Dopo che, durante la sua ultima seduta, la Commissione aveva sentito il comitato d’iniziativa, in una seduta supplementare ha svolto diverse audizioni con rappresentanti della Conferenza dei Governi cantonali, dell’Unione delle città svizzere, di economiesuisse e dell’Unione sindacale svizzera nonché con diversi esperti nei settori del diritto, dell’economia e della demografia. La Commissione ha preso atto degli aspetti economici e sociali legati alla richiesta dell’iniziativa popolare come anche delle conseguenze di una sua eventuale accettazione.
Dopo essersi occupata in modo approfondito dell’iniziativa popolare e di una proposta volta a presentare un controprogetto diretto, la Commissione ha deciso di raccomandare alla sua Camera di respingere l’iniziativa popolare.
L’iniziativa tematizza una sfida reale, vale a dire l’evoluzione demografica della Svizzera: la popolazione cresce, diventa tuttavia sempre più anziana, mentre diminuisce la percentuale della popolazione attiva. La definizione di un limite massimo per la popolazione totale non rappresenta uno strumento adatto per garantire un’evoluzione sostenibile a livello demografico. In futuro sarà necessaria forza lavoro per poter fornire i servizi di base, ad esempio nell’assistenza delle persone anziane oppure negli ospedali, e questo risulterebbe impossibile senza l’immigrazione.
La Commissione sottolinea che l’iniziativa mette seriamente a rischio il benessere e le relazioni internazionali della Svizzera. Se fosse accettata sarebbe necessario rescindere l’Accordo sulla libera circolazione delle persone e ciò, a seguito della cosiddetta «clausola ghigliottina», causerebbe l’annullamento di altri accordi bilaterali con l’UE, con conseguenze su più fronti. La carenza di personale si aggraverebbe e con l’abbandono di Schengen/Dublino il numero di domande d’asilo aumenterebbe compromettendo la sicurezza interna.
La Commissione non è entrata in materia su una proposta di controprogetto diretto, nel senso di una clausola di salvaguardia a livello costituzionale, che non comprometterebbe l’accordo sulla libera circolazione delle persone. La Commissione ritiene che il controprogetto non presenti alcun valore aggiunto, poiché riprende il limite massimo inattuabile dell’iniziativa, senza tuttavia proporre misure incisive. Secondo la Commissione il controprogetto non indurrebbe né al ritiro dell’iniziativa da parte degli iniziativisi né al suo rifiuto in votazione popolare. Si tratterebbe di una manovra politica puramente simbolica.
L’iniziativa popolare potrà essere trattata dal Consiglio nazionale durante la prossima sessione.
Presieduta dalla consigliera nazionale Greta Gysin (I Verdi, TI), la Commissione si è riunita a Berna il 26 giugno 2025.