In una lettera al Consiglio federale la CET-N invita quest’ultimo, con 23 voti contro 0 (1 astensione), a sollecitare i Cantoni a semplificare i loro provvedimenti per i casi di rigore e a rendere meno esigenti i requisiti che danno diritto al sostegno. Essa attribuisce notevole importanza a un trattamento rapido e non burocratico delle richieste nonché a un pagamento rapido dei contributi.
La Commissione vorrebbe inoltre che due aspetti dell’ordinanza casi di rigore venissero adeguati. Con 14 voti contro 7 e 3 astensioni raccomanda innanzitutto al Consiglio federale di completare l’articolo 5 capoverso 1 dell’ordinanza, cosicché alle imprese con elevati costi fissi non coperti sia consentito derogare al limite del 60 per cento della cifra d’affari media quale condizione per accedere ai provvedimenti in caso di rigore. A tal fine dovrebbe essere stralciato l’articolo 5a dell’ordinanza. Con 13 voti contro 10 (1 astensione) la Commissione raccomanda quindi al Consiglio federale di modificare l’articolo 8 dell’ordinanza, in modo tale che i contributi non rimborsabili possano ammontare al 30 e non soltanto al 10 per cento della cifra d’affari media degli anni 2018 e 2019.
Con 15 voti contro 7 (2 astensioni) la CET-N propone inoltre al Consiglio federale di fondare su nuove basi il sostegno alle imprese che rappresentano un caso di rigore: per tenere meglio conto delle differenti strutture dei costi delle imprese, dal 1° gennaio 2021 al posto dei provvedimenti di sostegno finora previsti (mutui, fideiussioni, garanzie nonché contributi a fondo perso) dovrebbero essere compensati i costi fissi documentati e non coperti.
Per quanto riguarda l’inasprimento dei provvedimenti contro la diffusione del Coronavirus discussi dal Consiglio federale, infine, la Commissione attribuisce grande importanza al principio secondo cui tali provvedimenti siano imposti soltanto in funzione dell’effettiva situazione epidemiologica e non come misura precauzionale. Per il momento respinge, con 12 voti contro 10 (1 astensione), l’obbligo del telelavoro e, con 12 voti contro 11 (1 astensione), la chiusura di negozi e commerci che non vendono beni di prima necessità. Con 12 voti contro 7 (5 astensioni) si è inoltre pronunciata contro la regola dei due nuclei familiari per gli incontri privati e, con 11 voti contro 9 (4 astensioni) anche contro ulteriori provvedimenti sul posto di lavoro, segnatamente contro un obbligo generalizzato della mascherina all’interno dei locali.
Presieduta dal consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR, GE), la Commissione si è riunita a Berna il 11 e il 12 gennaio 2021. In parte erano presenti alla seduta il presidente della Confederazione Guy Parmelin e il consigliere federale Ueli Maurer.