Con l’Iniziativa correttiva i criteri di autorizzazione per l’esportazione di materiale bellico, che oggi sono disciplinati a livello di ordinanza, verrebbero iscritti nella Costituzione. L’iniziativa mira a garantire il controllo e la partecipazione alla discussione democratici e in generale a impedire l’esportazione di materiale bellico in Paesi teatro di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani o di guerre civili.
La maggioranza della Commissione comprende le richieste espresse nell’iniziativa, ma non considera opportuno un disciplinamento a livello costituzionale. Ciò comporterebbe un profondo trasferimento di competenze che limiterebbe in misura eccessiva il margine di manovra del Consiglio federale e del Parlamento. La Commissione sostiene pertanto il disciplinamento a livello di legge proposto dal Consiglio federale e, con 8 voti contro 3, si esprime a favore del controprogetto indiretto. Secondo la maggioranza le richieste formulate dall’iniziativa sono quasi del tutto soddisfatte e respinge proposte di più ampia portata.
Una minoranza propone di stralciare la disposizione che permette al Consiglio federale, in determinate circostanze, di derogare ai criteri di autorizzazione (art. 22b D-LMB, 7 voti contro 4). A suo modo di vedere tale disposizione indebolisce troppo il controprogetto e non tiene a sufficienza conto della richiesta di controllo democratico.
Altre due minoranze propongono rispettivamente di prevedere criteri di autorizzazione anche per le forniture di pezzi di ricambio (stralciare art. 23 LMB, 9 voti contro 2) e di disciplinare il divieto di esportazione per i casi in cui esiste un rischio elevato anche al di fuori del Paese destinatario che il materiale bellico sia impiegato contro la popolazione civile (art. 22a cpv. 2 lett. c D-LMB).
Infine una minoranza propone alla propria Camera di raccomandare di accettare l’iniziativa popolare; in questo modo desidera tenere debitamente in considerazione le preoccupazioni ampiamente presenti nella popolazione, che essa stessa sostiene pienamente in termini di contenuto.
Con 8 voti contro 2 la Commissione propone inoltre alla propria Camera di respingere la mozione «Stop all'esportazione di materiale bellico ai Paesi coinvolti nella guerra in Yemen» (18.4138).
Sì alla vendita di Ruag Ammotec
La Commissione si pronuncia a favore della vendita di RUAG Ammotec e, con 7 voti contro 5, propone di respingere la mozione 19.3154 «No alla vendita di RUAG Ammotec. Garantire la sicurezza dell'approvvigionamento». Pur comprendendo la volontà di serbare una certa autonomia per quanto riguarda la produzione di munizioni di piccolo calibro la maggioranza ritiene che mantenere Ammotec nelle mani della Confederazione non sia il modo migliore per raggiungere quest’obiettivo. A suo modo di vedere la vendita offrirebbe all’impresa migliori opportunità di sviluppo sul lungo termine. Solo in un contesto di concorrenza può infatti rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica e mantenere la sede di Thun.
Una minoranza ritiene che il nostro Paese dovrebbe tentare con tutti i mezzi di conservare un centro di produzione nazionale di munizioni di piccolo calibro allo scopo di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento dell’esercito e dei corpi di polizia svizzeri. Se Ruag Ammotec sarà effettivamente venduta, occorrerà per lo meno dare la precedenza agli acquirenti indigeni che offrirebbero condizioni d’acquisto paragonabili. Una proposta di presentare una mozione di commissione in tal senso è stata respinta con 6 voti contro 5 e 1 astensione.
Rafforzare lo scambio internazionale di dati tra le autorità di polizia e di perseguimento penale
La CPS-S propone alla propria Camera, anche in questo caso all’unanimità, di approvare due accordi tra la Svizzera e l’UE e un accordo con gli USA nell’ambito della cooperazione internazionale tra le autorità di polizia e di perseguimento penale nonché i relativi crediti d’impegno (21.027). Ritiene positivo che questi accordi permetteranno di mettere in rete i sistemi d’informazione e di effettuare le ricerche in modo molto più efficiente.
Sì al sostegno dell’esercito al WEF 2022-2024
Con 9 voti favorevoli, nessun voto contrario e 3 astensioni la Commissione propone di adottare il decreto federale sull’impiego dell’esercito in servizio d’appoggio a favore del Cantone dei Grigioni nell’ambito delle misure di sicurezza e il decreto federale sulla partecipazione della Confederazione al finanziamento delle misure di sicurezza adottate per gli incontri annuali del World Economic Forum 2022−2024 (21.020).
Lottare meglio contro le incitazioni pubbliche all’odio e la diffusione di idee terroristiche durante le prediche religiose
La Commissione ha presentato due postulati volti a rafforzare gli strumenti di lotta contro il terrorismo. Il postulato 21.3450, adottato all’unanimità, chiede al Consiglio federale di tracciare un quadro delle misure e dei mezzi esistenti per lottare contro le incitazioni pubbliche all’odio (discorsi di odio) e contro l’importazione e la diffusione di materiale di propaganda estremista. Il postulato 21.3451, adottato con 8 voti favorevoli, nessuno voto contrario e 3 astensioni, chiede al Consiglio federale di proporre misure volte a meglio controllare le persone che diffondono, durante prediche o discorsi religiosi, idee terroristiche o di estremismo violento.
Rafforzamento della gestione strategica delle crisi
La Commissione ha deciso all’unanimità di presentare un postulato (21.3449) volto a rafforzare la gestione strategica delle crisi. A tale scopo chiede all’unanimità al Consiglio federale di esaminare le misure da adottare, di illustrare in che modo i quadri possono essere sistematicamente formati e addestrati a tale scopo e di presentare un rapporto in merito.
Tutti questi oggetti saranno probabilmente esaminati dal Consiglio degli Stati durante la prossima sessione estiva.
Presieduta dal consigliere agli Stati Thomas Minder, la Commissione si è riunita a Berna il 25 e il 26 marzo 2021. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), la consigliera federale Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia e il presidente della Confederazione (DFGP), il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR).