La CET del Consiglio degli Stati non vuole rinunciare al suo concetto di riforma equilibrata dell’imposizione delle imprese e, mancando l’adesione della CET-N per il ripristino dell’imposizione cantonale dei dividendi, chiede di mantenere la divergenza rispetto al Consiglio nazionale nell’ambito dell’imposta sull’utile con deduzione degli interessi.

1. Riforma III dell’imposizione delle imprese

Riunitasi l’11 e il 12 aprile, la CET-S ha proposto un concetto di compromesso per la Riforma III dell’imposizione delle imprese (15.049), che chiedeva di rivenire sul tema dell’imposizione parziale dei dividendi a livello cantonale. Il 19 aprile 2016 la sua Commissione omologa non ha tuttavia aderito a questa proposta. Con delusione la CET-S ha preso atto di questa decisione. In linea di principio la CET-S continua a preferire – dopo aver nuovamente sentito una delegazione della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) – il concetto proposto, dato che per i Cantoni sarebbe una soluzione equilibrata che la maggioranza degli stessi potrebbe sostenere. Anche gli interessi dell’economia sarebbero adeguatamente considerati.

Allo scopo di rendere comunque possibile il concetto originale, la maggioranza della Commissione desidera mantenere le divergenze rispetto al Consiglio nazionale nelle questioni riguardanti l’imposta sul tonnellaggio, l’imposta sull’utile con deduzione degli interessi e la quota cantonale all’imposta federale diretta. Riguardo all’imposta sull’utile con deduzione degli interessi, contrariamente all’ultima seduta la Commissione non propone più di aderire alla decisione del Consiglio nazionale, bensì con 7 voti contro 5 e 1 astensione chiede di mantenere la decisione del Consiglio degli Stati (art. 59 LIFD, art. 25 LAID). Riguardo a tutte le altre divergenze valgono le decisioni dell’ultima seduta di commissione (cfr. il comunicato stampa della CET-S del 13 aprile 2015).

La Commissione ha inoltre preso le seguenti decisioni in merito a questioni ancora in sospeso:
per quanto riguarda le riduzioni d’imposta nell’ambito dell’imposta sul capitale su mutui concessi a consorzi, con 9 voti contro 3 la Commissione chiede di seguire il Consiglio nazionale e di lasciare libertà di scelta ai Cantoni (art. 29 cpv.3 LAID).

Con 12 voti contro 1 la Commissione propone di prendere in considerazione un’eventuale rinuncia allo statuto fiscale cantonale nella perequazione delle risorse o una sua abolizione in un termine transitorio di cinque anni con proseguimento degli attuali fattori beta, che di anno in anno si riducono di un quinto (art. 23a cpv. 1 LPFC). Questa proposta era già stata fatta dalla CET-N in Consiglio nazionale ma non aveva ottenuto la maggioranza.

Il Consiglio degli Stati si chinerà all’inizio della prima settimana della sessione estiva sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese. Riguardo alla discussione nel Consiglio degli Stati prima e nel Consiglio nazionale poi, la Commissione ritiene molto importante che nella sua seduta del 12/13 maggio 2016 l’assemblea plenaria della CDF si esprima in merito all’attuazione della Riforma III dell’imposizione delle imprese a livello cantonale. In particolare la CET-S desidera sapere quali riduzioni dell’imposta sull’utile e quali adeguamenti nell’imposizione dei dividendi sono pianificati nei singoli Cantoni.

 

2. Sospensione della decisione concernente l’imposizione di fondi agricoli

Per avviare la discussione sull’imposizione di fondi agricoli e silvicoli (16.031) la CET-S ha sentito una rappresentanza della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF). La Commissione ha quindi rinviato a una prossima seduta la decisione materiale in merito. Entro agosto la Commissione attende dall’Amministrazione accertamenti approfonditi su importanti questioni, in particolare la costituzionalità – anche riguardo al previsto effetto retroattivo di tassazioni in sospeso previsto dal Consiglio nazionale –, la parità di trattamento fra agricoltori indipendenti e artigiani indipendenti con fondi nella zona edificabile e l’entità concreta dell’onere fiscale gravante le vendite di fondi nella situazione attuale. Nel contempo occorrerà anche chiarire aspetti legati alla previdenza.

 

3. Altre decisioni

La Commissione chiede al suo Consiglio di approvare i disegni di decreti concernenti le convenzioni per evitare la doppia imposizione con il Liechtenstein (15.070), l’Oman (15.066), la Norvegia (15.071), l’Albania (15.074), nonché i disegni di decreti relativi all’accordo sullo scambio di informazioni in materia fiscale con il Belize e Grenada (15.064).

La Commissione propone inoltre con 10 voti contro 0 e 1 astensione di accogliere la mozione Müller Walter (14.4098). Con 9 voti contro 3 e 1 astensione propone quindi di accogliere la mozione Vogler 15.3400 (Evitare la burocrazia inutile mediante analisi efficaci del fabbisogno e dell’impatto della regolamentazione) e con 9 voti contro 4 la mozione del Gruppo liberale radicale 15.3445 (Riduzione della burocrazia. Analisi indipendente dell’impatto della regolamentazione).
Con 11 voti contro 1 e 1 astensione la Commissione propone invece di respingere la mozione Bourgeois 13.3043 (Perseguimento di infrazioni. Applicazione dell’articolo 182 della legge sull’agricoltura).

All’unanimità essa propone infine di non dare seguito all’iniziativa del Cantone di Berna riguardante una modifica del calcolo dell’unità standard di manodopera nell’agricoltura (12.318) poiché tale richiesta è stata nel frattempo attuata.

 

Presieduta dal consigliere agli Stati Martin Schmid (PLR, GR), la Commissione si è riunita a Berna il 2 maggio 2016. A parte della seduta era presente il consigliere federale Ueli Maurer.

 

 

Berna, 3 maggio 2016 Servizi del Parlamento