Con 24 voti contro 1, la Commissione delle finanze propone al Consiglio nazionale di adottare il progetto apportando una sola modifica rispetto alla decisione del Consiglio degli Stati. All’unanimità, approva la proposta del Consiglio federale di introdurre una disposizione di coordinamento riguardante il cosiddetto Progetto RFFA che modifica anche normative sulla perequazione finanziaria.

​Riunita in seduta straordinaria il 5 marzo 2019, la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) ha svolto la deliberazione di dettaglio sulla modifica della legge federale concernente la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (LPFC; 18.075). La Commissione si era già occupata approfonditamente dell’oggetto e aveva condotto un’ampia audizione nella seduta del 17 e 18 gennaio 2019. Data la complessità della materia e per garantire una preparazione accurata dell’oggetto, la deliberazione di dettaglio era stata quindi rinviata a una seduta straordinaria (cfr. il comunicato stampa della CdF-N del 21 gennaio 2019).
Alla presenza del presidente della Confederazione, Ueli Maurer, e del direttore dell’Amministrazione federale delle finanze, la Commissione si è occupata approfonditamente del progetto. Seguendo una raccomandazione della Commissione dell’economia e dei tributi (CET-N), ha esaminato anche la problematica dell’effetto d’incentivazione. Sono state presentate complessivamente 14 proposte; anche l’Amministrazione ha presentato una proposta sul coordinamento con il Progetto RFFA, che è stata approvata all’unanimità. In tal modo viene garantito che le modifiche della LPFC perseguite con la legge federale sulla riforma fiscale e sul finanziamento dell’AVS (RFFA) non creino una situazione giuridica contraddittoria, indipendentemente dalla data di entrata in vigore dei due progetti. È stata adottata unicamente un’ulteriore proposta, mentre una è stata ritirata. Le rimanenti proposte sono state bocciate dalla Commissione, ma per la maggior parte verranno portate avanti sotto forma di proposte di minoranza.
Con 13 voti contro 10 e 2 astensioni, la CdF ha approvato la proposta di aumentare durevolmente ed equamente il contributo destinato alla perequazione dell’aggravio geotopografico e il contributo destinato alla perequazione dell’aggravio sociodemografico (nel 2021 di 40 mio. di fr. e dal 2022 di 70 mio. di fr.; cfr. art. 9 cpv. 2bis LPFC; i rimandi si riferiscono al paragramma con le decisioni del Consiglio degli Stati del 4 dicembre 2018). In tal modo viene mantenuto il principio, già introdotto dalla NPC, secondo cui i due contributi devono essere allo stesso livello. Una minoranza ha proposto di non dare seguito a questa nuova modalità di ripartizione, mantenendo invece la proposta del Consiglio federale di aumentare unicamente il contributo destinato alla perequazione dell’aggravio sociodemografico. Due ulteriori proposte relative all’indennizzo degli oneri sono state bocciate con una maggioranza di due terzi, segnatamente una proposta di reintegrare determinati oneri speciali dovuti a fattori sociodemografici (art. 8 LPFC del paragramma) e un’altra volta a obbligare i Cantoni a impiegare sufficienti mezzi finanziari per eliminare la povertà (art. 9 cpv. 4 secondo per. nuovo LPFC).

Per quanto riguarda la definizione del potenziale di risorse e la distribuzione dei mezzi, una maggioranza di due terzi ha respinto la proposta di fissare a un massimo del 25 per cento i fattori zeta previsti dal progetto RFFA, che servono a determinare la ponderazione degli utili delle aziende nel potenziale di risorse. Una chiara maggioranza della Commissione ha inoltre respinto la proposta di integrare i canoni per i diritti d’acqua nel calcolo del potenziale di risorse (art. 3 cpv. 2 LPFC del paragramma). Con 14 voti contro 10 e un’astensione è stata respinta anche una proposta che andava nella stessa direzione e intendeva presentare un postulato di commissione per l’«Ottimizzazione del calcolo del potenziale di risorse». Il postulato chiedeva in particolare di esaminare la presa in considerazione in questo calcolo delle partecipazioni delle collettività pubbliche alle aziende, a enti e altre istituzioni, come ospedali o banche cantonali. È stata respinta anche una proposta che voleva ridurre gradualmente la dotazione minima fino all’85 per cento (art. 3a cpv. 2 lett. a e art. 19a LPFC). Ha seguito lo stesso destino anche la proposta volta ad applicare le misure temporanee di attenuazione ai Cantoni finanziariamente deboli in funzione delle loro perdite in seguito all’introduzione della nuova dotazione minima, con un importo annuo di 140 milioni di franchi dal 2022 al 2025 (art. 19c cpv. 2 e 3 LPFC).

Per quanto riguarda l’adeguamento dei rapporti, una chiara maggioranza della Commissione ha respinto sia la proposta di anticipare di un anno la data di presentazione del prossimo rapporto sull’efficacia e di ridurre di un anno il pertinente periodo (art. 19b del paragramma), sia quella di far valutare nel prossimo rapporto sull’efficacia il possibile prolungamento delle misure temporanee di attenuazione (art. 19c cpv. 4 nuovo LPFC). È stata inoltre respinta anche la proposta di inserire nel messaggio sul conto di Stato la valutazione di alcune ripercussioni della perequazione finanziaria (art. 18 cpv. 4 nuovo LPFC).

In relazione a nuove strategie, la Commissione ha respinto quasi all’unanimità, con 22 voti contro 1 e un’astensione, la proposta di limitare il progetto a due periodi di valutazione. Soltanto un terzo dei commissari ha peraltro sostenuto una mozione di commissione che voleva istituire un nuovo organo di controllo per sorvegliare l’attuazione da parte dei Cantoni della legge sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni.

Nella votazione sul complesso la CdF-N ha aderito al progetto con un solo voto contrario e senza astensioni. Il Consiglio nazionale tratterà l’affare il 7 maggio 2019 (primo giorno della sessione straordinaria). Il paragramma della Camera sarà pubblicato nel corso della seconda settimana di sessione.

Presieduta da Markus Hausammann (UDC/TG), la Commissione delle finanze si è riunita a Berna il 5 marzo 2019. Alla seduta erano presenti il presidente della Confederazione Ueli Maurer, il direttore e altri rappresentanti dell’Amministrazione federale delle finanze.