Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, a talune condizioni è ammesso segnalare irregolarità sul posto di lavoro (il cosiddetto whistleblowing). La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale non vuole che si disciplini in modo generale queste condizioni nel diritto del lavoro del Codice delle obbligazioni. Con 19 voti contro 4 propone alla propria Camera di respingere un disegno in tal senso del Consiglio federale (13.094).

​La Commissione constata che anche dopo la sua rielaborazione il disegno del Consiglio federale è ancora assai complicato e per i lavoratori interessati difficilmente comprensibile. Ciò è dovuto alla struttura del progetto, che prevede una soluzione «a cascata» che ammette un’informazione dell’opinione pubblica soltanto a condizioni molto restrittive. Dalle audizioni svolte la Commissione ha tratto la conclusione che ampie parti del progetto non sono più supportate dalle parti sociali e che comunque esso suscita parecchio scetticismo. Essa ritiene inoltre che nel frattempo in molte aziende private siano stati implementati meccanismi di segnalazione interni che funzionano. Di conseguenza, propone alla propria Camera di respingere il disegno. Una minoranza sostiene le proposte del Consiglio federale e preferisce una chiara normativa giuridica all’attuale situazione, nella quale le parti sociali sono confrontate all’incertezza della giurisprudenza dei tribunali nel singolo caso.

Revisione del diritto svizzero dell’arbitrato internazionale

Dopo una serie di audizioni la Commissione è entrata in materia sul progetto di revisione del capitolo 12 della legge sul diritto internazionale privato (LDIP, 18.076 n) che mira essenzialmente a consolidare i punti forti dell’attuale sistema. Alla stregua del Consiglio federale, essa ritiene che non sia né necessario né opportuno riunire in una sola legge le disposizioni del Codice di procedura civile sull’arbitrato interno e quelle del capitolo 12 della LDIP. In vista della deliberazione di dettaglio, la Commissione ha incaricato l’amministrazione di fornirle taluni ragguagli, in particolare sulla questione della protezione dei consumatori e dei lavoratori e sulla competenza giurisdizionale in ambito sportivo.

Lo stalking va inserito nel Codice penale

Diversamente dal Consiglio federale, la Commissione ritiene che il comportamento designato quale stalking non sia compreso a sufficienza nelle attuali fattispecie del Codice penale. Aveva perciò incaricato l’amministrazione di stilare un documento interlocutorio, di cui ha preso atto nella sua seduta. In seguito, con 16 voti contro 5 e 1 astensione, la Commissione si è espressa a favore di un’iniziativa di commissione (19.433) che vorrebbe completare le fattispecie della minaccia (art. 180 CP) e della coazione (art. 181 CP) nel senso che modalità di comportamento quali l’appostarsi, la molestia o la persecuzione reiterate siano in futuro menzionate esplicitamente nel Codice penale. L’elaborazione di un relativo disegno di legge necessita ora soltanto dell’approvazione della Commissione omologa.

Diritto della locazione

La Commissione ha accolto senza controproposta la mozione di commissione 18.4101 «Revisione delle regolamentazioni sulla determinazione delle pigioni di locali abitativi e commerciali» della Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (CAG-S). La mozione incarica il Consiglio federale di sottoporre ad esame approfondito le basi giuridiche vigenti sulla determinazione delle pigioni di locali abitativi e commerciali e di presentare al Parlamento un disegno di modifica equilibrato delle norme sulla locazione e sull’affitto nel Codice delle obbligazioni. Scopo di tale modifica è adeguare le norme alla situazione odierna e semplificarle per agevolare i locatari e i locatori. Contestualmente, in occasione del secondo esame, con 12 voti contro 11 la Commissione propone alla propria Camera di attenersi alla propria decisione di dare seguito alle iniziative parlamentari 17.515, 17.514 e 17.491. Una minoranza propone di seguire la decisione dalla CAG-S e di non dare seguito alle iniziative parlamentari.

Presieduta dal consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC/SZ), la Commissione si è riunita a Berna il 2 e 3 maggio 2019.