Nella sua ultima seduta, la Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) istituita per far luce sulla gestione delle autorità in relazione alla fusione d’urgenza di Credit Suisse con UBS ha deciso di sporgere denuncia penale contro ignoti. La CPI sta ultimando il suo rapporto finale, la cui pubblicazione è prevista entro la fine dell’anno.

Nella sua ultima seduta la CPI si è occupata dell’articolo pubblicato sulla SonntagsZeitung il 1° settembre 2024. In linea di principio la CPI non commenta presunte informazioni trapelate dall’inchiesta tuttora in corso. Come è noto, i suoi lavori sono vincolati al principio di confidenzialità delle deliberazioni delle commissioni (art. 47 LParl) e all’obbligo del segreto (art 169 LParl). Le infrazioni possono essere perseguite penalmente. A seguito della pubblicazione del suddetto articolo, la CPI ha pertanto deciso di sporgere denuncia penale contro ignoti. Si tratta della seconda denuncia penale presentata dalla CPI (cfr. in merito il comunicato stampa del 23 febbraio 2024 La Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) «Gestione delle autorità - fusione d’urgenza Credit Suisse» informa sullo stato dei suoi lavori).

Stato dei lavori – conclusione per la fine dell’anno

Negli ultimi mesi la CPI ha analizzato approfonditamente diverse tematiche e integrato nel suo rapporto le informazioni raccolte. Ha posto in consultazione presso le autorità e gli organi interessati nonché presso le persone sentite il suo resoconto dei fatti. Attualmente la CPI sta ultimando le proprie considerazioni e raccomandazioni. Il rapporto sarà pubblicato entro la fine dell’anno.