia, trasporti, acqua, sanità, istituti scolastici);
- con 21 voti contro 2 e 1 astensione: occorre creare un sistema di monitoraggio online per consentire la partecipazione del settore privato in tutti i campi.
Con 13 voti contro 11, la CPE-N ha respinto il punto seguente: per quanto riguarda la partecipazione del settore privato nel campo dell’edilizia, devono essere identificati anche i progetti di costruzione nel settore dell’economia sociale (p. es. i committenti di pubblica utilità).
La Commissione ha infine adottato il mandato con 15 voti e 9 astensioni.
Con decisione del 6 dicembre 2024, il Consiglio federale ha approvato l’avvio di negoziati da parte del Dipartimento federale dell’interno (DFI) in vista di una convenzione di sicurezza sociale tra la Svizzera e l’Ucraina. Informata di questa decisione, la CPE-N si è avvalsa del proprio diritto di essere consultata dal Consiglio federale sul relativo mandato negoziale, conformemente all’articolo 152 capoverso 5 LParl. La CPE-N ha approvato il mandato con 14 voti contro 11.
Politica economica esterna
Con 14 voti contro 9 e 2 astensioni, la CPE-N ha deciso di respingere la mozione 21.3704 Considerare il benessere degli animali nel capitolo sulla sostenibilità degli accordi di libero scambio. Mentre la minoranza della Commissione vuole mantenere la mozione nella versione modificata dal Consiglio degli Stati, la maggioranza ritiene che questo tema non debba essere preso in considerazione nei negoziati degli accordi di libero scambio.
Alla presenza del consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), la CPE-N ha preso atto del rapporto sulla politica economica esterna 2024 (25.008), che presenta le principali tematiche affrontate dalla Svizzera in questo settore nel 2024 e le colloca nel contesto della strategia di politica economica esterna. La Commissione ha inoltre preso conoscenza del rapporto concernente le misure tariffali adottate nel 2024 e ha approvato all’unanimità il decreto federale che approva le misure tariffali.
La Commissione ha preso atto del rapporto del Consiglio federale mediante il quale risponde al postulato della CPE-N 22.3870Speculazione sulle derrate alimentari. Durante il dibattito, la Commissione ha esaminato principalmente l’influsso della speculazione nel settore alimentare sui prezzi degli alimenti di base e le misure destinate a migliorare la trasparenza sui mercati fisici e finanziari. Con 15 voti contro 8, la CPE-N ha respinto una proposta di mozione di commissione che chiede di incaricare il Consiglio federale di adoperarsi a livello internazionale al fine di promuovere la trasparenza sui mercati fisici e finanziari delle materie prime agricole.
Altri temi e decisioni
La Commissione è stata informata sull’attuazione delle decisioni del Parlamento, adottate alla fine di dicembre 2024, di ridurre le uscite per la cooperazione allo sviluppo. In particolare, sono stati discussi i tagli al bilancio nei settori dell’educazione e della cultura. La Commissione ha riaffermato le priorità in materia di educazione e di salute che aveva proposto e che erano state accolte dalle Camere federali durante la sessione del dicembre 2024. Sempre sul tema dell’aiuto allo sviluppo, la CPE-N ha discusso anche del recente annuncio del governo statunitense di sospendere i finanziamenti alla sua agenzia USAID.
La Commissione è stata informata sui recenti sviluppi in Siria, in particolare sul fronte politico e umanitario. Con 15 voti contro 8 e 1 astensione, la CPE-N ha respinto una proposta di postulato che invita il Consiglio federale a definire in un rapporto la sua strategia per la Siria. La maggioranza ritiene che un postulato di questo tipo apporterebbe uno scarso valore aggiunto, ma sottolinea che la Commissione continuerà a tenersi informata sulla situazione nel Paese.