La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) si è occupata della naturalizzazione di stranieri della seconda e terza generazione e ha presentato un postulato per fare luce sulla naturalizzazione della seconda generazione.

Per avere un quadro completo della situazione, la Commissione ha svolto alcune audizioni. Ha sentito rappresentanti della Commissione federale della migrazione (CFM), della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (CDCGP), dell’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) e dell’Unione delle città svizzere (UCS), nonché esponenti della comunità scientifica e della società civile. Da un lato, la Commissione ha analizzato in che misura la disposizione costituzionale adottata nel 2017 per la naturalizzazione della terza generazione si è dimostrata valida e, dall’altro, ha preso in esame una possibile naturalizzazione agevolata della seconda generazione.

La Commissione ha deciso di approfondire il tema della naturalizzazione della seconda generazione e di ottenere maggiore chiarezza al riguardo. Con 7 voti contro 3, ha deciso di presentare un postulato (22.3397) che incarica il Consiglio federale di redigere un rapporto che vada a fondo della questione del basso numero di naturalizzazioni della seconda generazione.

Con 5 voti contro 4 la Commissione ha respinto l’iniziativa parlamentare della sua Commissione omologa mirante a definire in modo meno restrittivo le condizioni di accesso per la naturalizzazione della terza generazione e a eliminare il più possibile gli inutili ostacoli amministrativi a detta naturalizzazione (22.404). La revisione della legge sulla cittadinanza è in vigore da soli quattro anni. Anche se dalle audizioni è emersa una certa necessità di intervenire, è ancora troppo presto per procedere a una nuova revisione di legge. La Commissione sottolinea inoltre che sarebbe importante conoscere i motivi della mancata presentazione di una richiesta, tanto più che non tutti gli stranieri di terza generazione desiderano ottenere la cittadinanza svizzera.

Nessuna modifica del ritmo di frequenza delle sessioni delle Camere federali

Con 8 voti contro 3 la Commissione si pronuncia contro un’iniziativa parlamentare della consigliera nazionale Ada Marra, che chiede l’adeguamento del ritmo di frequenza delle sessioni delle Camere federali (20.476). La CIP del Consiglio nazionale aveva dato seguito di stretta misura all’iniziativa. Secondo la Commissione del Consiglio degli Stati, è difficile trovare un ritmo di frequenza che soddisfi le varie esigenze dei parlamentari. La compatibilità tra mandato parlamentare e obblighi professionali e familiari potrebbe addirittura complicarsi ulteriormente se le sessioni si tenessero più frequentemente. Inoltre, la capacità d’agire del Parlamento non dipende dal ritmo di frequenza delle sessioni, poiché in casi urgenti possono essere convocate anche sessioni straordinarie.

Trasparenza nel finanziamento della politica: raccomandazioni sull’ordinanza d’esecuzione

La Commissione formula due raccomandazioni all’attenzione del Consiglio federale in merito al progetto di ordinanza d’esecuzione della legge sulla trasparenza del finanziamento della politica (19.400). Da una parte si dovrà già parlare di «conduzione di una campagna comune», quando essa viene pianificata congiuntamente e hanno luogo presentazioni al pubblico comuni. Se in più, come previsto dal progetto, fosse necessario tenere una contabilità comune, si aprirebbe la porta a un’elusione della legge. La Commissione ha approvato questa raccomandazione con 7 voti contro 4. Con 6 voti contro 3 e 2 astensioni la Commissione raccomanda inoltre al Consiglio federale di inserire, al momento di pubblicare le informazioni, indicazioni su eventuali controlli effettuati. Per i cittadini dovrebbe essere chiaro se i dati pubblicati sono stati verificati e se si sono rivelati corretti.

Presieduta dal consigliere agli Stati Mathias Zopfi (GL, I Verdi), la Commissione si è riunita il 5 maggio 2022 a Berna.