La Commissione si è detta globalmente favorevole al progetto. Esprime soddisfazione per il fatto che Identitas AG continuerà ad essere competente della gestione della banca dati sul traffico di animali secondo le modalità attuali, mentre la Confederazione rimarrà azionista di maggioranza. Questa normativa consente di garantire che la banca dati sul traffico di animali sia gestita in modo affidabile e sia sempre aggiornata e disponibile, fattore indispensabile in caso di epizoozia. Ha dato adito a discussioni, fra l’altro, la questione relativa al finanziamento dell’ulteriore sviluppo della banca dati sul traffico di animali: la Commissione vuole essere rassicurata che la gestione della banca dati (compreso l’ulteriore sviluppo) sarà finanziata mediante gli emolumenti versati dai detentori di animali e dagli utenti. Ritiene che non sia necessario alcun nuovo chiarimento sulla ripartizione dei costi fra questi ultimi e la Confederazione.
Vi sono state discussioni anche riguardo a quali specie devono essere registrate. Una minoranza propone di inserire nella legge anche gli equini, adducendo che, per motivi legati all’importanza della tracciabilità e della verifica dell’origine, questa specie debba essere equiparata ai bovini a livello di legge e non di ordinanza. La maggioranza vuole invece attenersi alla versione del Consiglio federale. La decisione è stata presa con 13 voti contro 8.
Il progetto verrà probabilmente trattato dal Consiglio nazionale nella sessione invernale.
Nuovo strumento per la promozione di imprese innovative
Con 15 voti contro 7 e 3 astensioni, la CSEC-N ha deciso di dare seguito all’iniziativa parlamentare 19.436 del consigliere nazionale Fathi Derder (PLR, VD), che chiede di modificare l’articolo 19 capoverso 4 della legge federale sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (LPRI) in modo tale che Innosuisse possa promuovere direttamente progetti d’innovazione di imprese. Finora i mezzi di promozione potevano essere versati soltanto ai centri di ricerca universitari incaricati da un’impresa. La modifica di legge concerne soprattutto le PMI innovative e le start-up, le quali non hanno gli strumenti per sviluppare internamente i loro prodotti e neanche il tempo per coinvolgere le scuole universitarie professionali in tali processi.
Una maggioranza della Commissione sostiene tale richiesta, osservando che l’innovazione è un punto di forza essenziale delle imprese svizzere. Per molte di esse, coinvolgere una scuola universitaria può tuttavia rivelarsi troppo dispendioso, sia in termini di costi che di tempo. Quale primo passo la Commissione vuole pertanto esaminare la possibilità di sostenere direttamente le imprese nella loro innovazione interna. Pur esprimendo soddisfazione per la prevista flessibilizzazione degli strumenti di promozione di Innosuisse proposta dal Consiglio federale con la revisione parziale della LPRI, la maggioranza della Commissione ritiene che a questo riguardo i provvedimenti non siano abbastanza incisivi (per la revisione parziale confronta il comunicato stampa del Consiglio federale del 20 settembre 2019). Vuole tuttavia evitare una gestione politico-industriale mediante pagamenti diretti alle imprese.
Una parte della Commissione non ha dato seguito a l’iniziativa osservando che occorre dapprima attendere i risultati della consultazione sulla revisione menzionata, poiché si dovrà esaminare un’eventuale revisione della procedura in questo ambito. L’iniziativa parlamentare viene trasmessa per approvazione alla CSEC-S.
Rigetto dell’iniziativa parlamentare 19.425
La CSEC-N ha deciso con 17 voti contro 6 di non dare seguito a un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Carlo Sommaruga (PS, GE) relativa al finanziamento di misure per il reinserimento professionale dei cinquantenni e degli ultracinquantenni e l’accesso al primo impiego dei giovani.
La Commissione ha esaminato approfonditamente l’iniziativa, che si prefigge di garantire il finanziamento di misure volte a favorire il reinserimento dei cinquantenni e degli ultracinquantenni e l’accesso al primo impiego dei giovani. Concretamente chiede di trasferire 300 milioni di franchi all’anno prelevati sull’utile della Banca nazionale svizzera (BNS) versato alla Confederazione in un fondo per la formazione continua e l’inserimento professionale.
La maggioranza della Commissione, contraria all’iniziativa, ha esposto le sue motivazioni, rinviando fra l’altro al messaggio ERI, anch’esso relativo al finanziamento dell’aggiornamento e della formazione continua. Il Consiglio federale ha inoltra affiancato la sua decisione sull’iniziativa per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione) con misure volte a migliorare la situazione dei disoccupati più anziani. Occorre altresì tenere conto dell’evoluzione del mercato del lavoro che risulterà dai futuri sviluppi demografici.
Una minoranza chiede di dare seguito all’iniziativa, osservando che il rischio di rimanere disoccupati a lungo aumenta soprattutto per le persone più anziane che hanno perso il lavoro. Occorre quindi provvedere a un orientamento professionale più mirato e a una costante formazione continua.
La CSEC-N riconosce la necessità di intervento in materia di formazione continua e di perfezionamento sia nei confronti dei giovani che dei più anziani ed è quindi determinata a riprendere la discussione in questo ambito.
Presieduta dalla consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (PPD, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 10 ottobre 2019.