La Commissione ha esaminato in modo approfondito il progetto di introduzione di una verifica degli investimenti (23.086). Resta convinta che l’introduzione di un simile strumento risulterebbe dannosa per la piazza economica e di investimento svizzera e non rafforzerebbe in modo significativo l’ordine e la sicurezza pubblici. Al termine della deliberazione di dettaglio, la CET-S ha respinto il progetto nella votazione sul complesso.

Dopo la chiara decisione del Consiglio degli Stati di entrare in materia sul progetto di introduzione di una verifica degli investimenti, contrariamente alla proposta della Commissione, la CET-S ha proceduto alla deliberazione di dettaglio.

La maggioranza della Commissione ha sostanzialmente annullato l’inasprimento adottato dal Consiglio nazionale. Propone infatti di non menzionare esplicitamente la sicurezza dell’approvvigionamento di beni e servizi essenziali nell’articolo relativo allo scopo (11 voti contro 2) e di limitare l’applicazione della legge agli investitori statali stranieri (8 voti contro 2 e 1 astensione). Per entrambe le disposizioni sono state presentate proposte di minoranza. Al fine di evitare verifiche superflue, la Commissione raccomanda di riprendere anche per l’articolo 3 capoverso 1 l’idea del Consiglio federale secondo cui le imprese, per essere soggette all’obbligo di approvazione, devono raggiungere cumulativamente sia una soglia per i casi di scarsa importanza che una soglia settoriale (10 voti contro 0 e 1 astensione); con 7 voti contro 3 e 1 astensione, la CET-S aumenta addirittura la soglia per i casi di scarsa importanza. Una minoranza ritiene che quest’ultima misura sia eccessiva, poiché teme che ciò renderebbe la verifica degli investimenti senza effetto. La CET-S interviene limitando il campo di applicazione in maniera ancora più importante proponendo lo stralcio dell’articolo 3 capoverso 2 (7 voti contro 4). Così facendo, le imprese ivi elencate non sarebbero più soggette all’obbligo di approvazione. Secondo la minoranza, una limitazione di questo tipo renderebbe del tutto superflua l’introduzione di una legge sulla verifica degli investimenti. Ai fini della certezza del diritto, la Commissione propone di limitare la norma di delega di cui all’articolo 3 capoverso 3 e di includere il preavviso vincolante proposto dal Consiglio nazionale. 

Nella votazione sul complesso, con 5 voti contro 4 e 2 astensioni, la Commissione respinge il progetto e riafferma così la sua opposizione all’entrata in materia (cfr. comunicato stampa del 15.11.2024).

Il progetto sarà trattato dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale 2025.

Revisione della legge​​ sui cartelli: ancora due divergenze

Nella prima fase della procedura di appianamento delle divergenze relative alla revisione parziale della legge sui cartelli (23.047) la CET-S propone alla Camera di mantenere due delle quattro divergenze con il Consiglio nazionale.

La Commissione è tornata ad occuparsi in modo approfondito delle questioni concernenti la valutazione del livello di gravità dell’intralcio alla concorrenza da parte di un accordo in materia di concorrenza (art. 5 LCart) e le pratiche illecite di imprese che dominano il mercato o che hanno una posizione dominante relativa (art. 7 LCart). La proposta di compromesso che intendeva integrare la verifica qualitativa e quantitativa nella giustificazione per motivi di efficienza economica anziché nella valutazione dell’intralcio notevole alla concorrenza non ha ottenuto il consenso della maggioranza della Commissione. Con voto decisivo del presidente, quest’ultima ribadisce così la proposta di stralciare l’articolo 5 capoverso 1bis D-LCart e quindi di mantenere la prassi corrente basata sulla giurisprudenza Gaba. Una minoranza propone nuovamente di aderire alla decisione del Consiglio nazionale, esprimendosi a favore dell’introduzione di criteri più restrittivi per la constatazione dell’illiceità di accordi di cartello e altri accordi in materia di concorrenza. Per quanto concerne il trattamento delle imprese che dominano il mercato o che hanno una posizione dominante secondo l’articolo 7 LCart, la CET-S propone, con 9 voti contro 0 e 1 astensione, di attenersi alla precedente decisione del Consiglio degli Stati e dunque di non modificare il diritto vigente.

Sempre con 9 voti contro 0 e 1 astensione, la Commissione si allinea invece alla decisione del Consiglio nazionale per quanto riguarda gli accordi orizzontali sui prezzi secondo l’articolo 5 capoverso 3 lettera a LCart, preferendo anche in questo caso mantenere il diritto vigente.

Con 5 voti contro 3 e 1 astensione, la Commissione propone, alla stregua del Consiglio nazionale, di rinunciare all’introduzione di privilegi settoriali per le leghe sportive professionistiche. Al riguardo è stata presentata una proposta di minoranza (art. 8a D-Cart). 

Il Consiglio degli Stati tratterà questo oggetto verosimilmente durante la sessione autunnale 2025.

