La Commissione delle finanze (CdF) propone all’unanimità di approvare il finanziamento della modernizzazione e della digitalizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane (Programma DaziT; 17.021 n). Respinge invece il credito aggiuntivo per spese proprie a favore del Ministero pubblico della Confederazione e l’aumento del credito d’impegno per l’attuazione del programma informatico FISCAL-IT (17.007 sn). La Commissione ha accolto inoltre una mozione con cui si chiede che in futuro l’importo dei mezzi statali destinati alla cooperazione allo sviluppo sia stabilito senza basarsi sulla cosiddetta quota APS (17.3362 n)

​Programma DaziT (17.021 n)

Riunitasi il 30 e 31 marzo 2017, la Commissione delle finanze è entrata in materia sul progetto concernente il finanziamento della modernizzazione e digitalizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), finendo però con il chiedere informazioni supplementari. La Commissione voleva in particolare che le quote del credito fossero liberate a scaglioni date le persistenti incertezze riguardo alla pianificazione. Il ministro delle finanze Ueli Maurer e rappresentanti dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD) e dell’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione (UFIT) hanno presentato il supplemento d’informazioni. L’Amministrazione ha anche proposto d’inserire precisazioni nel decreto federale. La Commissione ha accolto questa proposta e ha proposto di modificare il decreto federale prevedendo una suddivisione in due quote della prima rata del credito. La CdF-N propone alla propria Camera con 21 voti (all’unanimità) di approvare il credito complessivo chiesto di 393 milioni di franchi. Nel contempo con 19 voti (2 astensioni) ha deciso di elaborare un postulato commissionale sull’esecuzione dei disposti di natura non doganale (17.3361 n) da parte dell’AFD.

Consuntivo 2016 (17.003 sn) e prima aggiunta al preventivo 2017 (17.007 sn)

Dopo la relazione d’entrata in materia del consigliere federale Ueli Maurer in merito al consuntivo 2016 e alla prima aggiunta al preventivo 2017, le sottocommissioni hanno fornito informazioni circa le considerazioni scaturite dalle rispettive sedute preparatorie. All’Amministrazione federale è stata riconosciuta una buona disciplina in materia di uscite. In nessun Dipartimento i conti sono stati oggetto di particolari osservazioni. Il Controllo federale delle finanze (CDF) ha pertanto raccomandato alla Commissione delle finanze (CdF) di approvare il consuntivo 2016. La Commissione propone all’unanimità di approvare il decreto federale concernente il consuntivo della Confederazione Svizzera per il 2016 (DF I) e con una netta maggioranza propone di approvare i decreti federali concernenti i conti speciali (DF II - IV).

La prima aggiunta al preventivo 2017 (17.007 sn) ha dato adito a lunghe discussioni. Il Ministero pubblico della Confederazione ha proposto un credito aggiuntivo per voci che il Parlamento ha tagliato nell’ambito delle riduzioni trasversali previste con il preventivo 2017. Una maggioranza della sottocommissione incaricata dell’esame preliminare ha proposto invece di respingerlo dato che il credito aggiuntivo avrebbe annullato la decisione del Parlamento sul preventivo. Una minoranza della sottocommissione si è invece dichiarata favorevole al credito aggiuntivo. Con 15 voti contro 8 la Commissione si è allineata all’opinione della maggioranza proponendo dunque di stralciare l’aggiunta. Inoltre, una maggioranza della sottocommissione ha proposto di non approvare il credito aggiuntivo per il progetto informatico FISCAL-IT, in modo tale che il Parlamento possa esprimersi nuovamente in merito in un secondo tempo. La CdF propone con 13 voti contro 11 di non approvare quest’aumento. Per entrambi i crediti aggiuntivi sono state presentate proposte di minoranza. La CdF propone con 15 voti (9 astensioni) di approvare il decreto federale concernente la prima aggiunta al preventivo 2017.

Per le informazioni in merito al credito aggiuntivo Ia (fideiussioni per navi d’alto mare) rimandiamo al comunicato stampa della CdF-N del 18 marzo 2017.

