La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) mantiene la sua iniziativa concernente la promozione degli impianti fotovoltaici senza consumo proprio. In previsione del futuro aumento del fabbisogno di elettricità, è urgente sfruttare meglio il potenziale inutilizzato delle grandi superfici dei tetti. La Commissione ha inoltre esaminato diverse altre iniziative parlamentari e approntato il prosieguo dei lavori della sua iniziativa concernente il rafforzamento dell’economia circolare.

Con 18 voti contro 4 e 2 astensioni, la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha deciso di sottoporre al suo Consiglio la propria iniziativa parlamentare volta a promuovere gli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni senza consumo proprio (20.401). In occasione della seduta del 10 e 11 febbraio 2020 la Commissione aveva depositato un’iniziativa parlamentare in cui chiede una corrispondente modifica della legge sull’energia. Siccome la Commissione omologa del Consiglio degli Stati non ha dato seguito all’iniziativa parlamentare in quanto è già prevista una revisione della legge sull’energia, la CAPTE-N si è nuovamente occupata dell’oggetto. Essa ribadisce che con l’accrescimento dell’estensione degli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni è possibile fornire un importante contributo a garanzia del futuro fabbisogno di elettricità. L’ampia revisione della legge sull’energia e la corrispondente revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico richiederanno sicuramente molto tempo e saranno fonte di incertezza, inibendo in tal modo la disponibilità a investire negli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni. Già oggi questi ultimi fruiscono indirettamente di condizioni di promozione meno vantaggiose se l’energia elettrica prodotta non è destinata o solo in minima parte al consumo proprio. La Commissione mantiene la sua iniziativa parlamentare in modo da assicurare il rapido miglioramento delle condizioni di promozione.

Ripercussioni dei progetti di legge sulle emissioni di CO2: non è necessario modificare le attuali procedure parlamentari

Nell’ambito dell’esame preliminare di due iniziative parlamentari la Commissione ha discusso in che misura le ripercussioni dei progetti di legge sulle emissioni di CO2 debbano essere considerate in modo più sistematico nella procedura parlamentare. Mentre l’iniziativa parlamentare 19.403 chiede che nel messaggio del Consiglio federale vengano illustrate le ripercussioni attese in materia di emissioni di CO2 per ogni progetto, l’iniziativa parlamentare 19.404 chiede, simile al freno alle spese, che i progetti presentanti un bilancio negativo di emissioni di gas serra debbano essere approvati dalla maggioranza dei membri di ogni Consiglio.

La Commissione propone alla propria Camera, con 14 voti contro 10 e nessuna astensione, di non dare seguito alle due iniziative parlamentari. Essa non vede alcuna necessità di intervenire poiché già oggi i messaggi del Consiglio federale devono indicare le ripercussioni sull’ambiente e sulle generazioni future. La Commissione ritiene inoltre le richieste delle due iniziative parlamentari difficilmente realizzabili. Una minoranza le sostiene, poiché la lotta al cambiamento climatico è un compito di carattere globale al quale il Parlamento dovrebbe essere sensibilizzato nel suo agire. Pertanto, laddove possibile, le ripercussioni sulle emissioni di CO2 dovrebbero essere presentate anche nei messaggi del Consiglio federale.

Limitare il diritto di ricorso delle associazioni in caso di progetti di costruzione di minore importanza 

In occasione dell’esame preliminare dell’iniziativa parlamentare 19.409 la Commissione si è occupata del diritto di ricorso delle organizzazioni ambientaliste. Il cosiddetto diritto di ricorso delle associazioni è sancito nella legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN) e nella legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb). L’iniziativa parlamentare chiede di limitare il diritto di ricorso nella LPN allineandolo su quello della LPAmb. Queste limitazioni devono essere applicabili per progetti di minore importanza all’interno della zona edificabile. Con 13 voti contro 10 e 1 astensione, la Commissione ha dato seguito all’iniziativa. La CAPTE-N ritiene che in linea generale il diritto di ricorso delle associazioni sia ragionevole ed efficace ma nel caso di progetti di minore importanza i privati dovrebbero sostenere spese sproporzionate se dovessero opporsi a un ricorso che può eventualmente contemplare più gradi di giudizio. Una parte della Commissione non vede alcuna necessità di intervenire e rileva che le cifre disponibili sul numero di ricorsi non lasciano supporre un uso sproporzionato di questo tipo di diritto.

Rafforzare l’economia circolare

Per deliberare sull’iniziativa parlamentare 20.433 la CAPTE-N ha deciso di istituire una sottocommissione che ne esaminerà in modo approfondito i diversi aspetti ed elaborerà, coinvolgendo i settori interessati, un progetto all’attenzione della Commissione plenaria.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Bastien Girod (G/ZH), la Commissione si è riunita a Berna il 10 e 11 agosto 2020.