Secondo il verbale d’impiego del Servizio federale di sicurezza (SFS), il 12 giugno 2024 i consiglieri nazionali Thomas Aeschi e Michael Graber hanno provato a utilizzare la scala principale del Palazzo del Parlamento durante la visita del presidente ucraino, contravvenendo così alle istruzioni degli assistenti di sicurezza. Quando questi ultimi li hanno fermati, è sorta una disputa che è culminata nell’uso della forza fisica e in uno scontro verbale.
La Commissione ha sentito i due consiglieri durante la sua seduta del 18 novembre 2024. Dopodiché, con 6 voti contro 2 e 1 astensione, ha deciso di non pronunciarsi nell’immediato sulla soppressione della loro immunità in attesa del parere della Delegazione amministrativa (DA) del Parlamento.
Nella seduta odierna la Commissione ha preso atto del suddetto parere. Astenendosi da una valutazione dei fatti in oggetto, la DA ha riferito alla CdI-N di ritenere proporzionato il piano di sicurezza adottato per l’evento del 12 giugno 2024 e sufficiente la comunicazione al riguardo. La DA ha sottolineato che, a prescindere dalle circostanze e dalle informazioni fornite in precedenza, occorre seguire le istruzioni specifiche degli assistenti di sicurezza, perché soltanto in questo modo si garantisce che il SFS possa adempiere al suo mandato di protezione e sicurezza.
La Commissione sottolinea che i fatti si sono svolti all’interno del Palazzo del Parlamento e durante la sessione, quando i due consiglieri nazionali Aeschi e Graber stavano svolgendo la loro attività di parlamentari. Considera pertanto che, nel caso in questione, sussista un nesso diretto tra gli avvenimenti e tale attività ufficiale. Per questa ragione, la Commissione è entrata nel merito della richiesta del MPC senza presentare una controproposta e, con 4 voti contro 3 e 2 astensioni, ha deciso di non sopprimere l’immunità dei due deputati.
La Commissione non mette assolutamente in discussione la facoltà degli assistenti di sicurezza di impartire istruzioni nel Palazzo del Parlamento e conferma l’importanza che i deputati seguano tali istruzioni affinché il SFS possa adempiere al suo mandato di protezione e sicurezza. Segnala tuttavia che, nel caso in questione, vi sono dubbi circa la chiarezza delle istruzioni fornite agli interessati nel momento decisivo.
Secondo la prassi consolidata delle commissioni competenti, l’immunità non va soppressa se la punibilità di un comportamento – sempre nell’ambito di una valutazione preliminare – si rivela dubbia o non è data. In virtù di tale prassi, la Commissione non ritiene proporzionata la soppressione dell’immunità dei consiglieri nazionali Aeschi e Graber e, con 4 voti contro 3 e 2 astensioni, si è pertanto espressa a favore del suo mantenimento. La Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati non si è ancora pronunciata sulla richiesta di soppressione dell’immunità. La decisione di sopprimerla o non sopprimerla sarà definitiva soltanto in caso di decisioni concordanti delle due Commissioni.
Presieduta dal consigliere nazionale Pierre-André Page (V/FR), la Commissione si è riunita a Berna il 12 febbraio 2025.