Nell’ambito delle deliberazioni sul consuntivo, la CdF ha deciso con 18 voti contro 5 di presentare un postulato di commissione (17.3360 n), con il quale chiede che il Consiglio federale sia incaricato di elaborare un rapporto all’attenzione del Parlamento sugli effetti dell’apprezzamento del franco sull’IVA, in particolare nel settore del turismo degli acquisti. Una minoranza propone invece di respingere il postulato commissionale.

Mozione di commissione concernente la determinazione dell’importo dei mezzi pubblici per la cooperazione allo sviluppo

La Commissione delle finanze intende incaricare il Consiglio federale di sottoporre in futuro al Parlamento l’importo dei mezzi pubblici per la cooperazione allo sviluppo nel messaggio concernente la cooperazione internazionale e poi nel preventivo annuale senza basarsi sulla quota APS. Il Consiglio federale deve piuttosto tener conto dello stato delle finanze federali. La CdF ha accolto con 13 voti contro 11 una mozione commissionale in questo senso (17.3362 n).

Nel 2011 il Parlamento aveva deciso di aumentare allo 0,5 per cento del reddito nazionale lordo (RNL) i mezzi per il finanziamento dell’aiuto pubblico allo sviluppo (quota APS; cfr. 10.085 s). Secondo la maggioranza, da allora il Consiglio federale si basa su questa percentuale per stabilire i crediti a favore della cooperazione allo sviluppo. Dato che nei prossimi anni le prospettive per le finanze federali non sembrano essere positive, è opportuno abolire la quota fissa dello 0,5 per cento del RNL. La minoranza ritiene invece che né il Consiglio federale né il Parlamento siano legati alla quota APS poiché si tratta solo di un valore di riferimento con cui viene misurata la solidarietà internazionale della Svizzera. Pertanto non è uno strumento adatto a determinare l’ammontare della cooperazione pubblica allo sviluppo. Inoltre, tale mozione lancia un segnale negativo per la Svizzera a livello internazionale.

Corapporto concernente la riforma delle PC (16.065 s)

In un corapporto in merito alla cosiddetta riforma delle PC indirizzato alla Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS-N) incaricata dell’esame preliminare, la CdF ha proposto con 15 voti contro 9 d’inserire nel disegno di legge un nuovo numero II contenente la modifica dell’articolo 66 capoverso 2 della legge federale sull’assicurazione malattie (RS 832.10). In base al nuovo tenore, con l’entrata in vigore della riforma sulle PC, deve essere contemporaneamente ridotto il sussidio della Confederazione per le spese lorde dell’assicurazione malattie obbligatoria dall’attuale 7,5 per cento al 7,3 per cento. Questa diminuzione è stata proposta dal Consiglio federale nel Programma di stabilizzazione 2017-2019 (16.045 n), ma è stata respinta dalla conferenza di conciliazione appositamente istituita. Il Consiglio degli Stati e i Cantoni temevano che la manovra avrebbe prodotto costi aggiuntivi per i Cantoni. La maggioranza della Commissione vuole ora reintrodurre questo punto nella riforma delle PC, perché da quest’ultima dovrebbe scaturire uno sgravio finanziario per i Cantoni. La minoranza respinge invece questa proposta. La CdF invita inoltre la CSSS-N a commissionare uno studio approfondito sulle ripercussioni che queste misure avrebbero sugli aiuti sociali. Perdura infatti il timore che a livello cantonale e comunale gli aiuti sociali vengano gravati ulteriormente.

SIFEM SA: rapporto del Consiglio federale in adempimento al postulato 16.3913

Nell’ambito del preventivo 2017, il Consiglio federale ha proposto di convertire in capitale azionario il mutuo che la Confederazione ha concesso a SIFEM SA pari a circa 374 milioni di franchi. Su proposta di entrambe le CdF, le Camere si sono espresse contro tale progetto: l’oggetto dovrebbe essere dibattuto separatamente, dato che fin dalla sua costituzione la SIFEM è stata più volte al centro di discussioni controverse. Nel contempo, la CdF-N ha presentato il postulato 16.3913, approvato dal Consiglio nazionale durante la sessione primaverile 2017.

