La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) è favorevole al proseguimento del programma d’incentivazione per la creazione di strutture di custodia complementari alla famiglia, che si estinguerà nel 2019. Complessivamente saranno messi a disposizione 124,5 milioni di franchi per un periodo di quattro anni. La CSEC-S ha adottato tale decisione con 6 voti contro 4 e 2 astensioni. Una minoranza respinge il progetto.

​La CSEC-S propone alla propria Camera di dare seguito all’oggetto 17.497 n Iv. Pa. CSEC-N. Aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Proroga del programma d'incentivazione della Confederazione. Andranno iscritti a preventivo complessivamente 130 milioni di franchi, di cui 124,5 milioni saranno investiti direttamente per creare posti di custodia. Potranno beneficiare dei fondi – sempre che siano soddisfatte le condizioni stabilite dalla legge – le nuove strutture di custodia collettiva diurna e quelle ingrandite, nonché le strutture di custodia parascolastiche.

Il progetto, elaborato dalla Commissione omologa della Camera bassa (CSEC-N), si prefigge di migliorare la conciliabilità tra famiglia, lavoro e formazione. La maggioranza della CSEC-S concorda sul fatto che in molti luoghi continua a sussistere la necessità di creare posti di custodia. Vista la comprovata efficacia del programma, la sua proroga appare giustificata.

Una minoranza della Commissione propone di non entrare in materia né sul progetto di legge concernente la proroga del programma né sul decreto finanziario. Essa ritiene che il settore della custodia di bambini complementare alla famiglia incomba principalmente ai Cantoni e ai Comuni, i quali dal 2003 a questa parte sono stati sostenuti abbondantemente dalla Confederazione.

Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026

In presenza del ministro dello sport Guy Parmelin, la Commissione ha preso atto che l’associazione per una candidatura svizzera alle Olimpiadi rinuncia a presentare al CIO una candidatura per l’organizzazione dei giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026 e che Swiss Olympic ritira la domanda di sostegno rivolta al Consiglio federale. Il motivo di tali rinunce risiede nel fatto che il 10 giugno la popolazione vallesana ha rifiutato un credito di 100 milioni per sostenere il progetto «Sion 2026». Di conseguenza la Commissione ha rinunciato a deliberare sul relativo oggetto (18.053 s Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026 in Svizzera. Contributi della Confederazione) e, all’unanimità, propone alla propria Camera di non entrare in materia sul progetto (dal punto di vista formale l’oggetto non può essere ritirato). Con il suo messaggio il Consiglio federale aveva chiesto fondi per 994 milioni di franchi da stanziare qualora la popolazione del Cantone del Vallese avesse sostenuto il progetto «Sion 2026».

Analogamente la Commissione propone, pure all’unanimità, di respingere la mozione 17.4069 n Mo. Consiglio nazionale (Semadeni). Giochi olimpici invernali 2026. Deve decidere il popolo.

Integrazione dei giovani immigrati dal punto di vista della politica formativa

La CSEC–S si sta occupando dalla primavera 2017 dell’integrazione di giovani immigrati dal punto di vista della politica formativa. Dopo che la Commissione nel maggio scorso è stata informata sull’Agenda Integrazione, aveva deciso di approfondire la questione delle prestazioni di formazione destinate agli adolescenti e ai giovani adulti che arrivano in Svizzera e sottostanno al diritto in materia di stranieri (e non in materia di asilo) (cfr. comunicato stampa della CSEC–S del 14 maggio 2018). Dopo aver discusso ulteriormente questa tematica, essa intende incaricare il Consiglio federale di elaborare una soluzione per l’integrazione di adolescenti e giovani adulti immigrati successivamente da Stati dell’UE/AELS e da Stati terzi, la quale tenga conto degli orientamenti fissati nell’Agenda Integrazione. La decisione di presentare una mozione su questo tema (18.3707 è) stata presa all’unanimità. Coerentemente essa raccomanda quindi (ancora all’unanimità) di respingere la mozione 16.3911 n Mo. Consiglio nazionale (CSEC–N). Portare i giovani immigrati a conseguire il titolo di livello secondario II, dato che secondo la maggioranza risulta ampiamente adempiuta con l’adozione dell’Agenda Integrazione.

No a una legge federale sull’inno nazionale

Con 8 voti contro 3 e 1 astensione la Commissione respinge l’iniziativa parlamentare 17.478 s che chiede di fissare nella legge il «Salmo svizzero» di Camillo Valsangiacomo e Alberich Zwyssig come inno nazionale. Occupandosi di questo oggetto la CSEC-S ha potuto esprimere il proprio attaccamento all’inno attuale. Ritiene tuttavia che la creazione di una nuova base legale non sia necessaria in quanto l’inno nazionale è stato già accolto in via definitiva dal Consiglio federale nel 1981. Inoltre il Consiglio federale ha assicurato che in merito ad un nuovo inno nazionale non deciderà né autonomamente né senza consultare le Camere.

Rapporto intermedio concernente il messaggio sulla cultura 2016-2020

Nel messaggio sulla cultura 2016-2020 il Consiglio federale ha definito gli orientamenti strategici generali della politica culturale della Confederazione per il periodo di promozione interessato.

A metà legislatura, la Commissione è stata informata sull’attuazione di questo messaggio e sulle modalità adottate dall’Amministrazione per concretizzare le 17 nuove misure previste dal Consiglio federale. Va ricordato che le linee d’azione della politica di promozione culturale sono la partecipazione culturale, la coesione sociale e la creazione e innovazione.

La Commissione ha preso atto dello stato d’attuazione delle diverse misure e degli sviluppi segnatamente nei settori dei contributi ai musei, delle lingue nazionali a scuola, della promozione della produzione culturale, nonché dell’intensificazione del dialogo culturale nazionale in collaborazione con i Cantoni. Essa ha espresso la sua soddisfazione per i progressi fatti e per la concretizzazione degli obiettivi fissati.

Presieduta dal consigliere agli stati Ruedi Noser (PLR, ZH), la Commissione si è riunita a Berna il 21 e il 22 giugno 2018. A parte della seduta erano presenti il presidente della Confederazione Alain Berset, capo del DFI, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DDPS.