(ats) Riprendono stamane i dibattiti alle Camere federali. Al Consiglio nazionale un solo tema occuperà tutta la giornata (08.00-13.00): l'iniziativa popolare "Per cure infermieristiche forti", le cui discussioni sono incominciate ieri.

La Camera del popolo è chiamata ad esprimersi sull'iniziativa popolare, lanciata dall'Associazione svizzera infermiere e infermieri (ASI), e dal relativo controprogetto indiretto, elaborato dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità.

La proposta di modifica costituzionale chiede che la Confederazione e i Cantoni investano nella formazione infermieristica, migliorino le condizioni quadro (tra cui orario di lavoro, servizi di picchetto e possibilità di formazioni continue) e riconoscano a livello di legge l'autonomia di lavoro degli infermieri.

Secondo molti oratori borghesi, l'iniziativa ha però un difetto fondamentale: inserisce per la prima volta nella Costituzione delle regole per un gruppo professionale. L'iniziativa, inoltre, rimette in questione la ripartizione dei compiti tra Cantoni e Confederazione, ad esempio nel campo della formazione e della pianificazione ospedaliera.

La maggioranza di chi ha preso la parola ieri ha però riconosciuto il rischio di una carenza di personale sanitario e la necessità di promuovere la formazione in Svizzera. Ad eccezione dell'UDC, tutti i gruppi parlamentari si sono infatti detti disposti a sostenere il controprogetto. Essendo legislativo, il controprogetto permetterà di trovare delle soluzioni in modo molto più rapido dell'iniziativa popolare.

Al Consiglio degli Stati (08.15-13.00), i "senatori" incominceranno la giornata affrontando il messaggio 2019 degli immobili del Dipartimento federale delle finanze. Il disegno del Consiglio federale prevede due crediti complessivi, uno di 94,4 milioni di franchi destinato ai centri federali per richiedenti l'asilo, l'altro di 315,9 milioni di franchi destinato a diverse costruzioni civili. È inoltre previsto un credito aggiuntivo di 22,2 milioni di franchi per le spese di locazione per il Tribunale federale.

Altro tema "caldo", la modifica della legge sul contrassegno - "vignetta" - autostradale. In futuro, gli utenti delle autostrade dovrebbero poter scegliere liberamente la modalità di pagamento delle tasse autostradali, optando tra l'attuale contrassegno adesivo e quello digitale. La commissione preparatoria propone all'unanimità di accogliere una modifica in tal senso della legge in vigore.

Il progetto di revisione legislativa, che dovrà consentire anche in Svizzera l'introduzione della "vignetta elettronica", è stato presentato scorso 14 agosto dal Consiglio federale. L'attuale contrassegno autoadesivo, introdotto nel 1985, non sparirà: gli automobilisti potranno scegliere come intendono pagare la tassa di 40 franchi necessaria per circolare sulle principali autostrade svizzere.

Nel progetto preliminare presentato due anni fa, l'esecutivo ipotizzava l'abolizione della classica "vignetta" e il passaggio al contrassegno elettronico. In consultazione tale proposta era però stata criticata, anche per quanto riguarda la protezione dei dati.

Gli Stati ritorneranno ad occuparsi anche degli aerei da combattimento. I due rami del parlamento sono d'accordo sull'acquisto di nuovi velivoli per 6 miliardi di franchi, ma in disaccordo sugli affari di compensazione. Gli Stati propongono l'80% della commessa, il Nazionale è rimasto fermo al 60%, non volendo far rincarare eccessivamente il progetto del governo che oltre agli aerei prevede l'acquisto di un sistema di difesa terra-aria e altri acquisti per l'esercito per un costo globale di 15 miliardi per il periodo 2023-2032.