La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) si è incontrata con il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), e con il Procuratore generale della Confederazione Stefan Blätter, per discutere delle critiche mosse dalla Commissione Helsinki alla giustizia Svizzera.

La CPE-S si è chinata sulle più recenti dichiarazioni della Commissione Helsinki, una commissione indipendente del Parlamento americano composta da 19 deputati. Questa chiede l’imposizione di sanzioni nei confronti di tre ex collaboratori delle autorità di perseguimento penale della Confederazione, che accusa di aver aiuta​to tre cittadini russi ad accedere a fondi congelati in Svizzera nell’ambito delle indagini relative a un caso di frode fiscale (il caso Magnitski).

La CPE-S ha preso atto della posizione del DFAE, che ha contestato le raccomandazioni della Commissione Helsinki tramite diversi canali diplomatici e respinto le accuse prive di fondamento, definendole inaccettabili. La CPE-S ha preso atto anche della cronistoria della procedura fornita dal Procuratore generale in merito al caso in questione di frode fiscale con la Russia. La CPE-S è stata informata del fatto che la Svizzera è l’unico dei Paesi coinvolti nella procedura ad aver bloccato fondi in questo contesto.

In un secondo momento la CPE-S ha discusso l’interpretazione e la portata delle dichiarazioni della Commissione Helsinki. Considera le sue richieste infondate e ricorda che la Svizzera è uno Stato di diritto funzionante che non tollera ingerenze politiche nelle procedure giudiziarie in corso. Ribadisce inoltre che i rapporti con le autorità penali statunitensi si fondano sulla fiducia, poggiano su una comunicazione trasparente e sono apprezzati da parte americana. La Commissione ritiene eccessiva l’attenzione rivolta dai media svizzeri alla Commissione Helsinki. Le richieste di quest’ultima non rispecchiano la posizione del Governo statunitense, che attualmente non ne fa parte.

Altri temi e decisioni:​​

Con 10 voti contro 3 la CPE-S ha deciso di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 23.426 «Revisione della legge federale sulle misure economiche esterne». La maggioranza della Commissione ritiene che le proposte formulate dall’iniziativa siano già state in parte attuate oppure siano esagerate e limiterebbero la capacità di azione della politica economica estera della Svizzera. Secondo la minoranza la popolazione chiede accordi commerciali che rispettino determinati valori. Quest’iniziativa consentirebbe pertanto di ridefinire alcuni principi.

La Commissione si è inoltre informata sugli ultimi sviluppi tra la Svizzera e l’Unione europea (UE). Si è discusso dei valori di riferimento per l’elaborazione di un mandato negoziale con l’UE che il Consiglio federale ha approvato a giugno e dell’incontro tra il consigliere federale Ignazio Cassis e il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič del 18 luglio 2023. Si è tra l’altro parlato delle prossime tappe nei colloqui esplorativi in corso, delle prospettive di partecipazione al programma Orizzonte e del dialogo tra la Svizzera e l’UE sulle questioni finanziarie.

Il consigliere federale Cassis ha presentato alla Commissione gli ambiti tematici per la 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite particolarmente importanti per la Svizzera. La Commissione ha accolto all’unanimità queste tematiche.

La CPE-S ha esaminato il rapporto del Consiglio federale sulle attività di politica migratoria estera della Svizzera 2022 e ne ha preso atto. In questa sede la Commissione ha discusso della situazione in Afghanistan, della Svizzera quale Paesi di transito dei rifugiati e della problematica delle bande di passatori.