La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) chiede di creare un centro di competenza per la cyber-sicurezza a livello di Confederazio-ne e di costituire in seno all’esercito un’organizzazione di Cyber Defence militare. Propone pertanto alla propria Camera di accogliere due mozioni corrispondenti. Inoltre, ha impartito all’Amministrazione mandati di esame nel settore dei dispositi-vi connessi a Internet. La Commissione proseguirà i dibattiti nel mese di gennaio.

​La CPS-N si è informata sullo stato dei lavori riguardanti la Strategia nazionale per la protezione della Svizzera contro i cyber-rischi per il periodo 2018–2022 e il piano d’azione Cyber Defence del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Alla luce di quanto appreso, la Commissione propone alla propria Camera, con 22 voti contro 0, di accogliere la mozione 17.3508 Consiglio degli Stati (Eder), la quale chiede di creare un centro di competenza per la cyber-sicurezza a livello di Confederazione. Propone inoltre alla propria Camera, con 22 voti contro 0, di accogliere in forma leggermente modificata la mozione 17.3507 Consiglio degli Stati (Dittli). La mozione incarica il Consiglio federale di costituire in seno all’esercito svizzero un’organizzazione di Cyber Defence militare. L’organizzazione dovrà essere composto da 100 a 150 specialisti informatici/cyber professionisti e le cybertruppe di milizia comprendere 400-600 militari. Per l’istruzione delle cybertruppe, a partire dalla scuola reclute, verrebbe organizzata una formazione specifica.

La CPS-N ha inoltre incaricato l’Amministrazione di esaminare entro la prossima seduta, nel settore in forte crescita dei dispositivi connessi a Internet (il cosiddetto Internet delle cose), la possibilità di incrementare la sicurezza dei dispositivi e di renderne più difficile l’abuso da parte della cybercriminalità. L’accento dovrà essere posto sul settore delle infrastrutture critiche (p. es. centrali nucleari, ospedali, centrali elettriche ecc.).

Diritto sulle armi

La CPS-N è stata inoltre informata in merito alla prospettata trasposizione della direttiva europea sulle armi nella legislazione svizzera sulle armi. La relativa procedura di consultazione è in corso di svolgimento. In questo contesto, la Commissione ha trattato sei iniziative parlamentari (Iv. Pa.) e una petizione, intese a indebolire oppure a inasprire la legge sulle armi. Al termine della discussione, la CPS-N ha deciso di proporre alla propria Camera di non dare seguito a nessuno di questi interventi. Le singole votazioni hanno portato tutte a questa identica decisione, rispettivamente con i risultati seguenti:

  • la Iv. Pa. Galladé (16.464) «Dimostrare il bisogno dell’acquisto di armi», con 17 voti contro 8;
  • la Iv. Pa. Addor (17.415) «Per un porto di armi ai cittadini», con 22 voti contro 0 e 3 astensioni;
  • la Iv. Pa. Addor (17.421) «Silenziatori per ridurre le emissioni sonore», con 23 voti contro 0 e 2 astensioni;
  • le Iv. Pa. Galladé (17.426), Schmid-Federer (17.427) e Bertschy (17.428), tutte e tre intitolate «Registrare tutte le armi in Svizzera», con 16 voti contro 8 e 1 astensione,
  • la petizione Leutenegger Frank (17.2013) «Libero porto d’armi per i cittadini svizzeri onesti», con 25 voti contro 0.

Infine la CPS-N ha preso atto del rapporto del Consiglio federale concernente la politica della Svizzera in materia di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione e ha trattato tre petizioni riguardanti l’esportazione di materiale bellico. Nell’ambito di questa discussione la Commissione ha deciso con una netta maggioranza di proporre alla propria Camera di non dare seguito alle tre petizioni 14.2015, 16.2018 e 16.2020.

Presieduta dalla consigliera nazionale Corina Eichenberger-Walther ((PLR, AG), la Commissione si è riunita a Berna il 30 e il 31 ottobre 2017. A parte della seduta era presente la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia.