Le persone alle quali l’applicazione mobile SwissCovid notifica che sono state in contatto con una persona infettata devono poter effettuare gratuitamente il test di depistaggio del virus o degli anticorpi. È quanto chiede la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) dopo aver deliberato sulla base legale per il nuovo sistema di tracciamento di prossimità.

La Commissione ha trattato la modifica urgente della legge sulle epidemie a seguito della crisi COVID-19 (Sistema di tracciamento di prossimità) (oggetto 20.040 sn) fatte  salve le decisioni del Consiglio degli Stati. La CSSS-N è entrata in materia con 22 voti contro 2, una minoranza propone di non entrare in materia. Nella votazione sul complesso la Commissione lo ha approvato con 14 voti contro 3 e 5 astensioni. Con questo oggetto il Consiglio federale intende creare la base legale per l’applicazione mobile SwissCovid e attuare in questo modo il mandato conferitogli dal Parlamento in occasione della sessione straordinaria (mozioni delle Commissioni delle istituzioni politiche 20.3144 e 20.3168).

In linea di principio la CSSS-N appoggia il disegno del Consiglio federale con le proposte di modifica della sua Commissione omologa del Consiglio degli Stati. In un nuovo capoverso essa chiede tuttavia che vi siano test di depistaggio gratuiti per le persone che hanno ricevuto una notifica dall’applicazione SwissCovid poiché sono state troppo tempo vicine a una persona infettata. Una minoranza propone se del caso di dare un’indennità per perdita di guadagno alle persone che, dopo la notifica dell’applicazione, si sottopongo al test di depistaggio e si mettono in quarantena. Un’altra minoranza intende garantire che le notifiche dell’applicazione non debbano essere comunicate al datore di lavoro.

Analogamente alla sua omologa del Consiglio degli Stati, in una lettera la Commissione raccomanda al Consiglio federale di trovare una soluzione per l’indennità per perdita di guadagno a favore delle persone in quarantena. In questo modo vengono creati gli incentivi per un ampio utilizzo dell’applicazione.

Il pacchetto di misure di contenimento dei costi 1a è pronto per l’esame della Camera

Nella sua ultima seduta la Commissione aveva in linea di principio deciso di suddividere le misure di contenimento dei costi – pacchetto 1 (19.046) proposte dal Consiglio federale per l’assicurazione malattia. Nella sua seduta odierna essa ha concluso la deliberazione di dettaglio sul suo pacchetto 1a e lo ha approvato nella votazione sul complesso con 20 voti contro 1 e 3 astensioni. Il pacchetto 1a include misure concernenti il controllo delle fatture, l’organizzazione e la struttura tariffale nonché un nuovo articolo sulla sperimentazione. Allo scopo di sperimentare nuovi modelli più economici e migliori, i progetti pilota limitati quanto al loro contenuto, alla loro durata e applicazione territoriale possono derogare alle disposizioni della legge federale sull’assicurazione malattie. Con 14 voti contro 8 e 2 astensioni la Commissione propone che i progetti pilota siano convenuti dagli assicuratori e dai fornitori di prestazioni e in seguito sottoposti per approvazione al Dipartimento federale degli interni (DFI). La partecipazione a questi progetti pilota deve essere volontaria. Analogamente al Consiglio federale, diverse minoranze propongono invece che i progetti pilota che derogano alla legge siano possibili soltanto in ambiti elencati in modo esaustivo e unicamente con l’autorizzazione del DFI. Il pacchetto 1a, con diverse proposte di minoranza, è dunque pronto per essere dibattuto nella sessione estiva.

Contributo di 14 miliardi a favore delle indennità per il lavoro ridotto dovuto alla pandemia

La Commissione appoggia chiaramente il contributo a fondo perso di 14,2 miliardi a favore dell’assicurazione contro la disoccupazione (AD) chiesto dal Consiglio federale. Nel suo corapporto alla Commissione delle finanze del Consiglio nazionale essa si è detta favorevole al fatto che questo credito sarà messo a disposizione durante la prossima sessione estiva nel quadro dell’aggiunta IIa al preventivo 2020 (20.042). Disporre di fondi sufficienti per le indennità per il lavoro ridotto dovuto alla pandemia senza dover aumentare il prossimo anno i contributi salariali all’AD è un segnale importante. La Commissione ritiene tuttavia che per questo contributo federale eccezionale il Consiglio federale non si dovrebbe fondare su un’ordinanza di necessità. La base legale potrebbe essere creata dal Parlamento nella sessione autunnale 2020 con una procedura regolare sebbene accelerata. Fino ad allora il credito resta bloccato.

Proseguire con le indennità per il lavoro ridotto e le indennità per la perdita di guadagno

Con 13 voti contro 8 e con 14 voti contro 7 (2 astensioni in entrambe le votazioni), la Commissione ha deciso di presentare due mozioni (20.3466 Proseguire con le indennità per il lavoro ridotto e 20.3467 Proseguire con la compensazione della perdita di guadagno a favore degli indipendenti direttamente e indirettamente interessati dalla pandemia). Il Consiglio federale è pertanto incaricato di prorogare le prestazioni dell’ordinanza COVID-19 perdita di guadagno e le indennità estese per il lavoro ridotto fino a metà settembre. Nella situazione attuale la Commissione reputa inopportuno che queste prestazioni cessino bruscamente. Nonostante gli allentamenti la crisi non è ancora superata ed è dunque importante continuare a sostenere in particolare le PMI. Il Consiglio federale ha estinto il diritto alla compensazione della perdita di guadagno già il 16 maggio e la maggior parte delle indennità estese giunge al termine il 31 maggio. Una minoranza chiede di respingere la mozione.

 

Presieduta da Ruth Humbel (PPD, AG), la Commissione si è riunita a Berna il 26 maggio 2020. A parte della seduta era presente il consigliere federale Alain Berset.