La Commissione è stata ragguagliata dalla Cancelleria federale in merito alle misure sinora adottate, tra cui il rafforzamento dei controlli sistematici, la denuncia regolare dei casi sospetti, lo sviluppo di un sistema di monitoraggio di tali casi nelle raccolte di firme in corso, la collaborazione con ambienti scientifici e l’elaborazione di un codice di condotta, riguardo al quale è in corso una consultazione pubblica. La Commissione è dell’avviso che sia opportuno attendere per capire se queste misure permetteranno di arginare il problema delle firme false. Fra un anno la Commissione si informerà in merito e valuterà se sia il caso di proporre modifiche legislative. Ha perciò deciso di sospendere la trattazione della mozione Gapany (24.3940), che chiede varie modifiche di legge, della mozione Hurni (24.4034), che propone di vietare la raccolta di firme a pagamento, e della mozione Sommaruga Carlo (24.3992), che intende introdurre obblighi di trasparenza per i comitati.
Raccolta elettronica delle firme: si attenda l’esito della sperimentazione
Il Consiglio federale ha trasmesso alle Camere un disegno di modifica della legge federale sui diritti politici che prevede anche l’introduzione della base legale necessaria per svolgere prove di raccolta elettronica delle firme (25.047). Ritenendo opportuno attendere l’esito di tali sperimentazioni, con 6 voti contro 5 la Commissione ha bocciato la mozione del consigliere agli Stati Mühlemann (24.3851), che chiedeva la rapida introduzione della raccolta elettronica. La mozione era stata accolta dal Consiglio degli Stati nella scorsa sessione invernale e successivamente modificata dal Consiglio nazionale.
Decisa l’entrata in materia sul Patto sulla migrazione e l'asilo dell’UE
La Commissione ha avviato l’esame del Patto sulla migrazione e l'asilo dell’UE (25.037) e con 11 voti contro 2 ha deciso di entrare in materia su tutti e quattro i disegni oggetto del messaggio governativo. Convinta che questa riforma del sistema europeo di migrazione e asilo sia necessaria, la Commissione ritiene che il Patto sulla migrazione rappresenti un valore aggiunto anche per la Svizzera e che il sistema Schengen/Dublino non debba essere messo a repentaglio. Nel corso del dibattito sull’entrata in materia, la Commissione ha discusso in particolare del meccanismo di solidarietà e della procedura alle frontiere esterne. La deliberazione di dettaglio avrà luogo nella prossima seduta.
Sì alla digitalizzazione della procedura dei visti Schengen
In futuro le domande di visto Schengen per soggiorni di breve durata dovranno essere presentate in forma digitale tramite una piattaforma europea. I nuovi visti saranno rilasciati in formato digitale e sostituiranno i documenti cartacei. Per poter essere applicate, alcune disposizioni di questo sviluppo dell’accordo di Schengen devono essere recepite nel diritto svizzero: ciò richiede un adeguamento della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI; 24.087). La Commissione è entrata in materia con 11 voti contro 2 e propone di approvare lo scambio di note e le modifiche della LStrI, accogliendo con favore in particolare la maggior efficienza e le semplificazioni per le persone e le autorità rese possibili dalla digitalizzazione della procedura.
I problemi di una regione non giustificano un’ampia revisione della legislazione sull’asilo
La Commissione ha esaminato approfonditamente le richieste dell’iniziativa «Per un sistema di asilo più umano» (24.320), con cui il Cantone di Neuchâtel chiede di modificare diversi aspetti del sistema di asilo, in particolare la distribuzione dei centri di accoglienza sul territorio nazionale e le loro dimensioni, una migliore assistenza sociale e un migliore sostegno all’integrazione dei richiedenti l’asilo, una migliore gestione delle persone che rappresentano un problema per la sicurezza, all’interno e nelle vicinanze dei centri, e una migliore assistenza sanitaria per i richiedenti fin dalle prime fasi della procedura di asilo.
La Commissione è cosciente della particolare situazione in cui versa il centro di accoglienza neocastellano di Boudry – un centro di grandi dimensioni che, collocato in un piccolo Comune, causa un certo numero di problemi. Pur comprendendo le istanze promosse dall’iniziativa cantonale, la Commissione ritiene tuttavia di non poterle appoggiare in blocco. La Commissione propone perciò all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa.
Istituto del federalismo: no a un finanziamento supplementare
Con 7 voti contro 5 e 1 astensione, la Commissione propone di non entrare in materia sul disegno di legge federale sugli aiuti federali a favore dell’Istituto del federalismo (25.034), aderendo così alla decisione presa la settimana scorsa dal Consiglio nazionale. Pur riconoscendo che il federalismo è un tema che riveste importanza per Confederazione e Cantoni, la Commissione rileva nondimeno che la Confederazione finanzia già le attività interne dell’Istituto attraverso gli aiuti erogati al settore universitario. In un contesto come quello attuale, contraddistinto da sgravi del bilancio, non è opportuno accordare un finanziamento supplementare all’Istituto per le sue attività internazionali, dando inoltre luogo a una disparità di trattamento rispetto ad altri istituti universitari.
In corso la verifica della ragion d’essere delle commissioni extraparlamentari
La Commissione ha preso atto della corrente verifica della ragion d’essere delle commissioni extraparlamentari, incaricate di fornire consulenza al Consiglio federale e all’Amministrazione. Entro la fine di quest’anno il Consiglio federale presenterà una lista delle commissioni da sopprimere, come raccomandato dalla Commissione della gestione del Consiglio degli Stati nel rapporto del 15 novembre 2022 (FF 2022 3006). Alla luce di quanto precede, con 7 voti contro 2 la Commissione ha respinto una mozione accolta nella scorsa sessione dal Consiglio nazionale, con cui si chiede di ridurre il numero delle commissioni extraparlamentari (25.3018).
Ruolo e compiti da precisare per la direzione suprema dell’amministrazione parlamentare
La Commissione ha deciso all’unanimità di presentare un’iniziativa con cui si intende precisare i compiti della Delegazione amministrativa (DA), l’organo parlamentare composto delle Presidenze delle due Camere (25.462). Occorre in particolare separare nettamente le competenze decisionali della DA in fatto di gestione organizzativa e finanziaria del Parlamento e dei deputati, da un lato, dai suoi compiti di vigilanza sui Servizi del Parlamento, dall’altro. La Commissione ritiene che questo approccio sia preferibile a quello proposto da un’iniziativa della commissione omologa del Consiglio nazionale, che mirava in particolare a rafforzare l’indipendenza della DA nei confronti della Direzione dei Servizi del Parlamento (23.471). Con 11 voti contro 0 e 2 astensioni, la Commissione propone perciò di non dare seguito a tale iniziativa.
Presieduta dal consigliere agli Stati Daniel Fässler (M-E/AI), la Commissione si è riunita a Berna il 23 e 24 giugno 2025.