La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati ha concluso l’esame delle divergenze relative al progetto scaturito dall’iniziativa parlamentare 21.403 «Sostituire il finanziamento iniziale con una soluzione moderna».

Il dibattito si è focalizzato sulla proposta di subordinare il diritto all’assegno di custodia al conseguimento di un reddito minimo da parte del secondo avente diritto. Con questa soluzione, accolta con 8 voti contro 2 e 3 astensioni, si intende incentivare i genitori a svolgere un’attività professionale.

La Commissione si è quindi pronunciata in merito all’iniziativa popolare 24.058 «Per una custodia di bambini complementare alla famiglia che sia di qualità e a prezzi abbordabili per tutti (Iniziativa sugli asili nido)», alla quale è stato contrapposto il progetto summenzionato. Con 9 voti contro 4, la Commissione propone alla propria Camera di raccomandare la reiezione dell’iniziativa popolare. La maggioranza ritiene infatti che, unitamente alle varie misure cantonali, i provvedimenti proposti dal controprogetto permettano di raggiungere l’obiettivo perseguito, vale a dire incentivare la partecipazione al mercato del lavoro delle coppie con figli. Una minoranza sostiene invece l’iniziativa popolare poiché ritiene che il controprogetto non risponda in maniera adeguata alle attuali esigenze per quanto riguarda la custodia extrafamiliare.

L’iniziativa parlamentare e l’iniziativa popolare saranno esaminate dal Consiglio degli Stati nel corso della sessione autunnale.

Sì al progetto volto a rafforzare la formazione professionale superiore

La Commissione ha discusso il disegno del Consiglio federale volto a rafforzare la formazione professionale superiore. La revisione legislativa prevede diverse novità: l'introduzione di un diritto alla denominazione per le scuole superiori, l'introduzione dei titoli complementari «Professional Bachelor» e «Professional Master» per i diplomi della formazione professionale superiore, l'aggiunta dell'inglese come possibile lingua d'esame supplementare per gli esami federali di professione e gli esami professionali federali superiori, nonché una maggiore flessibilità dell'offerta in materia di studi postdiploma delle scuole superiori.

Dopo lunghe discussioni, con 7 voti contro 5 la Commissione ha introdotto nel disegno una distinzione supplementare, in virtù della quale i diplomi degli esami professionali federali superiori sarebbero completati con «Professional Master», i diplomi degli esami federali di professione recherebbero la menzione «Professional Bachelor» e, se il diploma è stato ottenuto dopo un ciclo di formazione riconosciuto dalla Confederazione e dispensato da una scuola specializzata superiore, con il titolo «Professional Bachelor in …», seguito dall'indirizzo. Una minoranza propone invece di attenersi alla versione del Consiglio federale, mentre un'ulteriore minoranza non ritiene necessario aggiungere complementi alle denominazioni, in quanto teme che potrebbero dare adito a confusione.

Nella votazione sul complesso la Commissione ha approvato il disegno con 9 voti contro 0 e 3 astensioni.

Dialogo con la CDPE sulla questione delle lingue nazionali

La Commissione ha dato seguito al dialogo avviato con la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) riguardo all’insegnamento delle lingue nazionali e alla tendenza a privilegiare l’inglese a scapito del francese, riscontrata in diversi Cantoni. Al termine del dibattito, la Commissione ha deciso di rivolgere alla CDPE una lettera in cui esprime la propria preoccupazione. Oltre a contrastare con i progressi conseguiti grazie all’armonizzazione dell’istruzione, attestati peraltro anche dall’indagine del 2023 sul raggiungimento delle competenze di base (la cosiddetta COFO), questo dato testimonia un affievolirsi del consenso raggiunto nel 2004 riguardo all’insegnamento delle lingue.

La Commissione ribadisce quanto sia importante, per la coesione del Paese, la padronanza di almeno due lingue nazionali. Ritiene tuttavia che spetti in primo luogo ai Cantoni condurre un dibattito sulla questione. Rammenta inoltre che, in virtù della Costituzione, la Confederazione ha il compito di assicurare l’armonizzazione del settore scolastico.

La Commissione auspica infine di essere tenuta al corrente circa il seguito dei lavori della CDPE riguardanti tale questione.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Mathilde Crevoisier Crelier (S/JU), la Commissione si è riunita a Berna il 19 agosto 2025. A parte della seduta hanno presenziato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, capo del Dipartimento federale dell’interno, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca.