A fine settembre la Camera del popolo aveva accolto, seppur di misura, un ritiro automatico dello statuto di rifugiato. Il Consiglio degli Stati si era invece opposto, adducendo che le autorità dovrebbero rinunciarvi se il rifugiato ha dimostrato che è stato costretto a spostarsi.
Oggi, con 109 voti contro 66, la maggioranza del Nazionale ha seguito il parere della Camera dei cantoni eliminando quest'ultima divergenza. Solo l'UDC ha ancora sostenuto il ritiro automatico senza eccezioni. "Occorre garantire un minimo di credibilità alla politica d'asilo svizzera", ha spiegato invano Jean-Luc Addor (UDC/VS).
Il campo rosso-verde avrebbe voluto, come il Consiglio federale, un margine di manovra per taluni rientri volontari, ma vi ha rinunciato puntando sulla soluzione dei "senatori". "Vietare ogni eccezione sarebbe inumano", ha sottolineato in aula la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga.
Paesi confinanti
I due rami del Parlamento si erano già messi d'accordo sul fatto che il divieto di viaggiare debba essere esteso anche ai Paesi confinanti a quello di origine o di provenienza del rifugiato, e ciò per evitare che le disposizioni vengano aggirate (ad esempio che un Eritreo passi dall'Etiopia per rientrare a casa).
La revisione della legge contiene anche misure volte a migliorare l'integrazione degli stranieri. A coordinare gli sforzi di Comuni e Cantoni sarà la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), la quale non potrà tuttavia designare l'organo incaricato del buon esito delle misure prese. Il Parlamento ha stralciato questa disposizione.
Perseguimento penale
Le due Camere hanno anche rimodellato le disposizioni concernenti il perseguimento penale in caso di soggiorno illegale. L'autorità competente potrà rinunciarvi soltanto se la sentenza o l'esecuzione della pena ostacola l'esecuzione immediata del rinvio.
La detenzione prima dell'espulsione o per disobbedienza a decisioni dell'autorità dovrà svolgersi in centri di reclusione ad hoc. Se ciò non fosse possibile, in particolare per motivi di capacità, allora gli stranieri dovranno essere detenuti separatamente dalle persone poste in detenzione preventiva o che scontano una pena.
Con la riforma, tutte le persone ammesse provvisoriamente in Svizzera, ma che non hanno chiesto l'asilo potranno beneficiare di un sostegno al ritorno.
In origine, la revisione della legge conteneva anche misure a tutela delle vittime di violenze durante l'esercizio della prostituzione, norma diventata indispensabile dopo l'abolizione dello statuto di ballerina di cabaret in Svizzera.
Tuttavia le Camere si sono limitate a precisare il diritto attuale che non prevede una protezione alle persone particolarmente minacciate di sfruttamento nell'esercizio della loro attività lucrativa.