Ancora nessuna decisione sui salar​i minimi

È opportuno che le disposizioni dei contratti collettivi di lavoro che prevedono salari minimi inferiori a quelli fissati dalle leggi cantonali possano essere dichiarate di obbligatorietà generale? La CET-S non ha ancora preso una decisione in merito a questa controversa problematica. In vista dell’esame dell’oggetto 24.096, ha incaricato l'Amministrazione di analizzare nuovamente la questione delle competenze costituzionali dei diversi livelli statali in materia di salari minimi e di valutare la possibilità di introdurre norme transitorie e di salvaguardia dei diritti acquisiti. La Commissione intende in tal modo concedere espressamente più tempo alle parti sociali per proseguire il dialogo avviato sui salari minimi.

La Commissione propone invece all'unanimità di approvare l’oggetto 24.097, volto a garantire una maggiore trasparenza sui mezzi finanziari delle commissioni paritetiche. Il Consiglio nazionale lo ha già approvato senza modifiche.

Agricoltura. Rafforzam​ento della posizione dei coniugi che collaborano nell’azienda in caso di divorzio

Con una nuova condizione per la concessione di aiuti finanziari per miglioramenti strutturali individuali si intende garantire che i coniugi e i partner registrati che collaborano nell’agricoltura siano protetti dalle conseguenze finanziarie negative di un divorzio o di uno scioglimento dell’unione domestica registrata. Dopo che il Consiglio nazionale ha approvato un disegno che modifica in tal senso la legge sull’agricoltura, anche la CET-S, con 7 voti contro 1 e 3 astensioni, propone di accogliere l’oggetto 24.094 del Consiglio federale. Per la Commissione è importante che l’attuazione sia la più snella possibile sotto il profilo amministrativo.

Misure sulla stabilità delle banche:​​ va fornita una panoramica complessiva

Con 7 voti contro 6, la CET-S ha deciso di depositare una mozione di commissione che chiede al Consiglio federale di presentare in un unico pacchetto le misure previste per la stabilità delle banche (25.3957). Ritiene infatti che occorra rinunciare ad adottare anzi tempo singole misure parziali, anche a livello di ordinanza. Al fine di garantire la coerenza e la qualità della legislazione, la Commissione reputa importante dare la possibilità al Parlamento di procedere a una valutazione complessiva delle misure pianificate che dipendono l’una dall’altra. L’intento non è in alcun modo quello di ritardare i lavori, per quanto non si possa escludere che per raggiungere l’obiettivo perseguito dalla mozione l’entrata in vigore di alcune modifiche di ordinanza subisca un leggero slittamento. Una minoranza respinge la mozione, considerando particolarmente problematico dal punto di vista istituzionale impedire con una mozione al Consiglio federale di adottare modifiche di ordinanza. Il tenore della mozione della CET-S è identico a quello di una mozione di commissione depositata dalla CET-N (25.3942). Entrambe le Camere hanno previsto di trattare questi interventi nel corso della sessione autunnale.

Prezzi dei prod​otti alimentari

Dopo la decisione dell’omologa Commissione del Consiglio nazionale di dare seguito all’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Raphaël Mahaim 24.414 Prezzi di riferimento per proteggere la produzione agricola (cfr. comunicato stampa CET-N dell’8.10.2024), è ora toccato alla CET-S esprimersi sull’opportunità di adottare provvedimenti affinché i prezzi di riferimento previsti all’articolo 8a della legge sull’agricoltura siano resi più vincolanti. La Commissione è tuttavia del parere che l’iniziativa sia troppo ambiziosa e troppo complessa da attuare e lascerebbe troppe questioni irrisolte. Ritiene che per raggiungere l’obiettivo perseguito la via proposta non sia quella giusta e pertanto, con 11 voti contro 0 (e nessuna astensione), non ha aderito alla decisione della CET-N.

Infine, dopo averla respinta di misura un anno prima, la CET-S è tornata a esaminare l’iniziativa parlamentare presentata dall’ex consigliera nazionale Pasquier-Eichenberger 22.477 Per un’osservazione efficace dei prezzi nelle filiere agroalimentari, perché nel dicembre 2024 il Consiglio nazionale ha accolto senza voti contrari la proposta della sua Commissione decidendo di dare seguito all’iniziativa. Con 9 voti contro 1 e 2 astensioni, la CET-S ha però confermato il suo rifiuto di approvare l’iniziativa parlamentare (cfr. comunicato stampa del 28.8.2024). Ritiene che le questioni sollevate dall’iniziativa debbano piuttosto essere discusse nell’ambito della politica agricola 2030+.

Dialogo con grandi impres​e svizzere sulla politica fiscale ed economica

Alla luce delle attuali sfide che l'economia svizzera si trova ad affrontare attualmente, la Commissione ha organizzato un'audizione con le grandi imprese contribuenti in Svizzera. Sono stati invitati i rappresentanti di Roche, Novartis, Nestlé, UBS, Zurigo Assicurazioni, Swiss Re, Glencore e ABB. L'obiettivo era quello di cogliere direttamente il punto di vista dell'economia e di consentire un dialogo approfondito tra economia e politica.

Presieduta dal consigliere Stati Hans Wicki (PLR, NW), la Commissione si è riunita a Berna il 28 e il 29 agosto 2025. A parte della seduta erano presenti la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il Consigliere federale Guy Parmelin.