Con il progetto preliminare, la Commissione ha presentato due varianti: una soluzione piccola e una soluzione grande. La prima variante prevede l’introduzione di un disciplinamento del doppio cognome che ricalca in gran parte il diritto in vigore prima del 1° gennaio 2013. La seconda variante, ovvero la soluzione grande, prevede di consentire a entrambi gli sposi di portare un doppio cognome la cui formazione sarebbe soggetta a regole meno rigide. La Commissione prende atto che la netta maggioranza dei partecipanti alla consultazione è in linea di principio favorevole alla reintroduzione del doppio cognome e che la variante della soluzione grande ha avuto complessivamente più consensi. Quasi la metà dei partecipanti si è tuttavia rammaricata del fatto che la revisione non ha alcun conseguenze sul cognome dei figli (risultati della procedura di consultazione). La Commissione è quindi tornata alla sua decisione originale e, con 19 voti contro 5, si è pronunciata a favore dell’inclusione del cognome dei figli nella revisione. Ritiene che la scelta del cognome da parte dei coniugi sia strettamente legata alla scelta del cognome dei figli e che spesso la influenzi. La Commissione ha pertanto istituito una sottocommissione incaricata di presentarle varianti di soluzione per l'inclusione del cognome dei figli entro la seduta del 26 e 27 ottobre 2023. La sottocommissione si compone di un rappresentante di ciascun gruppo parlamentare (6 membri).
L’interruzione della gravidanza continua a essere disciplinata nel Codice penale
Con 14 voti contro 11 la Commissione propone al suo Consiglio di non dare seguito all'iniziativa Porchet 22.432 n, che chiede di stralciare la questione dell'aborto dal Codice penale per inserirla in una legge specifica («Affinché l'aborto sia considerato in primo luogo una questione concernente la salute e non una fattispecie penale»). La Commissione reputa che la necessità di intervenire non sia accertata soprattutto perché, a sua conoscenza, negli ultimi vent'anni non vi sono stati procedimenti penali legati all'aborto in Svizzera. Inoltre, sottolinea che il regime dei termini, ampiamente approvato dal Popolo nel 2002 e che ha depenalizzato l'interruzione di gravidanza durante le prime 12 settimane se la donna incinta si trova in uno stato di angustia, ha dimostrato chiaramente la sua validità. Una minoranza ritiene che l'interruzione volontaria della gravidanza così come figura nel Codice penale contribuisca a stigmatizzare e a colpevolizzare le donne in un momento difficile della loro vita e possa creare una grande vulnerabilità.
La Commissione riconosce l'importanza di legiferare nel campo dei difetti di costruzione
La Commissione ha iniziato il dibattito di entrata in materia sull'oggetto 22.066 n (modifica del Codice delle obbligazioni in relazione ai difetti di costruzione). Ha sottolineato all’unanimità la necessità di legiferare per rafforzare i diritti dei privati proprietari di un immobile e dei proprietari per piani nonché dei committenti. La Commissione non è tuttavia del tutto convinta della soluzione prevista dal disegno del Consiglio federale e desidera rivederne alcuni punti. Vista la complessità dell'argomento, ha incaricato l'Amministrazione di elaborare proposte di revisione che prevedano l'abbandono della perenzione in caso di segnalazioni di difetti tardive od omesse (in caso di difetti di costruzione).
Discussione su contenuti illegali e fake news su Internet
Nell'ambito dell’esame preliminare dell'iniziativa parlamentare Pult 21.532 («Stop a contenuti illegali e fake news sulle piattaforme digitali»), la Commissione ha dibattuto circa la necessità di ristabilire le stesse regole tra i media giornalistici e le piattaforme digitali per quanto riguarda la responsabilità dei contenuti pubblicati. Poiché che il DATEC è stato incaricato di informare il Consiglio federale se e in quale modo le piattaforme di comunicazione potrebbero essere regolamentate, l'autore dell'iniziativa parlamentare ha deciso di ritirarla.
La quinta settimana di vacanza non è all’ordine del giorno
Con 16 voti contro 8 la Commissione propone di non dare seguito all'iniziativa parlamentare Hurni 22.447 «Per una settimana supplementare di congedo incondizionata». Essa sottolinea anzitutto il chiaro rifiuto da parte del Popolo nel 2012 di un'iniziativa popolare simile che proponeva sei settimane di vacanza. Rammenta inoltre l'importanza della libertà contrattuale, che consente ai datori di lavoro di offrire condizioni di lavoro migliori – per esempio, in termini di settimane di vacanza – se desiderano essere più competitivi. Una minoranza ha sottolineato l'aumento delle malattie legate al lavoro (burnout, depressione) e la crescente flessibilità richiesta ai lavoratori negli ultimi anni (telelavoro, orari di lavoro flessibili). Per attenuare questi problemi, propone di dare seguito all'iniziativa.
La digitalizzazione del notariato è a buon punto
La Commissione ha completato la deliberazione di dettaglio sul disegno di legge volto a consentire la realizzazione di originali di atti pubblici anche in forma elettronica nonché la loro conservazione in un registro elettronico centrale (21.083). Consapevole della natura sensibile e altamente confidenziale dei dati in questione, la Commissione ha apportato alcune precisazioni al disegno adottato dal Consiglio degli Stati, in particolare per esplicitare la missione delle autorità in materia di protezione dei dati. La Commissione ha adottato il disegno con 18 voti contro 6 e nessuna astensione. Una minoranza propone di non entrare in materia (cfr. comunicato stampa del 13 gennaio 2023). Il Consiglio nazionale si pronuncerà nella sessione primaverile.
Per un rafforzamento del divieto dell'uso della forza secondo il diritto internazionale
Con 16 voti contro 7 la Commissione propone al suo Consiglio di accogliere la mozione 22.3362, depositata dal consigliere agli Stati Carlo Sommaruga, la quale chiede che il crimine di aggressione secondo lo Statuto di Roma sia ripreso nel diritto svizzero. In questo modo la Svizzera potrà contribuire all'applicazione del divieto dell'uso della forza secondo del diritto internazionale e sostenere gli sforzi di altri Stati per punire il crimine di aggressione. Una minoranza è del parere che questo particolare crimine, che presuppone un conflitto tra due Stati, debba essere punito solo dai tribunali internazionali e ricorda che lo Statuto di Roma non richiede agli Stati di applicarlo a livello nazionale.
Altri oggetti
- Con 10 voti contro 5 e 6 astensioni la Commissione propone al suo Consiglio di non dare seguito alla petizione 20.2015 «Per una rigida indicazione delle relazioni d’interesse dei giudici federali», poiché ritiene l’obiettivo della petizione adempiuto. Infatti l’appartenenza politica dei giudici è pubblicata sui siti Internet dei tribunali ed esistono norme severe e trasparenti che disciplinano le occupazioni accessorie o la rimunerazione dei giudici.
- La Commissione propone con 15 voti contro 9 di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Dandrès 22.463 «Piattaforme digitali di lavoro. Stabilizzare il lavoro e lottare contro gli abusi».
- Dopo il rifiuto unanime del testo da parte della sua omologa del Consiglio degli Stati, la Commissione propone infine, con 14 voti contro 7 e 3 astensioni, di non dare seguito all'iniziativa (Vogt) Steinemann 20.491 «No a una responsabilità causale illimitata del venditore per danni conseguenti a difetti». Una minoranza propone al Consiglio di darle seguito.
Presieduta dalla consigliera nazionale Christa Markwalder (PLR/BE), la Commissione si è riunita a Berna il 2 e 3 febbraio 2023.