La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati è entrata in materia, con 11 voti contro 2, sul progetto concernente lo sblocco del miliardo di coesione (21.050), approvando poi il disegno del Consiglio federale con lo stesso rapporto di voti. 

Insieme al consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha discusso l’orientamento strategico della politica europea della Svizzera e i vantaggi e gli svantaggi di uno sblocco del miliardo di coesione al momento attuale. Dopo un esame critico del disegno del Consiglio federale, dei conseguenti effetti positivi sperati e dei rischi connessi, la CPE−S ha deciso di inviare un segnale positivo all’UE e di fare un primo passo verso la distensione dei rapporti. Una proposta che chiedeva di vincolare nuovamente il miliardo di coesione al messaggio concernente il finanziamento del programma Erasmus+ è stata respinta con 7 voti contro 5 e 1 astensione. Stessa sorte, ma con 10 voti contro 2 e 1 astensione, è toccata alla proposta secondo cui il contributo di coesione non avrebbe dovuto essere utilizzato per finanziare progetti in Paesi contro i quali l’UE avesse avviato procedimenti per violazione dei diritti fondamentali o della separazione dei poteri.

Situazione in Afghanistan

A causa del rapido susseguirsi di eventi a Kabul negli ultimi giorni, la CPE−S si è chinata sulla drammatica situazione in Afghanistan. La Commissione è molto preoccupata per la situazione umanitaria e dei diritti umani – in particolare in relazione alle donne e ai bambini – così come per le gravi condizioni di sicurezza sul posto. Alla presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, la CPE−S si è occupata in dettaglio della crisi umanitaria, delle questioni legate ai rifugiati e della chiusura dell’Ufficio di cooperazione della Direzione dello sviluppo e della cooperazione.

Consultazione concernente diversi mandati di negoziato

Alla presenza della consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), la CPE-S è stata consultata sul mandato della delegazione svizzera per la Conferenza delle Parti alla Convenzione sulla diversità biologica nonché ai protocolli di Nagoya e Cartagena; la Conferenza prenderà il via l’11 ottobre 2021 a Kunming (Cina) e avrà lo scopo di adottare un nuovo quadro globale di obiettivi in materia di biodiversità. La Commissione ha preso atto del mandato assegnato, approvandolo senza voti contrari.

In un secondo momento la Commissione ha approvato, sempre senza voti contrari, il mandato del Consiglio federale per la 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), che si terrà dal 1° al 12 novembre a Glasgow, in Scozia. Alla conferenza, la Svizzera si batterà a favore di regole efficaci e uniformi per l’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima, applicabili a tutti i Paesi.

Altre decisioni

La CPE-S ha deciso, con 10 voti contro 1 e 1 astensione, di non dare seguito all’iniziativa 20.316 presentata dal Cantone di Neuchâtel.

Inoltre il consigliere federale Ignazio Cassis ha illustrato alla Commissione le priorità della Svizzera per la 76a sessione dell’Assemblea generale dell’ONU che prenderà il via il 14 settembre 2021; la CPE−S le ha approvate all’unanimità.