La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) ha concluso le deliberazioni sull’iniziativa popolare «Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa servizio civico)» (24.079). Con 8 voti contro 1 e 1 astensione propone alla propria Camera di raccomandare al Popolo di respingere l’iniziativa senza contrapporle un controprogetto. Secondo una minoranza l’iniziativa andrebbe invece accolta.

Durante le deliberazioni, la Commissione ha esplicitamente constatato che l’iniziativa servizio civico è formalmente valida. Tuttavia la maggioranza la respinge perché anche in futuro l’obiettivo centrale dell’obbligo di prestare servizio deve rimanere quello di garantire l’apporto di personale a favore dell’esercito e della protezione civile e non quello di obbligare i cittadini a prestare un servizio a beneficio della collettività e dell’ambiente. Secondo la maggioranza, per garantire gli effettivi dell’esercito sono prioritarie le revisioni della legge sul servizio civile e della legge sulla protezione civile nonché l’introduzione più rapida possibile di un obbligo di prestare servizio di sicurezza, come chiesto dalla Commissione stessa e dalla sua omologa del Consiglio nazionale nelle mozioni di egual tenore 25.3420 e 25.3015. La maggioranza critica inoltre il fatto che, in caso di accettazione dell’iniziativa, si sottrarrebbe al mercato del lavoro un numero sproporzionato di lavoratori, pesando quindi in misura eccessiva sull’economia. Per di più attuare l’iniziativa comporterebbe elevati costi finanziari. Infine, la maggioranza mette in guardia sul fatto che accogliendo l’iniziativa si svaluterebbe il volontariato e si metterebbe a repentaglio l’attività di milizia.

La minoranza accoglie favorevolmente che l’iniziativa sollevi la discussione di fondo, oltremodo necessaria, sull’introduzione dell’obbligo di prestare servizio per le donne. Inoltre, considerate le minacce multidimensionali, il concetto di sicurezza verrebbe giustamente ampliato e si presterebbe maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente. Infine, con il servizio civico si rafforzerebbe anche il sistema di milizia tipicamente svizzero e la coesione della società.

Alla luce di queste considerazioni, la bozza di controprogetto diretto elaborata dall’Amministrazione su mandato della Commissione non è stata accolta. Una proposta di sospendere nuovamente le deliberazioni e incaricare l’Amministrazione di elaborare un altro controprogetto diretto è stata respinta con 6 voti contro 2 e 2 astensioni.

Alla luce della sua proposta riguardante l’iniziativa servizio civico, con 6 voti contro 1 la CPS-S raccomanda alla propria Camera di non dare seguito all’iniziativa 13.308, con cui il Cantone di Vaud chiede di introdurre un servizio civile per le donne su base volontaria.

Entrambi i progetti saranno trattati dal Consiglio degli Stati durante la sessione estiva.

Modifiche della legge militare e di diverse ordinanze sull’esercito

Con 8 voti contro 0 e 1 astensione, la CPS-S propone alla propria Camera di adottare le modifiche della legge militare (25.036). Le discussioni si sono concentrate sulla durata della scuola reclute (SR), sul numero di militari armati che il Consiglio federale può chiamare in servizio per impieghi senza l’approvazione del Parlamento nonché sulla regolamentazione dei principi relativi agli affari di compensazione. La Commissione, con 10 voti contro 1, si è espressa contro la soppressione della durata minima della SR, proposta dal Consiglio federale. A questo proposito la Commissione non ha criticato la flessibilizzazione della durata della SR, ma auspica che il Consiglio federale definisca parametri chiari sulla durata minima della scuola reclute (art. 49). Con 8 voti contro 3 la CPS-S ha invece proposto di attribuire al Consiglio federale la competenza di poter chiamare in servizio, senza l’approvazione dell’Assemblea federale, militari armati per impieghi di una durata superiore a tre settimane, con la possibilità di adeguare il numero di militi alle esigenze dell’impiego (art. 70 cpv. 3). La maggioranza ritiene che il limite di 18 militari proposto dal Consiglio federale sia troppo rigido per poter agire in modo flessibile. Una minoranza mette in guardia contro un eccessivo trasferimento di competenze al Consiglio federale. La Commissione sostiene l’inserimento nella legge militare dei principi riguardanti gli affari di compensazione nell’ambito degli acquisti di armamento secondo la proposta del Consiglio federale. Di conseguenza, ha respinto con 6 voti contro 3 e 1 astensione una proposta tesa a citare espressamente in tale contesto, oltre agli istituti di ricerca e alle imprese del settore della tecnica di sicurezza e difesa, anche quelle appartenenti ad altri settori. È stata pure respinta con 7 voti contro 1 e 2 astensioni una proposta volta a sancire esplicitamente nella legge che l’acquisto di materiale debba avvenire d’intesa e in stretto coordinamento con i partner europei.

Con la stessa maggioranza la Commissione propone alla propria Camera di approvare una disposizione transitoria che consenta al Consiglio federale di superare al massimo per cinque anni l’effettivo reale dell’esercito. Il progetto sarà trattato durante la sessione estiva dal Consiglio degli Stati quale Camera prioritaria.

Verifica dell'aggiudicazione di perizie, contratti e mandati nel DDPS

La CPS-S propone all’unanimità alla sua Camera di respingere la mozione 24.4273, con cui il Consiglio nazionale intende incaricare il Consiglio federale di verificare quali condizioni e criteri sono applicati dal DDPS nell’aggiudicazione di perizie, mandati di consulenza esterni nonché contratti relativi a servizi. La Commissione è del parere che questa verifica debba essere fatta in tutti i Dipartimenti e non essere limitata al DDPS. Inoltre, reputa errato dal punto di vista istituzionale incaricare il Consiglio federale di procedere a questa verifica. Invita invece mediante lettera la Commissione della gestione a svolgere le verifiche in questo senso.

Basi legali uniformi per le prestazioni di sicurezza private

La Commissione ha deciso all’unanimità di sospendere le deliberazioni riguardanti la mozione 24.3436 poiché desidera sentire le cerchie interessate e i Cantoni in una prossima seduta. Questa mozione incarica il Consiglio federale di disciplinare a livello nazionale la fornitura di prestazioni di sicurezza private.

Durante la seduta, la CPS-S è stata inoltre informata sull’attuale situazione nel Vicino Oriente e sullo sviluppo della guerra in Ucraina nonché sullo stato del progetto di sgombero dell’ex deposito di munizioni di Mitholz.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Andrea Gmür-Schönenberger (Il Centro, LU), la Commissione si è riunita a Berna il 2 maggio 2025. A parte della seduta era presente il consigliere federale Martin Pfister, capo del DDPS.