Nel contesto della politica sanzionatoria nei confronti della Russia, la Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha proceduto a una discussione approfondita sulla neutralità svizzera. A tale proposito, si è interessata sia degli aspetti inerenti alla politica interna, sia della percezione all’estero della Svizzera dopo la ripresa delle sanzioni. Mediante il postulato 22.3385 «Chiarezza e orientamento nella politica di neutralità», la Commissione ha deciso di incaricare il Consiglio federale di presentare al Parlamento un rapporto sulla neutralità aggiornato. In quest’ultimo andrebbero trattati i limiti del diritto della neutralità (p. es. sorvoli, forniture di armi, adesione alla NATO o cooperazione con la stessa) e l’utilizzazione prevista del margine di manovra della politica di neutralità (sanzioni: imposizione ed esecuzione).
La CPE-S si è inoltre mostrata impressionata dagli sforzi e dalle prestazioni dell’aiuto umanitario svizzero, resi urgentemente necessari dalla guerra in Ucraina.
Relazioni Svizzera-UE
La CPE-S si è confrontata con la segretaria di Stato Livia Leu sui recenti sviluppi nelle relazioni tra la Svizzera e l’UE. La Commissione si è interessata in particolare allo stato dei colloqui esplorativi riguardanti l’orientamento strategico del Consiglio federale per un pacchetto di negoziati con l’UE, che prevede un approccio verticale, ossia settoriale, alle questioni istituzionali nei singoli accordi di accesso al mercato. La Commissione si è inoltre informata in merito alle prospettive dell’associazione svizzera ai programmi dell’UE Orizzonte Europa, Erasmus+ e Copernicus.
A colloquio con la consigliera federale Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale di giustizia e di polizia, la Commissione ha discusso delle divergenze normative tra la Svizzera e l’UE nel settore degli accordi di accesso al mercato, dell’attuale cooperazione nell’ambito di Schengen/Dublino e dell’applicazione dello statuto di protezione S. Viste le divergenze normative individuate, la CPE-S si aspetta un apprezzamento politico e un’analisi della base negoziale da parte del Consiglio federale nell’ottica dei futuri colloqui con l’UE. Nelle relazioni politiche interne, la Commissione accoglie favorevolmente in particolare la buona e stretta cooperazione tra Confederazione e Cantoni nella gestione dei flussi migratori provenienti dall’Ucraina.
Infine, la Commissione ha incontrato Frédéric Journès, ambasciatore della Repubblica francese in Svizzera e nel Liechtenstein, in merito alla Presidenza francese del Consiglio dell’UE nel 2022 e alle relazioni Svizzera-UE dal suo punto di vista. La CPE-S ha sottolineato la necessità di una visione a lungo termine delle relazioni Svizzera-UE in vista di negoziati con quest’ultima.
Ufficio umanitario a Bangui
Conformemente all’articolo 152 capoverso 3 della legge sul Parlamento (LParl), la Commissione è stata consultata in merito all’intenzione del Consiglio federale di aprire un ufficio umanitario della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) nella Repubblica centrafricana (RCA). La Commissione ha accolto questo progetto senza opposizione.
Altre decisioni
La Commissione ha approvato all’unanimità una modifica della legge sullo Stato ospite (21.076) intesa a considerare la particolare situazione del CICR nell’ambito della previdenza per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità.
La CPE-S ha poi esaminato la mozione 21.3976 n (Mo. CPE-N). Crisi in Afghanistan. Contributo della Svizzera alla stabilità e alla pace nella regione. La Commissione è preoccupata per il deterioramento della situazione della sicurezza e dei diritti umani in Afghanistan. Ciononostante, respinge la mozione con 8 voti contro 3 e 1 astensione. La maggioranza della Commissione ritiene che l’aiuto umanitario rientri negli ambiti di competenza del Consiglio federale e che, mediante un credito aggiuntivo, esso abbia già soddisfatto quanto richiesto dalla mozione.