La Commissione delle finanze ha ora discusso e preso atto del rapporto del Consiglio federale in adempimento a questo postulato. Il Consiglio federale vorrebbe – con il benestare delle Commissioni e delle Camere – effettuare la conversione con il preventivo 2018. La CdF appoggia il Consiglio federale nei suoi sforzi. Con 14 voti contro 4 e 2 astensioni si è dunque pronunciata a favore della conversione nell’ambito di una votazione consultiva. Rimuovendo questi effetti negativi dalla contabilità (interessi calcolatori per un mutuo federale di per sé senza interessi), ridurrebbe il rischio di cambio e renderebbe la SIFEM più attrattiva agli occhi d’investitori privati. La conversione non avrebbe effetti sulle finanze federali e per la Confederazione non ci sarebbero sostanziali svantaggi. La decisione definitiva sarà presa durante le deliberazioni sul preventivo 2018 in occasione della sessione invernale.

Affari dell’alta vigilanza finanziaria

Nelle rispettive sedute le sottocommissioni si sono occupate delle unità della Confederazione rese autonome (p. es. Posta, FSS, Swisscom, RUAG, settore PF) e hanno elaborato un rapporto. La CdF ha deciso di continuare ad occuparsi in modo approfondito dei rapporti del Consiglio federale sul raggiungimento degli obiettivi strategici delle imprese parastatali.

Durante le sedute della sottocommissione sul consuntivo si è tra l’altro discusso della gestione dell’informatica da parte delle segreterie generali dei vari dipartimenti. Alcuni Uffici federali hanno presentato anche la gestione di un progetto informatico. Nel complesso si può affermare che l’Amministrazione federale ha tratto insegnamenti dagli errori commessi nella gestione dei progetti informatici e ha pure compiuto progressi, tuttavia sono necessari ulteriori miglioramenti dei processi. La CdF si occuperà ancora della gestione dei progetti informatici, in accordo con la Delegazione delle finanze che segue i grandi progetti informatici (progetti chiave TIC).

Alle sottocommissioni è stata inoltre presentata l’organizzazione del sistema di controllo interno (SCI). Quali possono essere le conseguenze della mancanza di un sistema adeguato è dimostrato dalle lacune evidenziate all’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE), dove la mancanza di un sistema di controllo interno funzionante è stato uno dei motivi per cui i rischi legati alle navi d’alto mare non sono stati rilevati con maggiore anticipo (cfr. anche le spiegazioni disponibili in francese contenute nel messaggio concernente l’aggiunta Ia, pag. 41). Le sottocommissioni hanno constatato che sono stati fatti progressi anche nel settore del SCI, come illustrato pure in un rapporto del CDF. La CdF si occuperà ancora di questo sistema.

Rapporto annuale del CDF e rapporti delle delegazioni

Il direttore del Controllo federale delle finanze (CDF) ha presentato il rapporto annuale 2016. La Commissione ha ringraziato il CDF per la ricchezza dei contenuti del rapporto e per la buona collaborazione. Il vicepresidente della Delegazione di vigilanza della NFTA ha riferito in merito al rapporto concernente l’alta vigilanza sui lavori di costruzione della NFTA nel 2016, che sarà trattato dalle Camere federali durante la sessione estiva (17.005 sn). Il presidente della Delegazione delle finanze (DelFin), dal canto suo, ha fornito informazioni sui principali oggetti dell’ultima riunione.

Presieduta dalla consigliera nazionale Margret Kiener Nellen (PS/BE), la Commissione si è riunita a Berna il 18 e 19 maggio 2017. A parte della seduta erano presenti il ministro delle finanze Ueli Maurer, il ministro dell’economia Johann Schneider-Amman, il direttore e altri collaboratori dell’Amministrazione federale delle finanze, la segretaria di Stato dell’economica, il direttore generale delle dogane, il procuratore generale della Confederazione, il direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, il direttore dell’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione, il direttore supplente della Direzione dello sviluppo e della cooperazione nonché la segretaria generale del DDPS e il segretario generale del DATEC.