La Commissione dell’ambiente del Consiglio nazionale è entrata in materia sul progetto di revisione totale della legge sul CO2. La Commissione considera la politica climatica del futuro soprattutto come un’opportunità per la Svizzera.

Dopo approfondite audizioni e discussioni sul disegno del Consiglio federale di revisione totale della legge sul CO2 (17.071), la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale è entrata in materia sul progetto con 17 voti contro 8. La maggioranza della Commissione è convinta della necessità di contrastare i cambiamenti climatici. Essa auspica che la futura politica climatica non sia considerata soltanto un obbligo bensì anche un’opportunità per la Svizzera in generale e per l’economia in particolare. Secondo la maggioranza della Commissione, benché la politica climatica sia anzitutto una questione internazionale, la Svizzera è tenuta a mettere a disposizione le proprie capacità nel settore delle nuove tecnologie.Una minoranza propone invece di non entrare in materia, argomentando che i costi legati al progetto rappresenterebbero un grave onere per l’economia e la popolazione. Fa inoltre notare che le aziende svizzere sono già oggi all’avanguardia per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di CO2. La loro competitività non dovrebbe essere ulteriormente messa a repentaglio.

Con 15 voti contro 9, la Commissione ha respinto una proposta di rinviare il progetto al Consiglio federale. Una minoranza vorrebbe che l’Esecutivo venisse incaricato di presentare al Parlamento una versione rielaborata del disegno che preveda provvedimenti più severi per la riduzione dei gas serra. A suo avviso occorrerebbe inoltre stabilire degli oneri per il mercato finanziario, in modo che i flussi finanziari possano essere resi compatibili con l’Accordo di Parigi sul clima. La maggioranza della Commissione si oppone al rinvio del progetto al Consiglio federale. Essa ritiene che nell’ambito della deliberazione di dettaglio vi sia sufficiente margine d’azione per prendere in considerazione varie e più ampie esigenze.

Il finanziamento del Fondo Svizzero per il Paesaggio deve essere prolungato di dieci anni

La Commissione ha esaminato l’iniziativa depositata dalla sua omologa del Consiglio degli Stati (18.401), la quale chiede che il finanziamento del Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP), istituito nel 1991 in occasione del 700o della Confederazione, sia prolungato di ulteriori dieci anni. La Commissione constata che il FSP ha sostenuto oltre 2500 progetti locali e regionali volti a rivalorizzare i nostri paesaggi rurali tradizionali in un contesto di crescente urbanizzazione. Rileva inoltre che questo strumento indipendente fornisce un lavoro di qualità, efficace e privo di eccessi burocratici e che la posta in gioco non è soltanto culturale ed emotiva, ma anche economica e ambientale. Per la Commissione è importante che i Cantoni e i Comuni s’impegnino anch’essi in questi progetti e che le modalità di finanziamento vengano studiate a fondo. Con 18 voti contro 7, la Commissione propone di dare seguito all’iniziativa.

Presieduta dal consigliere nazionale Roger Nordmann (S, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 9 e il 10 aprile 2018. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.