La Commissione ha esaminato le opzioni di applicazione dell’iniziativa parlamentare a cui le due Commissioni avevano dato seguito. Con 15 voti contro 9 e 1 astensione la Commissione ha deciso di aggiungere all’articolo 261bis del Codice penale i criteri sia dell’orientamento sessuale sia dell’identità sessuale. Ha deciso così di spingersi oltre quanto chiesto dall’iniziativa, che menziona soltanto l’orientamento sessuale. La Commissione ritiene che sia importante lottare contro le discriminazioni legate a tutti e due questi criteri. È pure del parere che sia necessario anticipare e applicare le raccomandazioni sul piano internazionale. Fa notare che quanto proposto è già stato introdotto in alcuni Paesi vicini. Con 13 voti contro 10 e 2 astensioni la Commissione ha respinto una proposta di togliere dal ruolo l’iniziativa parlamentare: essa considera infatti che occorra legiferare e introdurre i suddetti criteri nella normativa penale. Ritiene pertanto che l’opzione proposta sia adeguata. Una minoranza della Commissione propone invece di non dare seguito all’iniziativa. È infatti del parere che la proposta si spinga troppo oltre e che in questo modo non si risolvano i problemi legati alla discriminazione. Evidenzia anche il rischio che una simile normativa pregiudichi la libertà d’espressione. La minoranza della Commissione critica infine il tenore del testo e rileva i problemi d’interpretazione di termini quali «orientamento sessuale» e «identità sessuale».
Corte d’appello in seno al Tribunale penale federale
Con 16 voti contro 9 la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale concorda con il Consiglio degli Stati e approva l’istituzione di una corte d’appello in seno al Tribunale penale federale (13.075). Il principio del doppio grado di giurisdizione, secondo cui un reato penale può essere giudicato da due autorità giudiziarie indipendenti sia per quanto concerne l’apprezzamento giuridico del fatto sia per quanto concerne l’accertamento dei fatti, è così concretizzato a livello federale e la tutela giurisdizionale risulterà rafforzata. Basandosi sull’iniziativa della Commissione 12.426 la maggioranza propone di prevedere, per la Corte dei reclami penali, la possibilità di giudicare nella composizione di tre giudici se motivi giuridici o situazioni di fatto lo esigono. Una minoranza della Commissione propone di non entrare in materia sul disegno: dato che la Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale è un tribunale specializzato, ritiene superflua una corte d’appello.
Disegno concernente la modernizzazione del registro fondiario: ancora nessuna decisione
La Commissione si è occupata a fondo del disegno del Consiglio federale concernente la modernizzazione degli atti dello stato civile e del registro fondiario (14.034) che il Consiglio nazionale, su proposta della Commissione, voleva dapprima suddividere rinviando al Consiglio federale la parte concernente il registro fondiario. Nella sessione invernale 2016 il Consiglio degli Stati non aveva approvato né la suddivisione né il rinvio. La Commissione si è dunque informata presso l’Amministrazione su diversi aspetti del progetto, in particolare sulla questione delle organizzazioni addette alla realizzazione di compiti nel quadro del registro fondiario automatizzato e dell’impiego di un identificatore settoriale per le persone nel registro fondiario. Tratterà ancora l’oggetto in occasione di una delle sue prossime sedute.
Adeguamento della normativa concernente la nomina di curatori
Secondo il diritto vigente è possibile obbligare una persona ad assumere l’incarico di curatore anche contro il suo volere. Ormai tutti i Cantoni rinunciano ad avvalersi di questa possibilità. La Commissione ha perciò deciso di proporre alla propria Camera la modifica dell’articolo 400 capoverso 2 CC: in futuro nessuna persona potrà essere nominata curatore senza il suo esplicito accordo. La Commissione concretizza così un’iniziativa parlamentare (12.413).
Altri oggetti
La Commissione ha trattato due iniziative parlamentari. Con 19 voti contro 4 e 1 astensione ha innanzitutto deciso di non dare seguito all’iniziativa che chiede di punire la produzione, l’acquisto, il possesso, la vendita e lo scambio di immagini di bambini nudi per motivi sessuali (15.426). Una mozione che va nella stessa direzione, infatti, è già stata accolta dal Parlamento (14.3022). La Commissione ha esaminato anche l’iniziativa (15.455) volta a impedire le sublocazioni abusive. Con 12 voti contro 12, 1 astensione e il voto decisivo del presidente la Commissione propone alla sua Camera di non dare seguito a quest’iniziativa.
Per il rimanente la Commissione ha preso atto del quarto rapporto di valutazione sulla Svizzera del 7 dicembre 2016 pubblicato dal Gruppo d’azione finanziaria (GAFI) e ha approfittato dell’occasione per informarsi presso l’Amministrazione sulla stesura del rapporto. La Commissione seguirà con attenzione quali misure il Consiglio federale proporrà alla luce del rapporto.
Presieduta dal consigliere nazionale Jean Christophe Schwaab (PS, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 2 e 3 febbraio 2017.