Secondo la Commissione l’attuale sistema d’imposizione del valore locativo è difficile da far capire. Anche la CET-N riconosce che è necessario intervenire in quest’ambito e, pertanto, entra nel merito del progetto elaborato dalla CET-S.

Dopo un’intensa discussione la CET-N ha deciso con 17 voti contro 6 e 2 astensioni di entrare nel merito del progetto della Commissione omologa del Consiglio degli Stati concernente il cambio di sistema nell’ambito dell’imposizione della proprietà abitativa (17.400). La maggioranza è dell’opinione che il sistema attuale non solo sia per molti difficilmente comprensibile, ma che cagioni anche lavoro ingente. È consapevole che vi sono ancora alcune questioni da chiarire affinché il progetto sia in grado di riunire una maggioranza, ma le sembra che la versione adottata dal Consiglio degli Stati possa in linea di principio riuscirci. Una parte della maggioranza della Commissione fa dipendere il proprio sostegno in base a come il progetto sarà alla fine strutturato concretamente; sono stati citati un cambio di sistema coerente (che includa le abitazioni secondarie) o anche un’ulteriore riduzione degli incentivi all’indebitamento. Anche la minoranza ritiene che il sistema attuale sia insoddisfacente in quanto pone incentivi sbagliati ed è difficile da far capire. Considera comunque che il progetto adottato dal Consiglio degli Stati non porterebbe a una riduzione dei debiti lordi e perpetuerebbe la disparità tra locatari e proprietari; inoltre, a causa di altre misure di riduzione delle imposte, bisognerebbe già mettere in conto forti perdite delle entrate. In vista della sua seduta di gennaio, la Commissione ha incaricato l’Amministrazione di chiarire diverse questioni, riguardanti in particolare le ripercussioni economiche di un cambio di sistema, l’elaborazione di una normativa per i casi di rigore per i pensionati con un reddito basso oppure anche le possibilità di compensazione per i Cantoni con un’alta percentuale di residenze secondarie.

2. Prime discussioni in vista dell’introduzione dell'imposizione individuale

Nel 2020 il Parlamento ha inserito nel programma di legislatura 2019–2023 l’elaborazione di un progetto per l’introduzione dell'imposizione individuale. Considerata la complessità della tematica il Dipartimento federale delle finanze (DFF), cui compete la stesura del messaggio, ha ora invitato entrambe le CET a stabilire mediante votazioni consultive l’orientamento politico e i capisaldi del progetto. La Commissione ha avviato la discussione al riguardo, ma ha deciso di svolgere dapprima delle audizioni per avere una base solida per lanciare la legislazione concreta. Ha inoltre formulato numerose domande di approfondimento, alle quali l’Amministrazione risponderà in un rapporto supplementare. L’argomento sarà trattato nuovamente nel primo trimestre del 2022. 

3. Revisione della legge COVID-19: la CET-N formula diverse raccomandazioni alla CSSS-N

La Commissione ha potuto discutere in modo approfondito con il ministro della sanità Alain Berset sulle strategie del Consiglio federale per l’uscita dalla crisi. A conclusione di questo incontro ha deciso di inviare un corapporto alla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) sul progetto di modifica della legge COVID-19 (21.066) e ha accettato sei proposte a tal riguardo. Con 13 voti contro 11 la Commissione raccomanda di prorogare soltanto fino al 30 giugno 2022 tutte le misure per le quali il Consiglio federale propone una proroga, ad eccezione delle misure riguardanti gli eventi (art. 11a) che devono essere prorogate fino al 31 dicembre 2022 (14 voti contro 9 e 1 astensione). Per quanto riguarda le indennità per perdita di guadagno, la Commissione chiede con 10 voti contro 9 e 5 astensioni che queste possano essere concesse anche alle persone che hanno dovuto limitare in modo considerevole la loro attività a causa dei provvedimenti adottati dal Consiglio federale (art. 15 cpv. 1). Preoccupata per la sorte dei baracconisti, la Commissione desidera che questi possano essere sostenuti mediante aiuti federali a fondo perso (13 voti contro 9 e 2 astensioni). Per quanto riguarda i costi dei test COVID-19, con 13 voti contro 11 raccomanda che siano interamente assunti dalla Confederazione (art. 3 cpv. 6). Infine, con 13 voti contro 5 e 5 astensioni ha accettato d’invitare la CSSS-N a consentire ai collaboratori che partecipano a test ripetitivi in seno alla loro impresa di ottenere un certificato COVID-19.

4. Legge sulle banche: appianate le divergenze

La Commissione si è occupata delle divergenze relative al disegno di revisione della legge sulle banche (20.059) e, all’unanimità, propone alla propria Camera di allinearsi in tutti i punti al Consiglio degli Stati. L’oggetto passerà in Consiglio nazionale durante la sessione invernale.

5. Accettato all’unanimità l’aggiornamento di un accordo doganale con l’UE

La Commissione propone all’unanimità di accogliere il decreto federale inteso ad aggiornare l’accordo del 25 giugno 2009 tra la Svizzera e la Comunità europea sulla facilitazione e la sicurezza doganali (21.059). Approvando la decisione n. 1/2021 del comitato misto UE–Svizzera, il decreto consente di garantire il mantenimento delle agevolazioni nel trasporto bilaterale di merci tra la Svizzera e l’UE e di aumentare la sicurezza nel traffico internazionale delle merci. Le CET delle due Camere erano state consultate nel novembre 2020 sull’applicazione provvisoria di questa modifica, che è dunque già in vigore dal 15 marzo 2021.

6. Necessità d’intervento per la promozione della formazione e della formazione continua

Con 20 voti contro 5 la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 21.422 del consigliere nazionale Andri Silberschmidt. L’iniziativa mira a modificare la legislazione fiscale in modo tale che i contribuenti possano dedurre i loro costi di formazione e di formazione continua moltiplicati per un fattore 1,5. Pur riconoscendo la necessità d’intervenire, la Commissione crede tuttavia che l’iniziativa andrebbe a vantaggio soprattutto delle persone con redditi elevati ed avrebbe un effetto inerziale relativamente importante. In alternativa all’iniziativa parlamentare, la Commissione ha pertanto elaborato un proprio postulato (21.4342), accolto con 13 voti contro 6 e 2 astensioni, che incarica il Consiglio federale di proporre misure con cui riuscire in modo efficace a conciliare le esigenze di formazione e di perfezionamento dell’economia e del mercato del lavoro con quelle della mano d’opera indigena. 

7. Situazione del settore vitivinicolo

La Commissione è unanime nell’affermare che nel 2021 la situazione dei viticoltori svizzeri non sarà critica soltanto a causa delle ripercussioni della pandemia di COVID-19 e delle cattive condizioni meteorologiche. Di conseguenza, l’attribuzione di contingenti doganali in funzione della produzione nazionale, come chiesto dall’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Benjamin Roduit (21.461), è una delle diverse soluzioni possibili. Per avere una migliore comprensione della questione e raccogliere i pareri esperti delle cerchie interessate, la Commissione ha deciso di svolgere un’audizione prima di decidere sull’iniziativa all’inizio del 2022.

Presieduta dal consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR, GE), la Commissione si è riunita a Berna l’8 e il 9 novembre 2021. In parte era presente il consigliere federale Alain Berset.