La Commissione dell’immunità del Consiglio nazionale ha esaminato per la seconda volta, nell’ambito della procedura di appianamento delle divergenze, la richiesta presentata il 28 aprile 2022 dal Ministero pubblico della Confederazione concernente la soppressione dell’immunità del consigliere nazionale Roger Köppel (22.191). La Commissione ritiene che il consigliere nazionale Roger Köppel, citando direttamente da un documento classificato «confidenziale», abbia violato il segreto commissionale e indebolito in maniera considerevole la posizione della Commissione della politica estera. La Commissione giunge però ora alla conclusione, già formulata dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati, che l’interesse a un perseguimento penale da parte del Ministero pubblico della Confederazione è in questo caso molto limitato, dato che, per la violazione del segreto commissionale qui trattata, il danneggiato è in primo luogo il Parlamento stesso, e in particolare le commissioni parlamentari. La Commissione rileva in proposito che in caso di violazione del segreto d’ufficio il diritto parlamentare consente di adottare misure di ampia portata contro un deputato (art. 13 cpv. 2 LParl). A suo avviso, una sanzione interna al Parlamento può risultare maggiormente efficace e per queste ragioni rinuncia alla soppressione dell’immunità del consigliere nazionale Roger Köppel. Ha tuttavia deciso di chiedere all’Ufficio del Consiglio nazionale di adottare nei confronti del consigliere nazionale Roger Köppel una misura disciplinare. Dopo questa decisione della Commissione dell’immunità, non sussiste più alcuna divergenza con la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati ed è pertanto stabilito in modo definitivo di non sopprimere l’immunità del consigliere nazionale Roger Köppel.