La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha proseguito la discussione sull’aiuto umanitario in Medio Oriente e ha preso posizione su tre mozioni relative all’impegno della Svizzera a favore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi in Medio Oriente (UNRWA).

A seguito delle audizioni condotte durante la seduta di gennaio, la Commissione ha esaminato diverse mozioni, petizioni e un’iniziativa cantonale relative all’aiuto umanitario in Medio Oriente, in sospeso dall’autunno 2024. In presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), che ha informato la CPE-S sugli ultimi sviluppi in materia, la Commissione ha preso le seguenti decisioni:

  • Con 6 voti contro 6 e il voto decisivo del presidente, ha approvato la mozione Zuberbühler 24.3194 Cessazione immediata dei finanziamenti all’UNRWA. La maggioranza della CPE-S ritiene, da un lato, che la Svizzera non debba sostenere finanziariamente un’organizzazione potenzialmente legata a gruppi terroristici e, dall’altro, che altre organizzazioni potrebbero svolgere i compiti dell’UNRWA. Per la minoranza, le attività dell’agenzia sono attualmente indispensabili nella regione e la sospensione immediata dei contributi all’UNRWA avrebbe effetti drammatici per la popolazione civile.
  • All’unanimità, ha respinto la mozione della CPE-N 24.3469 Riattribuire il contributo di base all’UNRWA per il 2024 all’aiuto umanitario d’urgenza per la popolazione di Gaza, divenuta obsoleta poiché concerneva soltanto il 2024.
  • Con 9 voti contro 4, ha deciso di modificare la mozione della CPE-N 24.3815 Per una riforma dell’aiuto ai rifugiati palestinesi. Nella sua versione, propone che le CPE siano consultate prima di qualsiasi versamento di contributi all’UNRWA, che devono peraltro andare esclusivamente a beneficio della popolazione civile bisognosa del Medio Oriente.

Con 7 voti contro 2 e 2 astensioni, la Commissione ha inoltre deciso di non dare seguito all’iniziativa del Cantone di Ginevra 24.309 La Svizzera deve versare senza indugio il suo contributo all’UNRWA, nonché alle seguenti petizioni, senza voti contrari:

  • 24.2013 Pet. Amnesty International. Per un cessate il fuoco e gli aiuti ONU a Gaza
  • 24.2023 Pet. CENAC. 10 richieste per Gaza!
  • 24.2035 Pet. Associazione Campax. Sbloccare subito i contributi a favore dell’UNRWA!

Rinvio della decisione concernente l’iniziativa sulla neutralità

La CPE-S ha continuato i suoi lavori sull’iniziativa popolare «Salvaguardia della neutralità svizzera» (24.092) e in particolare ha approfondito le questioni relative a un possibile controprogetto. Alla fine di questa discussione la Commissione ha deciso con 9 voti contro 0 e 3 astensioni di chiedere informazioni aggiuntive all’Amministrazione – in particolare per quanto riguarda le riflessioni sulla definizione di neutralità svolte nel quadro dell’ultima revisione totale della Costituzione federale – prima di pronunciarsi sull’iniziativa popolare. I dibattiti proseguiranno nel secondo trimestre del 2025.

Politica economica esterna

La Commissione ha preso atto del rapporto sulla politica economica esterna 2024 (25.008), che presenta le principali tematiche affrontate dalla Svizzera in questo settore nell’anno in esame e le colloca nel contesto della strategia di politica economica esterna. Ha altresì preso conoscenza del rapporto concernente le misure tariffali adottate nel 2024 e ha approvato all’unanimità il decreto federale che approva le misure tariffali.

In un secondo momento, la Commissione ha fatto il punto con il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), sulla nuova politica doganale annunciata dagli Stati Uniti. La discussione ha riguardato la situazione nei settori dell’acciaio e dell’alluminio e la necessità di valutare l’impatto delle misure decise con le imprese svizzere.

Conformemente all’articolo 152 capoverso 3 della legge sul Parlamento (LParl), la CPE-S è stata consultata in merito al mandato negoziale con l’Ucraina in vista della conclusione di un trattato sulla partecipazione del settore privato svizzero alla ricostruzione dell’Ucraina e, con 10 voti contro 1 e 2 astensioni, ha accolto una mozione d’ordine che chiede di rinviare la consultazione finché non sarà trattata la sua mozione pendente al Consiglio degli Stati (24.3824), che chiede di istituire una base legale. Pur sottolineando l’importanza di sostenere l’Ucraina nella sua ricostruzione, la Commissione reputa che procedere mediante un trattato e un’unica consultazione vada a scapito delle procedure democratiche necessarie per l’elaborazione di una legge. Riprenderà i propri lavori durante il secondo trimestre.

Infine, con 7 voti contro 5 e 1 astensione, la CPE-S ha respinto una proposta di postulato che incaricava il Consiglio federale di redigere un rapporto sui mezzi per ridurre la dipendenza e la vulnerabilità della Svizzera nei confronti di beni e servizi digitali prodotti o gestiti in Stati autoritari.

Ulteriori oggetti e decisioni

La Commissione sostiene la concessione di un mutuo alla Fondazione per gli immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI) destinato a finanziare la demolizione e la ricostruzione dell’edificio della sede dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni a Ginevra (24.084). La CPE-S propone all’unanimità di entrare in materia sul progetto e di approvare il mutuo di 44,7 milioni di franchi proposto dal Consiglio federale.

La CPE-S è stata informata circa l’applicazione da parte del DFAE e del DEFR della recente decisione del Parlamento di ridurre le spese in materia di cooperazione allo sviluppo. Diversi membri della Commissione hanno deplorato i tagli previsti nei settori della cultura e della formazione di base quando invece l’Assemblea federale aveva accettato che quest’ultima fosse considerata una priorità. Con 6 voti contro 4 e 2 astensioni la Commissione ha deciso di comunicare per lettera al Consiglio federale varie considerazioni sull’attuazione delle decisioni del Parlamento. 

Per quanto riguarda la politica europea la Commissione si è informata sullo stato attuale dei lavori in vista della conclusione formale dei negoziati sul pacchetto di accordi tra la Svizzera e l’Unione europea e sulle prossime tappe a livello interno ed esterno.