I Cantoni sono in prima linea per quel che riguarda gli allontanamenti dei richiedenti l’asilo: per questa ragione i membri della Commissione hanno ritenuto che fosse molto importante sentire al riguardo una delegazione della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) e dell’Associazione dei servizi cantonali di migrazione (ASM), nonché un esperto in diritto della migrazione e una delegazione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). Alla luce di quanto scaturito dalle discussioni, la Commissione è giunta alla conclusione che è necessario intervenire in questo settore per fare in modo che gli allontanamenti dei richiedenti la cui domanda di asilo è stata respinta siano più efficaci e più numerosi, anche se bisogna riconoscere che nel corso degli ultimi anni il tasso di allontanamenti effettuati è aumentato. A tal fine, è auspicata una più stretta collaborazione con i Paesi d’origine e un rafforzamento dell’aiuto al ritorno. La Commissione ritiene invece inadeguate, se non addirittura controproducenti, le sanzioni nei confronti dei Paesi d’origine non collaborativi. Con 17 voti contro 8, la CIP-N propone pertanto alla propria Camera di adottare in una forma leggermente modificata la mozione Salzmann 23.3082 («Offensiva nell’ambito dei rimpatri ed espulsione sistematica degli autori di reati e delle persone potenzialmente pericolose»). La mozione incarica il Consiglio federale di elaborare una strategia volta ad aumentare, nei prossimi anni, il numero dei rimpatri e delle espulsioni, segnatamente attraverso la conclusione di nuovi accordi di riammissione.
La Commissione propone, al contrario, di respingere le due mozioni di Damian Müller 23.3032 («Cooperazione in materia di ritorno. Sbloccare la situazione con l’Algeria tramite l’articolo 25bis del codice dei visti») e 23.3176 («Rimpatrio degli Eritrei la cui domanda d’asilo è stata respinta. Avvio di un progetto pilota in uno Stato terzo»); le relative decisioni sono state prese rispettivamente con 13 voti contro 9 e con 13 voti contro 10 e 1 astensione. Una maggioranza ritiene infatti che sulla questione sia meglio adottare una strategia comune, nel senso indicato dalla mozione Salzmann 23.3082 (mod.). Inoltre, dalle audizioni è emerso che la situazione con l’Algeria è notevolmente migliorata rispetto allo scorso anno. Una minoranza si è invece pronunciata a favore di queste due mozioni, poiché ritiene che sia necessario inviare un chiaro messaggio al Consiglio federale per uno sblocco della situazione specifica con questi Paesi.
Le preoccupazioni sollevate dalla mozione Damian Müller 23.3031 «Intervenire a Bruxelles affinché l’Italia rispetti finalmente l’accordo di Dublino» hanno trovato riscontro anche in seno alla Commissione, che propone l’accettazione della mozione con 14 voti contro 9 e 1 astensione. Per la CIP-N bisogna mettere il più possibile sotto pressione l’Italia affinché si conformi agli obblighi scaturiti dall’accordo di Dublino. Una minoranza ritiene invece che, alla luce degli sforzi attualmente profusi dal Consiglio federale, la mozione sia superflua e che al di là della sua portata simbolica non produrrà alcun effetto concreto.
No all’introduzione nella Costituzione di un diritto fondamentale all’integrità digitale
Dopo aver svolto alcune audizioni dedicate alle sfide che l’intelligenza artificiale sta ponendo alle nostre istituzioni e all’opportunità di iscrivere nella Costituzione federale un diritto fondamentale all’integrità digitale, la CIP-N propone, con 13 voti contro 11, di non dare seguito all’iniziativa parlamentare depositata dal consigliere nazionale Samuel Bendahan (22.479. Introdurre nella Costituzione federale il diritto all'integrità digitale).
La Commissione ritiene che l’attuale catalogo dei diritti fondamentali sia sufficiente per tutelare i diritti essenziali degli individui nel mondo digitale. A suo avviso, non vi è pertanto alcuna necessità d’intervenire a livello costituzionale. Le eventuali lacune ravvisate in materia di protezione dei diritti si situano piuttosto sul piano dell’applicazione del diritto, ossia a livello legislativo. La Commissione valuterà in una prossima seduta se sia il caso di verificare la situazione e adottare misure in tal senso.
Una minoranza propone di dare seguito all’iniziativa parlamentare Bendahan.
Mozione per una strategia e un piano d’azione contro il razzismo e l’antisemitismo
Con 15 voti contro 7 e 2 astensioni, la Commissione ha adottato una mozione (23.4335) che incarica il Consiglio federale di elaborare, assieme ai Cantoni, una strategia e un piano d’azione contro il razzismo e l’antisemitismo. La Commissione ritiene che i propositi e gli atti antisemiti registrati in Svizzera a seguito dei recenti avvenimenti nel Vicino Oriente siano molto preoccupanti. Alla luce di questi sviluppi, è ancora più importante che il Consiglio federale riveda la propria strategia, verifichi il quadro attuale e appronti le future linee strategiche, in modo da combattere questi fenomeni che in una società democratica non devono trovare spazio alcuno.
Una minoranza respinge alla mozione.
Attività parlamentare: prestazioni delle assicurazioni sociali, collaboratori personali per i parlamentari e frequenza delle sedute
La Commissione è stata informata da rappresentanti dell’Ufficio in merito ai lavori che quest’ultimo sta svolgendo sul tema della «conciliabilità tra lavoro, famiglia e politica» (in attuazione del postulato 18.4252 Feri). Ha preso atto delle perizie commissionate dall’Ufficio e delle proposte di quest’ultimo. La Commissione ravvisa in primo luogo la necessità di intervenire nel settore delle prestazioni delle assicurazioni sociali che i parlamentari percepiscono in relazione all’esercizio del loro mandato. Vi sono infatti lacune riguardo alla copertura assicurativa dei parlamentari, ma anche doppioni. Per questo motivo la Commissione ha deciso, con 17 voti contro 6 e 2 astensioni, di elaborare un’iniziativa parlamentare (23.473) che chiede di modificare le disposizioni legali in modo tale da poter risolvere questi problemi.
Secondariamente la Commissione ritiene che, a causa della crescente complessità e quantità dei dossier parlamentari, i membri dell’Assemblea federale necessitino maggiormente del supporto di collaboratori personali. Ha pertanto deciso con 14 voti contro 7 e 3 astensioni di depositare un’iniziativa parlamentare in questo senso (23.474).
Infine, la Commissione è del parere che i metodi di lavoro dell’Assemblea federale debbano essere rivisti in un’ottica di compatibilità con altri obblighi dei parlamentari. L’attenzione andrà posta sulla frequenza e sulla durata delle sessioni. La Commissione ha deciso con 13 voti contro 10 di depositare un’iniziativa parlamentare al riguardo (23.475).
Le tre iniziative parlamentari saranno ora sottoposte all’esame preliminare della Commissione omologa del Consiglio degli Stati. Se questa vi aderirà, la Commissione del Consiglio nazionale potrà elaborare proposte di attuazione.
Composizione delle delegazioni internazionali
La Commissione ha inoltre deciso di apportare una modifica al regolamento del Consiglio nazionale, in modo da garantire una migliore rappresentatività dei vari gruppi parlamentari nelle delegazioni permanenti che operano in seno alle assemblee parlamentari internazionali e nelle delegazioni permanenti incaricate di curare le relazioni con i parlamenti degli Stati limitrofi (23.476).
Presieduta dal consigliere nazionale Marco Romano (M-E, TI), la Commissione si è riunita a Berna il 9 e il 10 novembre 2023.