(ats) Il Parlamento è tornato nuovamente oggi a discutere dei profughi eritrei. Il Consiglio degli Stati ha in particolare adottato una mozione di Damian Müller (PLR/LU) che chiede di riesaminare i casi dei migranti provenienti dal Paese africano e di potenziare la presenza diplomatica ad Asmara.

Nel giustificare il suo atto parlamentare, che deve ancora passare al vaglio del Nazionale, il lucernese ha affermato di ritenere inaccettabile che centinaia di eritrei respinti restino in Svizzera o passino alla clandestinità. Il Consiglio federale deve pertanto fare tutto il possibile per negoziare con Asmara misure che consentano i rimpatri coatti.

Tali misure, ha precisato Müller, vanno coordinate con altri Stati che, alla stregua della Svizzera, figurano tra i più importanti Paesi di destinazione degli eritrei. Soltanto una missione congiunta può infatti indurre il governo eritreo a cooperare.

La mozione chiede anche di riesaminare i casi dei 3400 eritrei ammessi provvisoriamente. Un rapporto in materia dovrà essere preparato entro fine febbraio 2020.

Il governo era favorevole all'atto parlamentare: il riesame dei dossier dei profughi eritrei è del resto già iniziato, ha spiegato la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Finora sono stati valutati, nel quadro di un progetto pilota, 250 casi. In una ventina la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) è giunta alla conclusione che potrebbe essere revocato lo statuto dell'ammissione provvisoria.

Fino alla metà del 2019, la SEM intende ancora sottoporre a verifica altre 2800 decisioni di ammissione provvisoria rilasciate a cittadini eritrei. Verrà inoltre esaminato a fondo se un eventuale rimpatrio è ammissibile.

I "senatori" hanno invece bocciato, con 24 voti contro 16 e due astensioni, una mozione della consigliera nazionale Andrea Geissbühler (UDC/BE) che chiedeva di intavolare trattative con il capo del governo eritreo, Isayas Afewerki, affinché gli eritrei che hanno chiesto asilo in Svizzera possano tornare in patria senza timore di persecuzione.

"La situazione descritta nell'atto parlamentare non corrisponde a quella reale illustrata dal Consiglio federale e da Amnesty International", ha spiegato Anne Seydoux-Christe (PPD/JU) a nome della commissione. Nel regime dittatoriale che conosce l'Eritrea un ritorno in sicurezza dei cittadini di questo Paese non è semplicemente possibile, ha precisato.

I senatori hanno anche rifiutato, con 30 voti contro 9 e due astensioni, una petizione che chiedeva di rinunciare all'inasprimento della situazione per gli eritrei e la concessione dell'asilo. La tradizione umanitaria è già rispettata, ogni richiesta è esaminata individualmente e in modo equo, ha spiegato Pascale Bruderer (PS/AG) a nome della commissione.